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Arte & Cultura

UGO RONDINONE giorni d’oro + notti d’argento

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Roma, MACRO Testaccio e Mercati di Traiano. Mostra a cura di Ludovico Pratesi

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Ultimi giorni per visitare giorni d’oro + notti d’argento di Ugo Rondinone, esposizione che si sviluppa intorno a due grandi installazioni ambientali concepite come due cicli, articolandosi in due degli spazi istituzionali più importanti della Capitale: il MACRO Testaccio, massimo esempio di archeologia industriale, e i Mercati di Traiano, monumento simbolo dell’antichità imperiale. Giovedì 1°settembre 2016 è l’ultimo giorno per ammirare all’interno dell’esedra dei Mercati di Traiano il gruppo di 5 calchi di ulivi millenari (luna d’inverno, luna da fame, luna di vento, luna di primavera, luna di fiori) ancora presenti in Puglia e in Basilicata, in alluminio verniciato di bianco. Una flora al tempo stesso fossile e contemporanea, carica di una dimensione drammatica ed espressiva, quasi epica, sospesa tra naturale e artificiale, tra storia e preistoria. L’installazione sarà trasferita a Parigi, a Place Vendome, in occasione della FIAC. Continua fino all’11 settembre, invece, la mostra giorni d’oro + notti d’argento a MACRO Testaccio, dove l’ambiente abbagliante, dominato da luci e colori, è pervaso dalla grande installazione vocabulary of solitude:45 clown che rappresentano, con le loro 45 differenti posture, attività della vita quotidiana, denunciando allo stesso tempo l’allucinazione della solitudine umana. Una mostra di dialogo, ma anche di contrapposizione: l’esplosione dei colori intorno all’immaginario di un uomo nella sua giornata di 24 ore al MACRO Testaccio si oppone al monocromo/bianco degli alberi dell’installazione ai Mercati di Traiano, concepita come allegoria delle fasi di luna piena dei 12 mesi. L’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è curata da Ludovico Pratesi e organizzata con il supporto di Sadie Coles HQ (Londra), Gladstone Gallery (New York-Bruxelles), Galerie Eva Presenhuber (Zurigo) e Esther Schipper (Berlino).

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