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Salute

In Calabria l’Oncologia di precisione è già una realtà

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Calabria: la nuova frontiera per la cura delle malattie oncologiche. Intervista al prof. Francesco Cammareri, oncologo, già professore a contratto della Scuola di Specializzazione in Oncologia Medica de La Sapienza di Roma, ed all’On. e dott. Domenico Giannetta, consigliere regionale di FI.

Si è svolto in data 20 gennaio 2024 nella sala convegni di Palazzo Grillo del comune di Oppido Mamertina, il convegno dibattito ‘Oncologia di precisione – Nuovo approccio alla cura dei tumori’, con il patrocinio del Consiglio Regionale della Calabria e dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Reggio Calabria. Sono intervenuti, il dott. Domenico Giannetta consigliere regionale della Regione Calabria in quota Forza Italia, il dott. Bruno Barillaro sindaco del comune di Oppido Mamertina, il dott. Giuseppe Zampogna vice presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Reggio Calabria, il dott. Prof. Francesco Cammareri, già professore a contratto della Scuola di Specializzazione in Oncologia Medica dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma, proponente e relatore del convegno. Chiediamo al Prof. Francesco Cammareri i contenuti di questo incontro che pone la Calabria tra le regioni italiane all’avanguardia su cure tumorali di ultima generazione.

Prof. Cammareri, lei è stato promotore nella sua regione di origine, la Calabria, di un importante convegno dedicato ad un nuovo approccio contro le malattie tumorali. Di cosa si tratta?

Prima di entrare in merito alla domanda è necessario fare una precisazione. Infatti dobbiamo constatare negli ultimi venti anni un netto aumento di alcune patologie tumorali tra gli under 50 anni e ciò quanto emerge dallo studio pubblicato su British Medical Journal. La ricerca sostiene che dal 1990 al 2019 il cancro ad esordio precoce è aumentato del 79%, passando così da 1,8 milioni di casi a più di 3 milioni. L’incremento riguarda soprattutto i tumori al seno, alla trachea, ai bronchi, ai polmoni, allo stomaco e al colon retto, e in futuro potrebbe non andare meglio. Le proiezioni indicano che il numero globale di incidenza per il cancro ad esordio precoce sarà del 30% nel 2030. Colpisce il fatto che si tratta di tumori che in passato hanno sempre interessato fasce di età più avanzate. Per quanto riguarda I motivi di questo fenomeno si potrebbe dare responsabilità a fattori di rischio dietetici, come la dieta ricca di carne rossa, povera di frutta e verdura, povera di proteine vegetali, ricca di sodio, consumo di alcol e l’uso di tabacco.

L’oncologia di precisione è un tipo di approccio, che tiene conto che ogni persona è unica nel suo genere, e considera una serie di fattori tra cui: la predisposizione genetica, l’esposizione ai fattori di rischio ambientale, le caratteristiche biomolecolari della malattia, per consentire una diagnosi accurata e una terapia mirata. L’oncologia di precisione si avvale di tecnologie più avanzate, come il sequenziamento del DNA, gli algoritmi di intelligenza artificiale dei Big Data, per identificare pattern e correlazioni tra i dati clinici e molecolari. Questo tipo di informazioni ci aiutano a prendere decisioni informate sulle opzioni terapeutiche più appropriate per il paziente. Si tratta di test multigenici e prognostici che sono utilizzati in clinica e si basano sull’analisi dell’espressione di diversi geni (Multigenici del tessuto ottenuto dal tumore primario dopo escissione chirurgica oppure da prelievi bioptici).

Il Test è predittivo in quanto fornisce informazioni sulle probabilità di risposta e di beneficio clinico ad un determinato agente a bersaglio molecolare.

L’NSG inoltre è un sequenziamento di nuova generazione e consente di sequenziare un numero elevato di nucleotidi in un breve lasso di tempo. E dovrebbe essere utilizzato per la proliferazione genomica della malattia oncologica al fine di identificare alterazioni driver o per terapie target. E’ bene sottolineare che queste tecnologie consentono di conoscere tutte le alterazioni genetiche coinvolte nella patogenesi delle neoplasie (DNA) ma anche per analizzare RNA (identificazione dei geni strutturali o dei geni codificanti per proteine coinvolte in processi patologici).

