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Arte & Cultura

Confsal: in Italia 4 liti ogni 1000 abitanti, serve la mediazione civile e commerciale

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nigi_marco_paolo--400x300Obiettivi: alleggerire l’enorme contenzioso civilistico  e allineare il Paese al resto dell’Europa in materia di risoluzione amichevole dei conflitti.

Roma, 15 luglio.  Domani pomeriggio nel forum Lif nato in Confsal per promuovere il confronto con la governance istituzionale, con inizio alle 15.30 nella sala Capitolare del chiostro del convento di Santa Maria sopra Minerva, a Roma, in piazza della Minerva 38, si parlerà di mediazione civile in Italia. Due gli obiettivi della sua introduzione: alleggerire l’enorme contenzioso civilistico italiano e allineare il paese al resto dell’Europa in materia di risoluzione amichevole dei conflitti. Basti dire che siamo tra i maggiori produttori di litigiosità (4 liti ogni 1000 abitanti) e che stiamo ai primi posti per lunghezza delle cause civili (564 giorni per un processo di primo grado, 8 anni per un tempo complessivo del grado definitivo di giudizio).

Una via diventata crucis. Infatti, l’obbligatorietà della mediazione civile era stata introdotta con il decreto 28 del 2010, in virtù del quale si erano costituiti circa 1000 organismi di mediazione (con obbligo dell’assunzione di almeno 1 dipendente) e 400 enti di formazione, ma la stessa veniva definita illegittima dalla Corte costituzionale il 23 ottobre 2012. Ora, il Decreto del fare l’ha reintrodotta, in attesa della sua conversione in legge.

Nel frattempo, enti e organismi di formazione sono stati “danneggiati” dallo stop and go legislativo. Una situazione che somma al deficit di “mancata” giustizia civile per i cittadini il danno per migliaia di lavoratori e l’aggravarsi dello stallo economico. E’ noto che lobby potenti si frappongono alla realizzazione di una più moderna e veloce giustizia civile, ed è anche facilmente comprensibile quale sia la posta in gioco. Ma è sulle necessarie e urgenti misure di rilancio che il Forum si soffermerà. Quindi sì al risarcimento del danno subito, sì al riconoscimento di incentivi per il settore, sì al ricorso agli ammortizzatori sociali per aiutare le imprese, sì al diritto alla rappresentatività, sì ad avviare relazioni industriali e con i tre ministeri competenti (Giustizia, Lavoro, Sviluppo economico). No, invece, a ogni forma di denigrazione e di penalizzazione della mediazione civile, no a ogni forma di discriminazione tra i lavoratori.Confsal

A chiederlo la confederazione autonoma Confsal, insieme con la federazione di settore Confsal-Falmef e con le organizzazioni datoriali, sempre di settore,  Cifa e Confomef. La Confsal, inoltre, è titolare del primo e unico Ccnl in materia.

All’incontro è stato invitato il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri. Interverranno, oltre al segretario generale della Confsal, Marco Paolo Nigi, il presidente della Commissione lavoro al Senato, Maurizio Sacconi, il sottosegretario del ministero della Giustizia, Cosimo Maria Ferri e, in rappresentanza della Commissione giustizia della Camera, Gabriele Albertini.

 

 

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