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Attualità

Il Festival Internazionale del Giornalismo riconosce l’Umbria “capitale mondiale di cultura, arte, spiritualità e turismo”

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Dal 17 al 21 aprile Perugia ha ospitato 600 giornalisti provenienti da ogni parte del mondo per discutere dei problemi che attanagliano la Terra. Con l’occasione l’Umbria è stata riconosciuta “una regione ricca di attrattive turistiche, eno-gastronomiche e finanche spirituali…”.  

 di Giordana Fauci

Dal 17 al 21 aprile si è tenuto in Umbria, nella bella città di Perugia, il Festival Internazionale del Giornalismo. Per l’occasione sono stati presenti oltre 600 giornalisti, provenienti da ogni parte del mondo, riunitisi per discutere dei problemi che attanagliano la Terra e che, al contempo, hanno elogiato la straordinaria regione che li ospita oramai da anni.

L’evento di quest’anno è stato particolarmente importante: non solo per la presenza dei numerosi ospiti nazionali ed internazionali, ma altresì per il fatto che il Festival è divenuto una manifestazione a carattere globale.

In effetti, l’edizione del 2024 ha creato ancor più connessioni, permettendo alla città di Perugia di “proiettarsi verso il mondo…”, come ha evidenziato Donatella Tesei, Presidente della Regione Umbria, che ha così chiarito: “Il Festival Internazionale dei Giornalisti rappresenta una grande un’opportunità, sì per capire cos’è il buon giornalismo, grazie ad incontri che hanno uno sguardo attento e laico ma, oltretutto, per far conoscere questa piccola-grande regione al mondo…”.

Così, il prologo dell’evento è stato declamato dai fondatori dello stesso Festival, Arianna Ciccone e Christopher Potter, che hanno presentato il programma delle cinque giornate presso l’Hotel Brufani di Perugia, in pieno centro storico.

Il Festival si è, quindi, aperto con un doveroso ringraziamento rivolto ad Andrea Romizi, Sindaco di Perugia ed alla stessa Presidente Tesei che, invero, si sono adoperati non poco per la sua realizzazione e successo.

Del resto, l’appuntamento è oramai noto al mondo intero, visto che ogni anno attira un numero sempre maggiore di persone: non solo giornalisti ma altresì curiosi e turisti.

Non a caso, Arianna Ciccone ha tenuto a sottolineare di essere stata invitata con Christopher Potter a New York, al fine di presentare il “Modello Perugia”, ovvero “come si organizza un Festival Internazionale di Giornalismo, utile al servizio dell’interesse pubblico e collocato in una città medievale, qual è senza alcun dubbio il bel capoluogo umbro…”.

Un’occasione bellissima in una città altrettanto bella e che, anche per questo motivo, ha arricchito il Festival di ospiti internazionali che continueranno a presenziare e che, ad onore del vero, non potranno non essere sempre di più…”, ha, infine, concluso la Presidente Ciccone.

Un modo, quindi, per permettere di far conoscere ed apprezzare la bellezza di questa piccola-grande regione all’intero mondo.

Ed a conferma di ciò vi è un dato impressionante, giacché se è vero che nel 2023 l’Umbria ha registrato una presenza record di turisti, è per il 2024 che il numero di ospiti è destinato a superare i 7 milioni.

Perché l’Umbria è il cuore verde dell’Italia: una meravigliosa regione non toccata dal mare, prevalentemente collinare e montuosa, fin troppo ricca di attrattive naturalistiche, paesaggistiche, artistiche e finanche spirituali.

…Una Regione che, oltre al suo bellissimo capoluogo, ricco di storia e di importanti tesori artistici e monumentali, è disseminata da straordinari borghi medievali quali Todi, Orvieto, Gubbio, Spello, Castelluccio di Norcia, noto per la prelibatezza delle sue lenticchie.

…Una Regione che, coi suoi paesaggi e la sua natura, non può non attirare periodicamente milioni di persone.