Quali sono oggi i tumori che possono essere aggrediti da questa nuova modalità terapeutica che utilizza farmaci in grado di agire in maniera selettiva su tumori che presentano specifiche caratteristiche molecolari?

Al convegno internazionale tenutosi a Roma aprile 2023 ‘Italian Summit on Precision Medicine’ è stato fatto il punto sull’approccio agnostico sulla cura del cancro, cioè l’approccio che prevede che la cura più efficace sia scelta in base alla presenza di una specifica mutazione molecolare nel cancro, dando meno importanza al tessuto o all’organo di origine della malattia.  I farmaci agnostici rappresentano una nuova era delle terapie oncologiche e non colpiscono solo un tipo di tumore come gran parte dei farmaci attual,i ma vanno a bersagliare un gruppo di geni mutati potenzialmente responsabili dello sviluppo della malattia neoplastica. Si tratta di geni ubiquitari che sono comuni a diversi tumori indipendentemente dall’organo da cui originano. Lo sviluppo dei farmaci agnostici si è giovato della diagnostica molecolare basata sul sequenziamento del genoma tumorale. Trattasi di un approccio terapeutico più selettivo dei pazienti affetti da neoplasie nelle fasi più avanzate e resistenti a terapie standard, ma soprattutto nella malattia di prima linea. L’utilizzo dei pannelli NGS per l’identificazione di specifiche alterazioni genomiche e l’elaborazione dei dati attraverso MTB (Molecolar Tumor Board), che analizza tutti i potenziali target messi in evidenza dalle analisi molecolari e le confronta con banca dati online e infine fornisce indicazioni per eventuali trattamenti specifici, include i seguenti tumori: carcinoma del polmone non a piccole cellule, colangiocarcinoma, carcinoma della prostata, carcinoma della tiroide, carcinoma dell’endometrio, sarcomi e tumori mammari. I pannelli MGS per CGP (appropriatezza descrittiva popolazione target) sono utilizzabili per il carcinoma dell’ovaio, tumori di origine sconosciuta, tumori in stadio avanzato per i quali non sono disponibili alternative terapeutiche, tumori solidi pediatrici.

L’accesso dei pazienti a queste nuove tecnologie deve iniziare con l’esecuzione e l’interpretazione di un test di proliferazione genomica. Si tratta di un approccio innovativo dell’oncologia che sta cambiando la vita di molti pazienti con tumore metastatico che ancora pochi anni orsono, di aspettativa di vita ne avevano spesso pochissima. A questo punto sorge spontanea la domanda: tutti i tumori metastatici sono fondamentalmente curabili con la medicina di precisione? Purtroppo no. La proliferazione genomica è inutile nelle forme avanzate perché crescendo i tumori accumulano nuove mutazioni e arriva il momento in cui le alterazioni diventano tante che spegnere l’una o l’altra non ha alcun riflesso clinico, in sintesi nessun giovamento di salute per il paziente.

On. Giannetta, Lei ha promosso questo incontro scientifico nell’entroterra della Provincia di Reggio Calabria, ma qual è la situazione in una regione come la Calabria rispetto a queste nuove modalità terapeutiche?

Prima di affrontare il tema, ritengo sia fondamentale premettere che la sanità in Calabria è commissariata da più di 13 anni. Abbiamo avuto un susseguirsi di commissari ad acta per il piano di rientro di nomina governativa che hanno fallito nell’obiettivo di sanare le criticità ataviche della sanità regionale. Semmai paralizzando ulteriormente gli investimenti.

Solo da quando il Presidente Occhiuto ha chiesto ed ottenuto la nomina di Commissario ad Acta per il piano di rientro è riuscito a sbloccare alcuni vincoli e a iniziare un percorso di riforma della sanità regionale.

