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Siracusa, posto di fonda per l’ong Sea Watch 3 e nuova mediazione per i minori

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La ong Sea Watch attende ad un miglio e mezzo dal porto di Augusta il consenso per lo sbarco di 47 migranti bagnati, al freddo e con poche scorte di cibo. Il medico di bordo “Sono esausti, disperati. Le condizioni a bordo sono molto complicate. La mediazione della Cei: “Papa Giovanni  XXIII pronta ad accogliere i 13 ragazzi minori, 8 dei quali non accompagnati”.

di Francesca Garofalo

Un’attesa che sembra infinita, per un gesto di umanità che al momento non è arrivato e che negli ultimi giorni sta tenendo con il fiato sospeso l’Italia e meno gli altri Paesi che non hanno risposto alla richiesta di un porto sicuro per lo sbarco dei 47 migranti soccorsi una settimana fa davanti alle coste della Libia a bordo della ong olandese Sea Watch 3.Da giovedì in cerca di riparo dalla tempesta sotto le coste orientali della Sicilia, la nave ha ottenuto l’autorizzazione a buttare l’ancora davanti a Siracusa ed il permesso di stazionare alla fonda a un miglio e mezzo dal porto di Augusta. Secco il no del ministro dell’Interno Matteo Salvini a qualsiasi ipotesi di accoglienza con l’invio di una lettera al governo olandese per invitarlo a predisporre “gli adempimenti relativi all’organizzazione della presa in carico e del trasferimento in territorio olandese dei 47 migranti a bordo della nave olandese Sea Watch”. In quanto olandese, “la responsabilità sulla nave è dell’Olanda e l’equipaggio è soggetto alla sua sovranità”. “Se può stare in mare – dice il vicepremier Luigi Di Maio su Facebook-  e sfidare l’Italia ogni giorno, è proprio grazie alla bandiera che gli ha fornito il governo olandese. O si prende la responsabilità o ritira la bandiera, così la Ong smetterà di disobbedire alla guardia costiera libica. A meno che non stia sventolando illegalmente la bandiera. In tal caso dovremo procedere al sequestro”.

Ma il governo olandese ha rifiutato la richiesta del governo italiano. Uno spiraglio, per il destino dei minori a bordo,si intravede grazie alla mediazione della Cei che con la Papa Giovanni XXIII sarebbe pronta a condurli a casa “Annunziata” di Reggio Calabria. Solidarietà da parte del sindaco di Siracusa Francesco Italia, dei cittadini aretusei e delle associazioni, disposti ad accogliere i migranti con tanto di lenzuoli appesi in segno di protesta “Fateli sbarcare”. “Non si può fare -dice il sindaco Italia-  una guerra sulla pelle dei disperati. Il Comune e l’arcidiocesi sono pronti a fare la loro parte per accoglierli”.Decine le mail da gente disponibile a prestare soccorso, ad ospitarli in casa. “È una tradizione di accoglienza, che fa parte del Dna della nostra città”.

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