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Giornata Mondiale contro la Polmonite: forte calo dei decessi negli ultimi dieci anni.

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Mickey Chopra, medico responsabile dei programmi di salute globale dell’UNICEF “La polmonite è ancora una malattia molto pericolosa, uccide più bambini sotto i cinque anni di quanto non facciano HIV/AIDS, malaria, incidenti e morbillo messi insieme”
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Roma, 13 novembre – Un significativo calo delle morti infantili da polmonite negli ultimi dieci anni dimostra che le strategie per combattere la malattia funzionano, ha dichiarato l’UNICEF ieri in occasione della quinta Giornata  Mondiale contro la Polmonite. Ma è necessario fare molto di più per evitare che centinaia di migliaia di bambini muoiano ogni anno a causa di questa malattia prevenibile. Nel 2013, secondo i dati diffusi recentemente dall’UNICEF, per la prima volta in oltre un decennio la polmonite non è stata la principale causa di morte tra i bambini sotto i cinque anni ma la seconda, dopo le complicazioni per le nascite pre-termine. Il bilancio delle vittime della polmonite è ancora alto – con il 15% delle morti, cioè 954.000 bambini ogni anno – ma dal 2000 i decessi a causa della malattia sono diminuiti del 44%. “La polmonite è ancora una malattia molto pericolosa – uccide più bambini sotto i cinque anni di quanto non facciano HIV/AIDS, malaria, incidenti e morbillo messi insieme – e sebbene i numeri siano in calo, con quasi 1 milione di morti l’anno, non c’è spazio per il compiacimento”, ha detto il dottor Mickey Chopra, responsabile dei programmi di salute globale dell’UNICEF. “La povertà è il fattore di rischio più importante, e questo significa che il nostro impegno deve raggiungere tutti i bambini, non importa quanto emarginati”. I morti per polmonite sono più alti nelle comunità rurali povere. L’inquinamento dell’aria domestica è una delle principali cause di polmonite, tant’è vero che i bambini di famiglie che utilizzano combustibili solidi come il legno, il letame o il carbone per la cottura o il riscaldamento sono ad alto rischio. Case sovraffollate contribuiscono anchea livelli più alti di polmonite. Inoltre i bambini poveri hanno meno probabilità di essere vaccinati contro morbillo e pertosse, alcune delle principali cause della malattia. Sono la diagnosi precoce e la cura della polmonite, nonché l’accesso all’assistenza, a salvare le vite, quindi le strategie devono raggiungere le comunità a basso reddito.
Il maggiore impiego di vaccini contro la polmonite, in particolare nei paesi a basso reddito, ha portato a progressi contro la malattia, ma le disuguaglianze rimangono anche nei paesi con un’ampia copertura. “Colmare il divario di trattamento tra i poveri e i ricchi è fondamentale per mettere fine alle morti prevenibili da polmonite”, ha detto il dottor Chopra. “Quanto più ci si concentra sulle cause e sulle soluzioni note, più velocemente terremo sotto controllo questo flagello per l’infanzia.” La Supply Division dell’UNICEF ha presentato un invito agli innovatori per realizzare nuovi, migliori e più economici misuratori di frequenza respiratoria in modo da contribuire a riconoscere tempestivamente la polmonite e poterla curare. Un trattamento semplice ha avuto un grande riscontro: operatori sanitari di comunità qualificati somministrano ai bambini malati l’antibiotico amoxicillina in forma di compresse per bambini, nell’ambito di un programma di gestione integrata a livello comunitario. Estendere la disponibilità di simili medicinali a basso costo contribuirà aridurre il divario di trattamento soprattutto tra le popolazioni difficili da raggiungere. Anche semplici misure come l’allattamento al seno immediato ed esclusivo, lavarsi le mani con il sapone, le vaccinazioni e la fornitura di micronutrienti potranno ridurre l’incidenza di polmonite.

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