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Italia

Gabriella Delfante ed il mondo delle fate

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Intervista a Gabriella Delfante

Di Francesca Rossetti

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Gabriella Delfante abita alle Canarie e di occupa di fate e molto altro: a lei la parola.

Chi è Gabriella Delfante e come nasce la passione per le fate?

Chi è Gabriella Delfante è una bella domanda!
Io mi ritengo una persona sempre alla ricerca di risposte, curiosa, viaggiatrice instancabile nei meandri della Vita.
Ho insegnato 14 anni in una Scuola Elementare; ho lasciato l’insegnamento nel 1990 per dedicarmi alla Formazione e al mio percorso di crescita personale.
Ho sempre amato la magia delle fiabe; ricordo ancora mia madre seduta su una sedia raccontarmele prima di dormire.
E io mi addormentavo sognando di orchi e principesse.
Il mio interesse per le Fate nasce dalla loro simbologia, da ciò che rappresentano e da ciò che possono donare a chi si mette in cammino verso una mèta, che essa sia di carattere mentale, emozionale, materiale o spirituale.
La Fata interviene dopo che l’eroe ha compiuto tutte le azioni necessarie per raggiungere il suo obiettivo, quando ormai si inginocchia e cede all’umiltà della conoscenza.
Porta a compimento il ‘tuttopossibile’.
L’eroe sussurra: ‘Ho fatto tutto quanto era nelle mie possibilità…non so più cosa fare, non ho più strumenti…’; ricordiamo a tal proposito Cenerentola che cuce il suo abito per il ballo ogni notte, dopo aver servito tutti ed essersi occupata della reggia in modo impeccabile cantando. Quando la matrigna glielo distrugge, a lei rimane solo il grande desiderio di ballare con il Principe…ma non ha più né mezzi, né tempo…

Ed ecco, solo allora, apparire la Fata con la sua bacchetta magica!
Sì, Cenerentola aveva fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità…e viene premiata.
La bacchetta magica le consentirà di realizzare il suo sogno e cambiare la sua vita.”

 

Come si entra in contatto con loro e dove vivono?

Credo che si entri in contatto con loro aprendo il cuore ed ‘ascoltando’ le indicazioni sui passi da compiere per vivere il nostro scopo sulla Terra.

Dico ‘credo’ perché io ho fatto così…fidandomi dell’Esistenza.
Le Fate sono impalpabili e sensibili, sussurrano piano.
Occorre aguzzare le orecchie!
Ho scritto un libriccino e creato delle carte di riorientamento interiore sotto loro consiglio.

Ogni carta rappresenta un’energia con la quale possiamo connetterci ogni qual volta necessitiamo di sostegno o di indicazioni per procedere nella giusta direzione. La parola-chiave, scritta e rappresentata graficamente, offre indicazioni che sta a ognuno interpretare.
Le chiavi delle Fate, edite da Amrita nelle due edizioni del 1995 e del 2015, da vent’anni sono consultate da gente di tutto il mondo, in quanto sono già tradotte simultaneamente in 5 lingue.
Le Fate vivono nel cuore di chi sa sognare, di chi coltiva la bellezza e la purezza del proprio bambino interiore, che continua a vivere solo se nutrito.”

Quali messaggi e poteri hanno per noi umani?

I loro messaggi sono sicuramente rivolti alla conservazione della Natura in primis.
Ogni filo d’erba ha una Fatina che lo protegge.
Ogni albero, foglia, fiore, alga, lichene senza la propria Fata custode non potrebbe esistere; provvedono al loro sostentamento, al loro crescere, accompagnano il loro morire.
Senza vegetazione, le Fate si dissolvono…
Il potere delle Fate è quello di sostenere il nostro processo di crescita facendo da tramite tra i mondi e farci comprendere che ‘C’è un altro modo…’ per relazionarci con loro, tra noi stessi e gli altri regni sottili.
A mio avviso mostrano i loro colori negli arcobaleni…”

Lei si occupa anche di discipline olistiche e mediazione artistica: di che cosa si tratta?

Con il termine ‘discipline olistiche’ ci riferiamo a tutto ciò che pone l’essere umano nel suo insieme al centro di qualunque scienza o tecnica.
Ho scelto la mediazione artistica perché è quella più affine al mio modo di essere e alla mia Formazione; attraverso l’arte in ogni sua forma, è possibile per la persona accedere al proprio mondo interiore glissando la mente, troppe volte da ostacolo alla libera espressione di sé.
Attraverso l’uso di colori, materiali vari e tra i più disparati, la scrittura, la manipolazione di sostanze particolari e inusuali (tipo il gesso da muratore, la segatura o lo zucchero) le persone entrano in contatto, anche a livello sensoriale, con parti del sé fino ad allora sconosciute.
E’ un po’ come ‘tirare fuori’ un pezzo di noi stessi dal nostro baule magico, guardarlo, colorarlo in modo diverso rivestendolo di nuovi significati e…rimetterlo al suo posto con nuove consapevolezze acquisite.
Ciò che lavorava ‘contro’ di noi diventa un prezioso alleato.
Ciò che creava dolore diventa innocuo.
Ciò che ritenevamo un ostacolo, si trasforma in risorsa.”

Quali sono le zone del mondo migliori da un punto di vista energetico per questo genere di studi?

Io ho vissuto a Torino per quarant’anni.
Il contesto della città non mi ha mai impedito di ritagliarmi tempi per entrare nel mio silenzio e mettermi in ascolto.
Mi sono sempre circondata da molte piante e fiori, che adoro; ma non ho mai avuto bisogno di entrare in un bosco per ascoltare una Fata.
L’ambiente aiuta, ma non è condizione indispensabile.

Scrivo fiabe, dipingo quadri, creo Fate seguendone i suggerimenti, sempre.
La migliore zona del mondo per questo genere di studi è il centro del cuore…quindi, visto che lo abbiamo tutti e lo portiamo ovunque con noi, tutti le possiamo contattare e ricevere i loro insegnamenti, se davvero lo vogliamo.”

Davvero molto in gamba Gabriella e per informazioni https://www.facebook.com/gabriella.delfante?fref=ts

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