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Russia e Turchia, apologia della guerra

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Saranno queste due Nazioni ad innescare il quarto conflitto bellico, forse nucleare, a livello mondiale?

di Paolo Buralli Manfredi e Giuseppe Cossari, Melbourne – Australia

L’inizio delle guerre mondiali che si sono succedute a distanza di venticinque anni, l’una dall’altra sono nate per motivi diversi ma allo stesso tempo possiamo dire che, in confronto a quello che sta succedendo oggi in Medio Oriente, quei motivi possono essere considerati banali.

Ed in effetti la prima guerra mondiale scoppia con l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo-Este, avvenuto il 28 Giugno del 1914. Per la seconda guerra mondiale invece, il fattore scatenante fu il 1° settembre del 1939 dopo l’invasione della Polonia da parte della Germania.

Come dicevamo, se esaminiamo oggi la situazione globale, possiamo tranquillamente dire che la terza guerra mondiale è cominciata da parecchi anni, una guerra diversa da quelle storiche perché è una guerra globale frammentata in centinaia di micro guerre nelle varie Nazioni del mondo ma, forse, e naturalmente non c’è lo auguriamo, con il pasticcio medio – orientale si potrebbe arrivare alla quarta guerra mondiale globale vecchio stile ma con la possibilità del supporto dell’arma nucleare.

Ed in effetti la nostra preoccupazione è rivolta alla situazione attuale in Medio Oriente e precisamente in tutta quell’area che avrebbe dovuta essere unita e si sarebbe dovuta chiamare Penisola Arabica.

Purtroppo però, quell’area è stata volutamente tenuta divisa dall’Occidente; un Occidente che ha tratto da questa divisione enormi vantaggi e che ha sempre contribuito ad alimentare quei conflitti che esistono da più di sessant’anni, evitando accuratamente di aiutare quei Paesi in guerra a cercare una reale strada per trovare una pace duratura per i loro popoli.

Oggi però in quell’area si stanno giocando le sorti del nostro Pianeta perché, in campo, ormai senza troppo mimetizzarsi dietro le varie diplomazie, stanno giocando la più pericolosa partita a scacchi dei nostri tempi le forze capitanate dagli USA, la NATO e l’Alleanza Atlantica, contro, Russia e Siria, ed indirettamente Cina, Iran, Venezuela, Cuba e Corea del Nord.

E come al solito proviamo a riflettere e a far riflettere sulla situazione attuale e per fare questo, dobbiamo cercare di vedere lo stato delle cose a livello mondiale e non locale, partendo dalle esercitazioni NATO che si stanno svolgendo attualmente in Europa.

Nel gennaio 2020, la NATO ha dato il via alla più grande esercitazione militare degli ultimi venticinque anni dal nome Defender Europe 2020.

L’esercitazione si svolge nel Mediterraneo e su tutto l’arco balcanico arrivando sino ai confini russi, tant’è vero che, il Ministro degli Esteri russo il 17 gennaio dichiara: “Le esercitazioni militari della NATO sul fianco orientale ricordano sempre più dei preparativi mirati per un conflitto bellico su larga scala”.

Poi, a distanza di qualche settimana, Sergey Lacrov continua nelle sue preoccupate esternazioni ma, questa volta molto irritato, dichiara:”La Russia reagirà all’esercizio militare degli Stati Uniti ed i suoi alleati dal nome Defender Europe 2020 prevista per marzo, ma lo farà in modo da escludere rischi inutili.” E continua… “non possiamo ignorare queste esercitazioni che destano per noi grande preoccupazione”.

Da non sottovalutare anche il rapporto del Consiglio Atlantico pubblicato il 26 febbraio 2016 che tratta la rapidità di reazione dell’alleanza NATO nel combattere e vincere un’eventuale guerra con la Russia. Il rapporto è focalizzato sulle relazioni con gli Stati baltici da cui il nome “Alleanza a rischio”.

Il Rapporto spiega che la Russia, appoggiando i separatisti in Ucraina, ha di fatto bloccato e completamente distrutto l’insediamento post bellico europeo infrangendo così ogni possibilità di partenariato con la NATO e prosegue evidenziando le pressioni che il Cremlino impone su quegli Stati baltici che hanno una maggioranza di persone che parlano la lingua russa.

