Italiani nel Mondo
Un’opportunità persa: Forlì, Faenza, Padova, e Rovigo- A missed opportunity: Forlì, Faenza, Padova, and Rovigo
Un’opportunità persa: Forlì, Faenza, Padova, e Rovigo
Qui in Italia siamo all’inizio della Primavera, che vuol dire chiederci dove possiamo andare per una giornata piacevole.
Per fortuna, quest’anno abbiamo scoperto che abbiamo una selezione di mostre d’Arte in quattro città, Faenza dove abitiamo, Forlì a poca distanza, e poi a Padova e Rovigo nel Veneto, non lontane da Faenza e Forlì che possono essere raggiunte in poco tempo, sia in auto che in treno.
E nello scoprire queste mostre, tutte importanti a livello artistico nelle loro selezioni, particolarmente le mostre del Veneto, siamo stati colpiti da un fatto che riflette l’incapacità di molti addetti ai lavori nelle promozioni turistiche, e anche in questi casi, artistici, di pensare in modo globale e non solo pensando ai locali.
Ma prima di trattare di questi aspetti promozionali, introduciamo queste mostre meravigliose.
La prima è a Padova con la mostra “Da Monet a Matisse, French Moderns”, iniziata il 16 dicembre scorso e che chiuderà il 12 maggio prossimo, già i nomi degli artisti che si trovano sul sito web fanno capire l’importanza della manifestazione, come spiega benissimo il sito.
La seconda mostra nella vicina Rovigo ha come soggetto un altro artista francese che tutto conoscono, Henri de Toulouse Lautrec, celebre per i suoi manifesti e ritratti di artisti parigini della Belle Èpoque che si svolge dal 23 febbraio al 30 giugno prossimo.
La terza mostra, “Prerafaelliti Rinascimento Moderno” a Forlì, ha come soggetto il celebre movimento artistico britannico dei Prerafaelliti e si svolge dal 24 febbraio al 30 giugno prossimo.
E la quarta mostra a Faenza ha come soggetto Gio Ponti, il celebre ceramista e si svolge dal 17 marzo al 13 ottobre.
In quest’ultimo caso dobbiamo nominare il luogo della mostra, il MIC, il Museo Internazionale della Ceramica, dedicato alla specialità per cui Faenza è conosciuta, ed un museo poco conosciuto al pubblico internazionale e che merita un pubblico internazionale importante. È veramente un museo che vale la pena visitare, anche senza la mostra.
Lasciamo ai siti web spiegare l’importanza di queste mostre al lettore, ma i nomi dei soggetti non lasciano dubbi che siano di vera importanza culturale, ma quel che più ci ha colpito è che la concomitanza di queste mostre, almeno in teoria, avrebbe dovuto fornire un’opportunità unica di poter promuovere un vasto territorio del nostro paese diviso tra due regioni, a un pubblico internazionale che di solito non pensa a queste città come mete dei loro viaggi in Italia.
L’unica possibile eccezione sarebbe Padova dove la Basilica di Sant’Antonio attira una media di tre milioni di visitatori, ma la celebre e bellissima Cappella degli Scrovegni della città, che è un capolavoro artistico mondiale, attira meno di 200.000 visitatori ogni anno. Due cifre che dovrebbero fare molto pensare gli addetti turistici non solo nel Veneto, ma anche e soprattutto a Roma.
Infatti, queste quattro mostre sono la prova di un’opportunità persa per il nostro paese, partendo dalla due regioni coinvolte, il Veneto e l’Emilia-Romagna, di lavorare insieme con gli addetti a Roma per promuovere non solo singole manifestazioni, ma interi territori che utilizzano mostre e altre manifestazioni importanti.
Bisogna precisare che tiriamo in ballo le autorità nazionali e regionali intenzionalmente perché questa opportunità persa è l’ennesima prova di come il concetto di “federalismo” non è una soluzione universale ai problemi dei territori, ma a volte anche una barriera che impedisce alle autorità di regioni diverse (spesso governati da altri partiti politici…) di collaborare per fare promozioni internazionali insieme, dividendo le spese, redendole più accessibili. Come anche altri problemi che saranno nominati sotto.
E abbiamo l’obbligo di nominare le autorità a Roma, in modo particolare il Ministero della Cultura, perché mostre come queste quattro, insieme alla recente mostra dedicata all’artista spagnolo El Greco a Milano, non sono possibili senza il ruolo fondamentale dalle autorità nazionali perché le trattative per i permessi per poter ottenere le opere esposte sono possibili solo a livello nazionale.
Inoltre, benché le regioni non possano sapere le trattative per organizzare mostre in altre regioni, le autorità nazionali dovrebbero sapere ben in anticipo dell’apertura di qualsiasi mostra dove e quando si svolgeranno, e chi saranno i soggetti.
In parole povere, sarebbero benissimo in grado di fornire un calendario delle manifestazioni, non mesi prima come al solito in Italia, ma persino con anni di anticipo, che permetterebbe a loro e le regioni di organizzare le promozioni nazionali e internazionali per attirare i turisti interessati, anche perché i turisti internazionali hanno bisogno di tempo per organizzare i voli internazionali e il tempo necessario per vacanze del genere.