Perché l’Umbria è in grado di sintetizzare alla perfezione e, invero, in una miscela armoniosa, tutte le componenti che la rendono unica e distintiva: grazie alla sua arte, alla sua storia, alla sua cultura, coniugate con la bellezza e la serenità di ciascuno dei suoi incantati paesini.

E, poi, come non considerare l’aspetto spirituale che la contraddistingue appieno, grazie alla presenza di luoghi religiosi quali Assisi in primis ma, invero, non solo.

L’Abbazia di San Pietro, ad esempio, è un altro monumento identitario del capoluogo umbro, oltre che luogo importante per la ricerca e l’istruzione. Dunque, un luogo che non è solo testimonianza di religiosità ma finanche di messaggi profondi che rendono quello stesso luogo sì spirituale ma, altresì, volano di promozione turistica e, perciò, attrattiva per turisti che, poi, sono ospitati nelle vicine strutture ricettive, dedite ad attività agricole altrettanto degne di menzione.

…Come dimenticare Le Cappuccinelle, risalenti al XVII secolo: una struttura di ben 7,5 ettari che prende il nome dalle suore, prime guardiane dell’emancipazione femminile e che, in quel luogo, hanno garantito alle povere donne “ospiti” possibilità di riscatto ed affermazione sociale, ovvero pensieri a dir poco impensabile per l’epoca e che, ancor oggi, sono provati da chi vi soggiorna e così rafforza la propria interiorità, o spiritualità che dir si voglia.

Tanti e tali luoghi hanno reso l’Umbria adatta ad ospitare il prestigioso Festival Internazionale dei Giornalisti.

E, probabilmente, questi stessi luoghi hanno reso l’intera regione degna di ospitare molti altri Festival.

Il Festival dei Due Mondi di Spoleto, ad esempio: un Festival che si tiene ogni anno, dal 28 giugno al 14 luglio, e che è ormai conosciuto nel mondo intero per la celebrazione della Musica, prima ancora di ogni altra forma d’arte.

O, ancora, il Festival del Cioccolato, che si svolge dal 18 al 27 ottobre ed attorno a cui ruotano non poche attività commerciali per il resto dell’anno.   

Così, circondati da cotanta bellezza, le voci di non pochi giornalisti hanno onorato l’Umbria anche quest’anno: giornalisti nazionali, quali Francesca Mannocchi, Cecilia Sala, Paolo Giordano, Marianna Aprile, Barbara Serra, Vera Gheno, Annalisa Camilli e Marco Damilano e poi, giornalisti internazionali, quali Sevgil Musaieva, Direttrice del quotidiano ucraino Ukrainska; Vivian Schiller, Direttrice di Aspen Digital; Motaz Azaiza, Fotoreporter palestinese ed, infine, Noa Landau e Hanin Mzajadli, del quotidiano progressista israeliano Haaretz. 

E così, circondati da cotanta spiritualità, i giornalisti nazionali ed internazionali, oltre ai reporter dalle zone di conflitto, non hanno potuto fare a meno di ricordare i temi del clima, dell’intelligenza artificiale, della guerra; il conflitto israeliano-palestinese; quello russo-ucraino; le elezioni – da quelle negli Stati Uniti a quelle di Taiwan, passando per l’Italia, l’Iran –, pur senza dimenticare il rilevante tema della diversity.

Un Festival che, tra cotante bellezze naturalistiche e spirituali, ha dato voce ai media, proponendosi come luogo di dialogo e di scambio aperto e gratuito per tutti gli esperti ma altresì per gli appassionati.

Un grande evento che ha trasformato Perugia in capitale mondiale del giornalismo, della libertà e della democrazia…”, come ha concluso il Primo Cittadino Andrea Romizi.

…Un evento grande, anzi grandioso, che ha confermato anche per il 2024 il capoluogo umbro a capitale mondiale di turismo.

 Credit Photo by Damiana Cicconetti 

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