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Attualità

Università di Napoli e Sydney insieme nel mondo digitale

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A 800 anni dalla sua fondazione l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” entra in collaborazione con una “giovane” università, la University of New South Wales di Sydney

di Alexander Virgili

L’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, celebra quest’anno gli 800 anni dalla sua fondazione, avvenuta il 5 giugno 1224 per volontà dell’Imperatore Federico II di Svevia.  Il suo motto, “Ad scientiarum haustum et seminarium doctrinarum”, tratto da uno scritto dello stesso Federico II, è molto moderno nella concezione, proponendo non solo un centro della ricerca scientifica ma anche un luogo di diffusione del sapere.  Fu la prima università laica del mondo, infatti, a differenza degli altri centri di studi italiani e stranieri, quello napoletano non doveva sottostare all’influenza della Chiesa per la scelta dei docenti. L’Imperatore lo aveva creato per assicurarsi funzionari preparati e fedeli e non avrebbe permesso al Papa di ostacolare il suo progetto.

A partire dal 1239, Federico II stabilì l’apertura delle porte a professori e studenti provenienti da tutta Europa, l’ateneo federiciano divenne così un centro famoso a livello internazionale.  Ma la storia procede celere, e la “antica” Università Federico II è di recente entrata in collaborazione con una “giovane” università, la University of New South Wales di Sydney, fondata nel 1949.  Quella di Napoli è l’unica università italiana presente nel gruppo di ricerca Centre for Sociodigital Futures, gruppo che si occupa delle trasformazioni socio-digitali. Fondato nel 2022, il Centre for Sociodigital Futures (CenSoF) è un centro di ricerca di punta da 10 milioni di sterline, finanziato dall’ESRC e guidato dall’Università di Bristol in collaborazione con altre 12 università nel Regno Unito e nel mondo.

Tutti abbiamo la percezione che stiamo vivendo in un mondo sociodigitale, un mondo in cui la società e la tecnologia digitale sono sempre più legate e interconnesse tra loro. Ciò apre una gamma di possibili “futuri sociodigitali” in diversi ambiti della vita sociale. Anche se non possiamo prevedere “il” futuro, il modo in cui oggi pensiamo, immaginiamo e agiamo rispetto ai possibili futuri è molto importante. L’ obiettivo del Centro CenSoF è generare nuovi approcci verso società più giuste e sostenibili, esplorando i futuri scenari sociodigitali in divenire.  Per ottenere ciò, si indaga su quali tipi di futuri sociodigitali si possono prevedere e si stanno realizzando e chi o cosa li stia plasmando, anche per capire quale impatto questi possibili futuri potrebbero avere sulle disuguaglianze sociali ed economiche e in relazione alla crisi climatica.  Secondo una visione in continuità con le esigenze di sostenibilità e di coordinamento internazionali che sempre più si avvertono a livello mondiale. Questo genere di ricerca è altamente interdisciplinare e per sua natura si pone all’intersezione di varie discipline tradizionali. Il programma del Centro è strutturato attorno a cinque ambiti della pratica sociodigitale – cura, consumo, apprendimento, movimento e organizzazione – e quattro campi chiave dell’innovazione digitale: AI, immersiva, reti ad alte prestazioni e robotica – noti come progetti di disponibilità tecnica.  Il futuro sta arrivando e bisogna attrezzarsi per orientarlo e viverlo in modo partecipato.

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