Arte & Cultura
La Banda della Polizia di Stato a Spoleto per la sessantaquattresima edizione del Festival dei due Mondi
Uno spettacolo che ha spaziato dal tango alle celebri arie di Morricone, per finire con Imagine di John Lennon.
Li avevamo ascoltati, in formato ridotto durante lo scorso festival di San Remo, esibirsi davanti a una platea vuota per dare segno del “#distantimauniti” che avevano lanciato nel clou della pandemia. Ora ad applaudirli quasi mille spettatori.
Il Festival dei Due Mondi è una delle più importanti manifestazioni internazionali di musica, arte, cultura e spettacolo e domani, 15 luglio 2021, su RAI 2 sarà trasmesso il concerto di chiusura.
Nato nel 1958 per opera del maestro Gian Carlo Menotti, nella cui abitazione ha oggi sede il Centro di documentazione del Festival, che fece nascere quasi in parallelo lo Spoleto Festival Usa e l’australiano Melbourne International Art Festival, vide in seguito importanti direzioni artistiche quali quelle di Romolo Valli, Raffaello De Banfield, Francis Menotti e Giorgio Ferrara.
Ad esibirsi, qualche giorno fa, nella splendida piazza, che forma uno spettacolare teatro naturale, la Banda della Polizia di Stato, tra le migliori orchestre di fiati a livello internazionale. Centocinque elementi selezionati, con concorsi nazionali, tra i migliori strumentisti.
Alla direzione, dal 1992, il M° Maurizio Billi, considerato figura di riferimento nel panorama delle orchestre di fiati, impegnato in una intensa attività di promozione e diffusione della musica originale per fiati contemporanea e del Novecento.
Dopo Godspeed, di Stephen Melillo, Il violino di Olga Zakharova è apparso in Schindler’s List, rielaborata dal M° Billi, e Tangos. L’arpa di Chiara Marchetti, il sax soprano dello spoletino Gabriele Francioli e le voci dei soprani Le Divas, Rita Collura, Valeria Milazzo, Marcella Nigro e Anita Vitale, hanno intonato i brani di Morricone e Kander/Fred Ebb. A seguire i pezzi di Alfred Reed, Gardel e Piazzolla. Un programma non semplice che ha potuto dar prova del grande virtuosismo dei musicisti tutti.
Un susseguirsi di lunghissimi applausi, dei quasi mille spettatori, ha concluso ogni brano ed una grande emozione ha scosso l’intera piazza sul brano finale, Imagine di John Lennon.
Una presenza mai ostentata, quella della Banda della Polizia di Stato, eppure contraddistinta da grandi professionalità, da una magistrale direzione, da una costante attenzione e vicinanza alla gente. Una vicinanza che, in diverse situazioni, abbiamo potuto sentire anche in questi anni contraddistinti dall’evento pandemico.
Sicuramente, come sottolineato dal Questore Antonio Sbordone “Se è vero come è vero che la Polizia rappresenta, rispetto alle comunità, il volto amico dello Stato, la nostra Banda Musicale è semplicemente una straordinaria rappresentazione di questa amicizia”.