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Australia, approvata la legge che vieta messaggi di odio e fake news sui social media

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Multe pesanti e fino a tre anni di carcere per i dirigenti dei colossi dei social network , se non rimuoveranno “rapidamente” i contenuti violenti condivisi sulle piattaforme. Sotto tiro anche le false notizie che possano inficiare il corretto svolgimento della campagna elettorale australiana

di T. Primozich

Il parlamento Australiano ha appena approvato la legge che imporrà multe pesanti e condanne sino a tre anni di carcere a  dirigenti dei social media, se nelle loro piattaforme on line vengono trasmesse scene violente o fake news. Il provvedimento legislativo si è reso necessario anche a seguito della  sparatoria del marzo scorso  nella moschea di Christchurch in Nuova Zelanda, in cui un suprematista bianco australiano ha trasmesso  in diretta Facebook la carneficina che lui stesso stava attuando, sparando su fedeli  inermi di religione musulmana .  Una strage che ha visto 50 vittime e lo sdegno della comunità internazionale.

Il provvedimento si estende anche alle notizie false che possano inficiare il corretto svolgimento della imminente campagna elettorale australiana, in vista delle elezioni federali di maggio, per proteggere gli elettori da interferenze straniere ed evitare messaggi di disinformazione dolosa.  Si tratta dunque di una legge che finalmente mette al bando una sorta di ‘complicità silenziosa’ dei social network ed invita ad un senso di responsabilità coloro che, grazie al diffondersi nel mondo di FB, Twitter , Instagram, You Tube e simili, hanno raggiunto fatturati da capogiro. Le multe previste dal governo Australiano potranno essere fino al 10 per cento del fatturato annuale dell’azienda che non vigila. Le aziende dovranno anche informare la polizia australiana dei contenuti e della rimozione in un tempo “ragionevole”.

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