Politica
Dichiarazione Ministro Calenda su CETA
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Calenda: massimo impegno per salvare accordo
Le dichiarazioni del Ministro canadese Freeland, qualora fossero confermate, circa la volontà canadese di uscire dal CETA sarebbero la dimostrazione del gravissimo errore commesso dall’Unione Europea e rappresenterebbero la fine della nostra politica commerciale. Questo accordo, unanimemente considerato come il migliore mai raggiunto dall’UE e il cui valore strategico per la politica commerciale europea è essenziale, è messo a rischio non per il suo contenuto ma a causa delle procedure interne all’Unione ed ai suoi Stati membri.
In previsione di questo e proprio per evitare quanto poi accaduto, l’Italia, unico Paese in Europa, si era assunta la responsabilità di invitare le istituzioni e gli stati membri dell’UE a considerare l’accordo come “UE only”, sottolineando come in questo caso il percorso che conduce alla firma ed alla successiva ratifica fosse legittimo e democratico prevedendo l’approvazione del Consiglio e del Parlamento Europeo. Tale strada si configurava chiaramente come l’unica in grado di mettere in sicurezza il CETA.
Le conseguenze di un eventuale fallimento del CETA ricadranno sull’intera politica commerciale UE ed è ora essenziale utilizzare i pochi giorni che ci separano dal vertice UE-Canada per salvare questo accordo, sperando che vi siano ancora i margini per farlo, e lanciare una urgente riflessione in Consiglio UE per rivedere queste procedure e renderle compatibili con una politica commerciale efficace. E’ infatti impensabile che i benefici economici del CETA, destinati a una comunità di mezzo miliardo di cittadini, siano messi a rischio da un parlamento locale di uno Stato Membro. Ricordo che il CETA prevede il riconoscimento, per la prima volta in un paese anglosassone extra UE, di 41 indicazioni geografiche italiane e un accesso pressocche’ totale agli appalti pubblici. Due dei dossier più difficili nel negoziato con gli USA.
Lo afferma il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.