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Attualità

Catalogna: scontri tra manifestanti e polizia. Arrestate dodici persone

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Il presidente spagnolo ha deciso di tenere il consiglio dei ministri a Barcellona come segno di apertura verso i politici catalani. Ma i secessionisti hanno sfruttato l’occasione per seminare il caos.

di Vito Nicola Lacerenza


I tir in fiamme parcheggiati di traverso per bloccare le strade e per scoraggiare le cariche della polizia rappresentano l’immagine simbolo del consiglio dei ministri spagnolo tenutosi ieri a Barcellona, dove una folla di catalani separatisti ha protestato contro il governo. Solitamente gli eventi istituzionali si svolgono a Madrid, ma il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha voluto che l’ultimo Consiglio dei Ministri avvenisse a Barcellona, il capoluogo della Catalogna, per manifestare apertura verso i politici catalani, soprattutto alla luce delle forti tensioni che da oltre un anno si protraggono tra Spagna e Catalogna, dove l’anno scorso si è tenuto un “referendum sull’indipendenza” dallo Stato spagnolo. Le autorità iberiche hanno impedito la votazione con la forza, mandando migliaia di agenti ad occupare le urne, aumentando il rancore di una parte dell’opinione pubblica catalana verso il governo spagnolo, che ieri ha visto sfilare contro di lui centinaia di separatisti inferociti che, in alcuni casi, hanno ingaggiato violenti scontri con le forze dell’ordine. Queste ultime, dopo aver disperso la folla, hanno arrestato 12 persone ma il numero potrebbe crescere nelle prossime ore.

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