Qualcuno dirà che queste promozioni sono solo di interesse alle mostre stesse, e questo sbaglio sarebbe un’altra prova della mentalità sbagliata, perché promozioni del genere potrebbero e dovrebbero essere promozioni dei territori, anche se il territorio comprende altre regioni.
Abbiamo utilizzato le 4 città nominate perché sono vicine a innumerevoli attrazioni non solo culturali, ma di ogni tipo; quindi, promozioni del genere potrebbero riempire un itinerario turistico unico nel mondo, anche se il territorio comprende altre regioni. E con il tempo in più in anticipo, le Pro Loco locali potrebbero preparare programmi e offerte per tutto il periodo dei turisti nei territori.
Chi va nel Veneto e l’Emilia-Romagna per vedere quattro mostre, potrebbe anche vedere altre città d’Arte che fino ad ora non hanno mai attirato i turisti internazionali per il loro Patrimonio storico.
Basta nominare solo due città che si trovano nelle vicinanze in altre regioni, Mantova in Lombardia e Urbino nelle Marche, nonché luogo di nascita di Raffaello, che non solo hanno scritto capitoli nella Storia d’Italia, ma che hanno anche scritto interi capitoli della Storia d’Arte del Mondo, partendo dallo Sala degli Sposi, al Palazzo Ducale e il Palazzo Te che sono veri gioielli del nostro paese…
Certo, sappiamo delle rivalità che esistono non solo tra le regioni, ma persino tra città nella stessa regione. Infatti, sono storiche e risalgono a secoli nel passato, basta leggere la Divina Commedia per capire alcuni dei motivi.
Ma nel terzo millennio dovremmo avere imparato che lavorando da soli non si fa altro che aumentare gli sforzi di organizzare e promuovere manifestazioni di ogni genere, e, ancora più importante, il costo che città, province o regioni non potrebbero permettersi da sole.
Però, collaborando in queste promozioni di territori che fino ad ora sono sconosciuti anche ad altre regioni italiane, si avrebbe finalmente la possibilità di ottenere i livelli di turisti, nazionali e internazionali, che meritano.
Per il bene di tutti, con ovvi benefici alle casse nazionali, regionali, provinciali e locali….
Ma il concetto di federalismo, che non sembra avere una definizione semplice, non ha aiutato a creare il tipo di rapporto tra regioni necessario per una collaborazione efficace a questi livelli.
È da anni che sentiamo e leggiamo molto dei benefici del federalismo, e in molti casi ha avuto i suoi effetti positivi, però, in molti altri casi, e non solo culturali, il federalismo ha creato problemi che sarebbero evitati e/o risolti facilmente, e non solo culturali, se pensassimo di collaborare invece di lavorare da soli.
Un caso è quello di chi ha bisogno di cure mediche specializzate in altre regioni, e si trova con problemi burocratici creati da differenze di procedure che cambiano da regione a regione, spesso creando spese non indifferenti per il malato. E siamo testimoni diretti di questi problemi…
Allora, è ora che abbandoniamo questa rivalità inutile e cominciamo a cercare le forme di collaborazione che sono state impossibili fino ad ora.
Ovviamente, andremo a queste mostre e non vediamo l’ora di andarci, ma ci andremo sapendo che non avrebbero le file lunghe che meritano, ma, allo stesso tempo, cercheremo di essere ottimisti che gli addetti ai lavori finalmente cominceranno a capire che il loro lavoro sarebbe molto più facile se cominciassero a collaborare insieme ai loro pari ai vari livelli nazionali, regionali e provinciali per trovare soluzioni a problemi comuni.
Ma temiamo che quel giorno non sarà nel prossimo futuro. Speriamo davvero di sbagliarci…
A missed opportunity: Forlì, Faenza, Padova, and Rovigo
Here in Italy, we are at the start of Spring, which means wondering where we can go for a pleasant day.
Luckily, this year we have discovered that we have a selection of Art exhibitions in four cities, Faenza where we live, Forlì, a short distance away, and then Padua and Rovigo in the Veneto Region, not far from Faenza and Forlì which can be reached in a short time by car or by train.
And in discovering these exhibitions, all of them important artistically in their selections, especially the exhibitions in the Veneto, we were struck by a fact that reflects the inability of many of our experts in the field of promotions of tourism, and in these cases of Art, to think globally and not only thinking locally.
But before dealing with these aspects of promotions, let us introduce these wonderful exhibitions.
The first is in Padua, “From Monet to Matisse, French Moderns”, which opened on December 16 last, and which will close on May 12 next. The names of the artists found on the website makes the importance of the event clear, as the website explains very well.
The second exhibition in the nearby Rovigo has as its subject another very famous French artist, Henri de Toulouse Lautrec, famed for his portraits and posters of Parisian artists of the Belle Èpoque which will opened on February 23 and run to June 30.
The third exhibition, “Pre-Raphaelites, Modern Renaissance” in Forlì, has as its subject the famous British Pre-Raphaelite art movement and opening on February 24 and running to June 30.
