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UNICEF: inviate 3.000 tonnellate di aiuti per combattere Ebola

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“Questa è una delle emergenze più complesse a cui dobbiamo rispondere e richiede agilità nella fornitura degli aiuti, una catena di rifornimenti e un servizio di distribuzione”, ha detto Shanelle Hall, Direttore dell’UNICEF per le operazioni logistiche e degli aiuti a livello globale. 

unicefRoma, 9 novembre  – Negli ultimi tre mesi l’UNICEF ha inviato quasi 3.000 tonnellate di aiuti – che comprendono dispositivi di protezione e medicine – per combattere la diffusione dell’ Ebola in Guinea, Liberia e Sierra Leone. L’UNICEF è tra i più grandi fornitori di aiuti nella risposta all’Ebola. Gli aiuti inviati dall’UNICEF – equivalenti ad un peso di 250 autobus – continueranno a essere inviati rinforzando l’impegno per contrastare e sconfiggere il virus. Molti componenti delle attrezzature di protezione personale (DPI) utilizzate dagli operatori sanitari che si occupano di trattare casi sospetti o confermati di Ebola sono destinati ad uso singolo per evitare contagi. Un operatore sanitario può usare tra i 6 ei 9 set al giorno.“Questa è una delle emergenze più complesse a cui dobbiamo rispondere e richiede agilità nella fornitura degli aiuti, una catena di rifornimenti e un servizio di distribuzione”, ha detto Shanelle Hall, Direttore dell’UNICEF per le operazioni logistiche e degli aiuti a livello globale. “La catena dei rifornimenti deve essere flessibile, e soddisfare elevati standard di qualità”, ha detto Hall, che di recente è tornata da una missione sul campo in Sierra Leone e in Liberia. “L’UNICEF sta lavorando con i governi, le industrie e i partner per creare intere nuove catene di fornitura in modo da poter fornire decine di prodotti ai nuovi servizi di distribuzione locale”. Per la prossima settimana, l’UNICEF ha convocato una riunione con l’industria delle attrezzature di protezione personale per fornire previsioni  e forniture. Saranno presenti oltre 15 produttori che rappresentano la maggior parte della capacità produttiva mondiale, così come partner importanti, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Medici senza Frontiere (MSF), i rappresentanti dei Governi del Regno Unito e degli Stati Uniti ed altri. L’UNICEF ha mantenuto un flusso costante di ponti aerei, e, più recentemente, di spedizioni marittime con attrezzature per la protezione personale e mediche, medicine di base, candeggina e sapone. L’UNICEF fornisce anche tende, letti e materassi per sostenere i Governi nella creazione di nuovi Community Care Centres in cui i pazienti con sintomi di Ebola possono trovare alloggio separati dalle loro famiglie e dalle comunità per ridurre il rischio di trasmissione.

Ancora sugli aiuti forniti:

  • In Guinea, le ambulanze sono utilizzate per il trasporto di pazienti e cadaveri;
  • In Liberia, gli aiuti dell’UNICEF sono utilizzati per curare i pazienti e anche per ripristinare i servizi sanitari. Dall’inizio dell’epidemia, centinaia di migliaia di guanti monouso e di altri materiali di consumo sono stati forniti al Ministero della Salute. Il cloro fornito dall’UNICEF viene utilizzato anche nelle unità di cura dell’Ebola.
  • In Sierra Leone, dispositivi di protezione come  tute, guanti e occhiali, oltre a farmaci essenziali e forniture di cloro, sono stati distribuiti tramite il Central Medical Store del governo della Sierra Leone verso centri di trattamento per l’Ebola, centri di accoglienza, ospedali e centri di assistenza sanitaria di base. Dispositivi di protezione e dispositivi medici, oltre a tende, letti e materassi, saranno impiegati nei  nuovi Centri di cura comunitari per l’Ebola che saranno costruiti dall’’UNICEF per il Ministero della Sanità.

 

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