Sono stati sbloccati i concorsi e si sta procedendo ad assumere personale, salvando, di fatto, interi reparti a rischio chiusura. Si sono investite risorse per l’acquisto di macchinari di avanguardia, sono state acquistate 60 ambulanze medicalizzate, si sta procedendo alla riorganizzazione della rete ospedaliera, si sta centralizzando la spesa attraverso l’attivazione di Azienda Zero.

Sono esempi della fase riformista che stiamo attraversando, dopo anni veramente difficili.

In questo momento in Calabria si possono iniziare ad apportare quei correttivi che necessitavano, a partire dall’azione di verifica dei bilanci delle ASP e delle Aziende ospedaliere.

Per la prima volta, dopo anni, le ASP hanno trasmesso i bilanci. E’, possiamo dire, come una piccola rivoluzione. In questo contesto si inserisce il lavoro che si sta conducendo nel settore oncologico. Un settore che ha fortemente risentito dei ritardi accumulati dalla sanità regionale e che derivano dalle anomalie della gestione commissariale, a cui non possiamo imputare tutte le responsabilità del caso, ma sicuramente ha fatto la propria parte.

In questo contesto si inserisce la vera e propria rivoluzione tecnologica attuata dalla regione Calabria anche nell’ambito dell’approccio alle terapie tumorali.

Abbiamo visto negli anni lunghi viaggi della speranza di pazienti oncologici calabresi verso eccellenze romane o del nord Italia. Quale l’innovazione di questo Governo della regione Calabria affinché la popolazione calabrese resti a curarsi ‘in casa’?

La Calabria, anticipando altre regioni, in linea con l’orientamento del Ministero della Salute, ha già da aprile istituito la Molecular Tumor Board Regionale (MTBR-CAL).

L’approccio oncologico in Calabria, quindi, potrà essere orientato alla medicina di precisione e i pazienti calabresi potranno ricevere risposte personalizzate e multidisciplinari.

Sostanzialmente, con questa innovazione, gli oncologi del servizio sanitario regionale potranno inviare al comitato di esperti, le richieste di valutazione multidisciplinari dell’analisi genetica per accedere a terapie sperimentali, sui nuovi approcci terapeutici della medicina personalizzata, sulla interpretazione dei dati genomici e per verificare la disponibilità di farmaci innovativi.

Questa innovazione si inserisce nel quadro di cambiamento delle tecnologie, dei farmaci, delle procedure diagnostiche e delle prestazioni che nel nuovo approccio terapeutico tumorale è sempre più orientato alla medicina personalizzata che si basa sull’analisi molecolare dei tumori su larga scala.

È evidente che il percorso intrapreso dal commissario Occhiuto mira a garantire ai pazienti calabresi un’offerta sanitaria regionale di qualità.

Dovremmo riflettere, comunque, sulla rincorsa verso strutture e ospedali di forte richiamo, per la cura di tumori che possono essere trattati nei nostri ospedali con la medesima professionalità, le medesime cure e risultato statistico. Per quanto comprensibile sia il sentimento di sfiducia che si è intensificato negli anni di commissariamento, ritengo doveroso difendere, anche qui, la straordinaria professionalità e preparazione dei medici calabresi, che non hanno nulla di meno rispetto a nessuno.

Francesco Cammareri, è oncologo e presidente dell’associazione Adimo Onlus che nasce con l’intento di sostenere i malati e le loro famiglie supportandoli nelle strutture sanitarie. Ma anche per cio’ che riguarda l’integrazione sociale, la valutazione e la difesa dei diritti civili, oltre all’assistenza sanitaria, legale e psicologica da parte di professionisti qualificati. A questo scopo, Adimo organizza con periodicita’ corsi di formazione per creare figure di assistenza qualificata al malato oncologico e di supporto alle famiglie, per sopperire con il volontariato a evidenti carenze delle strutture sanitarie. Oggi il suo impegno si estende alla regione che gli ha dato i natali: la Calabria.

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