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Emergenza covid-19. La verità sul Forlanini

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Il presidente dell’Osservatorio Forlanini della Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo, dott. Lucio Mango, spiega in un’intervista curata da Cristina Mantis, perché lo storico ospedale Forlanini non può essere riattivato in tempi brevi

Un’idea folle secondo Lucio Mango, primario in pensione da poco della Medicina Nucleare dell’ospedale Forlanini di Roma, quella lanciata con una petizione sul web per riaprire la storica struttura sanitaria in supporto all’emergenza coronavirus che ha immobilizzato il Paese.

Riaprire il Forlanini in tempi di emergenza Covid-19 è un’idea folle secondo il dottor Mango. Si tratta di un problema di costi e di tempi’ poiché stiamo parlando di un edificio chiuso da ben 6 anni, dove i muri ed il tetto trasudano acqua’. Ma un futuro per il Forlanini, non legato a questa emergenza Covid-19 potrebbe esserci. La Lidu (Lega Italiana diritti dell’uomo) ha creato un’osservatorio Forlanini, diretto proprio dal dottor Mango, che si occuperà di fare proposte per dare nuova vita a questa struttura. “Il Forlanini, – spiega Mango, –  è una struttura ormai in degrado da 5 anni. Già quando ci lavoravo una parte considerevole dell’ospedale era in totale stato di abbandono. La somma eventualmente da destinare alla sua riattivazione, che richiederebbe un tempo troppo lungo in questa emergenza, è meglio sia utilizzata per altre piccole realtà già pronte ad essere adibite a centri di rianimazione per i danni da covid-19”. Il problema del Forlanini secondo la Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo non dovrebbe seguire risvolti politici in un senso o in un altro, ma andrebbe affrontato per quello che è il Forlanini stesso: un pezzo di storia della medicina e del diritto alla cura che solo il nostro Paese riconosce con l’art. 32 della Costituzione Italiana.

Quale futuro per il Forlanini?

Tenuto conto dei gravi errori commessi in passato, ha spiegato Lucio Mango, esistono una serie di comitati e associazioni che da anni chiedono che la struttura sia destinata ad un’utilità pubblica per farne un centro sociosanitario, salvando alcune parti storiche come il Museo anatomico, unico in Europa, dove sono conservati reperti anatomici sin dal 1941. Una battaglia in cui il dottor Mango è da anni in prima fila e che vede una possibile soluzione futura nell’impegno proprio di onlus e associazioni di settore che curano le fasce più deboli della società, rendendosi protagonisti di una rinascita dello storico nosocomio.

Si ringrazia Cristina Mantis per la gentile concessione del filmato

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