And the fourth exhibition, in Faenza, has as its subject the famous ceramicist Gio Ponti and opened on March 17, running to October 30.
In the last case we must mention the place of the exhibition, the MIC, the Museo Internazionale della Ceramica (International Museum of Ceramics) dedicated to the specialty for which Faenza is famous, that deserves an important international public. It truly is a museum worth visiting, even without the exhibition.
We will let the websites explain the importance of the exhibitions to the reader, but the names of the subjects leave no doubt that they really are important culturally, but what struck us most is the concurrence of these exhibitions which, at least in theory, should have provided a unique opportunity to be able to promote a vast territory of our country divided between two regions to an international audience that usually does not think of these cities as destinations for their trips to Italy.
The only possible exception would be Padua where the Basilica of Saint Anthony of Padua attracts an average of three million visitors per year, but the famous and beautiful Chapel of the Scrovegni of the city, which is a world class cultural masterpiece, attracts less than 200,000 visitors every year. Two statistics which should make the experts of tourism think a lot, not only in the Veneto Region, but also and above all in Rome.
In fact, these four exhibitions are the proof of a missed opportunity for our country, starting with the two Regions involved, the Veneto and Emilia-Romagna, for working together with the experts in Rome to promote not only individual events, but whole territories using these exhibitions and other major events.
We must specify that we have intentionally included the national and regional authorities because this missed opportunity is further proof of how the concept of “Federalism” is not a universal solution for the problems of the territories, but at times is also a barrier that prevents authorities of different regions (often governed by other political parties…) from collaborating to carry out international promotions together, sharing the costs, thus making them more accessible. As well as other problems that will be mentioned below.
And we have an obligation to mention the authorities in Rome, particularly the Ministry of Culture, because exhibitions such as these, together with the recent exhibition dedicated to the Spanish painter El Greco in Milan, are not possible without the fundamental role of the national authorities because the negotiations to obtain the works to be displayed are only possible at a national level.
Furthermore, although the regions cannot know about the negotiations for organizing exhibitions in other regions, the national authorities know well in advance of the opening of any exhibition, when and where they will be held, and who will be the subjects.
Put simply, they would be fully capable of providing a calendar of the events, not months before as usually happens in Italy, but even years in advance, which would allow them and the regions to organize national and international promotions to attract tourists who would be interested, also because international tourists need time to organize international flights and the time needed for such holidays.
Some will say that these promotions are only of interest only to the exhibitions, and this would be more proof of the wrong mentality, because such promotions could and should be promotions of territories, even if the territory includes other Regions.
We used the 4 cities mentioned because they are close to countless attractions, not only cultural, but of every kind, so promotions such as these would fill a unique touristic itinerary, even if the territory involved includes other Regions. And with the extra time the local Pro Loco (tourist offices) would easily prepare programmes and offers for the full period of the tourists’ stays in the territory.
Those who go to the Veneto and Emilia-Romagna to see the four exhibitions could also see other Cities of Art that until now have never attracted the international tourists worthy of their historical Heritage.
We only have to mention two cities close to them in other regions, Mantua in Lombardy and Urbino in the Marche that is also the birthplace of Raphael, which wrote not only whole chapters of Italy’s history, but also whole chapters of the History of Art of the world, starting with the Sala degli Sposi (Bridal Suite) of the Ducal Palace and Palazzo Te, both in Mantua, which are both true jewels of our country…
We of course know of the rivalries that exist between not only the Regions, and even between cities in the same Region. Indeed, these rivalries are historic and go back centuries in the past, we only have to read the Divine Comedy to understand some of the reasons.
But in the third Millennium we should have learnt that working alone only increases the effort for organizing and promoting every type of event, and, even more importantly, costing amounts of money that cities, provinces and regions could not afford on their own.
However, by collaborating with these promotions of territories that until now are also unknown in other Italian regions, they would finally have the opportunity to achieve the levels of national and international tourists that they deserve.
For the good of all, with obvious benefits for the national, regional, provincial, and local coffers…
But the concept of federalism, which does not seem to have one simple definition, has not helped in creating the type of rapport needed for effective collaboration at these levels.
Indeed, for years now, we have been hearing and reading a lot about the benefits of federalism, and, in many cases, it has had positive effects, but in many other cases and not only culturally, federalism has also created problems that could be easily avoided and/or resolved if we thought of collaborating instead of working alone.
One case would be for those who require specialized medical care in other regions (editor’s note: in Italy every Region administers the country’s National Health System within its borders) who find themselves with bureaucratic problems created by differences in procedures from region to region, often creating considerable expenses for the patient. And we are direct witnesses of these problems…
So, it is time we abandoned this useless rivalry is not a permanent solution and started looking for the types of collaboration that have been impossible until now.
We will obviously go to these exhibitions, and we cannot wait to go there, but we will go knowing that they would not have the long queues they deserve, but, at the same time, we will try to be optimistic that the experts in the field will finally start to understand that their task would be much easier if they began to collaborate together with their peers in the various national, regional, and provincial levels to find solutions for common problems.
But we fear that day will not be soon. We really hope we are wrong…