Washington poi sembra che prepari il campo per il prossimo futuro dichiarando: “Qualsiasi mossa militare di Putin sugli Stati baltici innescherebbe una guerra, potenzialmente su scala mondiale e nucleare “.

Queste dichiarazioni, al contrario di quanto Washington vorrebbe far apparire, sono il preludio di un rafforzamento NATO/Usa in tutti gli Stati baltici che, va ricordato, negli ultimi anni hanno triplicato se non quadruplicato gli investimenti in armamenti acquistandoli proprio dagli Usa, parliamo della Lituania, Lettonia, Polonia e di tutti quei Paesi ex Sovietici che collaborano con la NATO e che hanno aderito all’Unione Europea.

In questo contesto dunque, va menzionato anche l’ultimo acquisto da parte degli Usa delle basi portuali greche che vanno a completare un disegno perfetto per il totale controllo dell’area Mediterranea, strategica in ogni conflitto bellico.

Quanto scritto qui sopra, se osservato in un’ampia prospettiva, ci fa comprendere che la NATO a guida Usa, sta cercando di ampliare la sua presenza in Europa e soprattutto lavora per il rafforzamento su tutto il fianco orientale dando l’idea di una strategia di accerchiamento nei confronti della Russia ed un tentativo di capovolgimento di comando negli Stati del Sud America, tattiche tra l’altro sempre utilizzate dall’Intelligence in tempi passati per avere il totale controllo di Stati che altrimenti, non seguirebbero le direttive americane come per esempio Brasile, Bolivia, Cile etc.

Detto questo torniamo in Medio Oriente, dove è ormai chiaro che la Turchia, ricordiamo a tutti è un Paese appartenente alla NATO, di fatto ha invaso la Siria e sta fornendo materiale bellico e supporto aereo ai jihadisti che combattono contro l’esercito regolare Siriano mentre, gli israeliani, bombardano direttamente e spregiudicatamente Damasco senza nessuna condanna da parte di qualsiasi ente internazionale.

Va ovviamente ricordato anche che, l’esercito Siriano ha come alleato l’esercito Russo, il che mette proprio in un confronto diretto la Russia e l’America via NATO quindi, siamo arrivati ad un punto che potrebbe far scaturire una guerra mondiale probabilmente nucleare da un momento all’altro e se la cosa succedesse tra marzo e luglio, la NATO, con l’esercitazione in corso, sarebbe perfettamente posizionata per un attacco rapido “proprio come menzionato nel rapporto” contro la Russia; preoccupazione, appunto, espressa dal Ministro degli Esteri Russo.

La Russia dal canto suo ovviamente si sta muovendo in parallelo, è notizia di qualche settimana fa che i Russi investiranno nella Repubblica Cubana qualcosa come uno/due miliardi di euro per rinnovare le infrastrutture di trasporto cubane, ma anche, notizia dichiarata pubblicamente mandando un messaggio chiaro agli Usa, per ammodernare  tutto il comparto strategico militare cubano il che ci riporta al 1962 e precisamente in quei giorni dove dei missili a testata nucleare avrebbero dovuto sbarcare nell’isola grande, come viene chiamata Cuba nei Caraibi, e dove si è rischiato il primo conflitto nucleare.

Va ricordato che Cuba dista solo 90 miglia marine dagli Usa, da qui le ulteriori sanzioni imposte al Governo cubano da parte degli Stati Uniti, e il ritorno di una tensione altissima tra i due Stati con le conseguenze che ne derivano, tipo l’espulsione dei medici cubani dalla Bolivia, dal Brasile e probabilmente a seguire in altri Stati a trazione Usa, le minacce alla Spagna da parte di Washington per far cessare ogni tipo di partenariato e  commercio con l’Isola caraibica.

Ovviamente, preoccupante è anche il totale silenzio del Presidente Putin e del suo alleato strategico il Presidente della Cina Xi Jinping, che ci auguriamo non sia il silenzio/calma prima della tempesta.

Chiudiamo questa prima parte del nostro pensiero geopolitico sperando che il peggio non si manifesti e gli uomini, che hanno potere in questo pianeta, riescano a trovare soluzioni intelligenti senza passare per conflitti che potrebbero mettere fine a questo mondo per come lo conosciamo.

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