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Arte & Cultura

La poesia, una riflessione per i 117 anni dalla morte di Giosuè Carducci- Poetry, a reflection for the 117th anniversary of Joshua Carducci’s death

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di emigrazione e di matrimoni

La poesia, una riflessione per i 117 anni dalla morte di Giosuè Carducci

di Antonio Fugazzotto

Una riflessione sulla poesia in occasione dei 117 anni dalla morte di uno dei nostri più grandi e raffinati poeti vissuto a cavallo dell’ottocento e del novecento. Giosuè Carducci.

Un grande uomo di lettere e di sterminata cultura che è stato insignito, primo italiano della storia, del Premio Nobel per la letteratura nel 1906. Un letterato che ha saputo cantare Il sentimento della vita, coniugandolo magistralmente con i suoi valori di gloria, amore, bellezza ed eroismo. Un poeta che ha efficacemente e sapientemente usato le rime come un pennello lieve e delicato al fine di descrivere con toni spesso malinconici il paesaggio, quello spettacolo della natura che era stato straordinario e ammaliante protagonista delle tele dei pittori impressionisti da lui molto amati e ammirati. La poesia, quindi.

Facciamoci questa domanda. “Che cos’è la poesia?”. La risposta è che, dal punto di vista squisitamente tecnico, la poesia è un genere letterario in versi caratterizzato da un “piano descrittivo e da uno metaforico”, ma dal punto di vista emotivo nessuno riesce a dare una risposta concreta, universale e valida per tutti. L’uomo non ha mai cercato di “inventare” una poesia, poiché essa nasce dal proprio animo, dal proprio spirito. Tutti noi avvertiamo in molti momenti della nostra vita la necessità di esprimere i nostri sentimenti o moti emotivi e alcuni per farlo decidono di prendere un foglio e una penna in mano e di cominciare a scrivere parole che spesso a primo impatto sembrano non avere senso. Queste parole in realtà servono a far riflettere, a far pensare, a immaginare. Possono essere tante o poche ma tutte hanno lo stesso obiettivo, che è quello di “arrivare” all’animo di chi legge.

Qualcuno ha detto che “La poesia è una grazia, una possibilità di staccarsi per un po’ dalla terra e sognare, volare, usare le parole come speranze, come occhi nuovi per reinventare quello che vediamo”. Questa straordinaria citazione fa riflettere sul grande, e forse unico, vero valore della poesia. Possiamo aggiungere che questa forma d’arte può permetterci di andare oltre la realtà, di osservare cose che comunemente non vengono considerate. Ci aiuta a scavare a fondo nel nostro intimo e prova a lasciare un segno, un segno che può essere una guida per il cammino della nostra vita e un alimento per il nostro bagaglio emozionale.

La poesia può nascere da un semplice gesto, da un semplice evento, ma soprattutto da un trasporto, da un’emozione. Può trattare argomenti infiniti. Può riguardare davvero ogni tema: l’amore, l’amicizia, la morte, la fiducia, la guerra, la famiglia, ma essenzialmente noi stessi. Il grande poeta Giuseppe Ungaretti diceva: “Per scrivere una poesia breve, posso impiegare pure sei mesi”. Il tempo con essa si dilata, il trasporto lirico finisce per diventare una realtà a dimensione trascendente. La poesia riesce spesso a stabilire un approccio privilegiato e prezioso con la magia.

Chi riesce ad esprimere l’amore, anche quello fisico, con la poesia ne fa qualcosa di puro, di alto, di elevato, qualcosa che esprime una connotazione di grande coinvolgimento. Il nostro tempo, la nostra contemporaneità, in molti dei loro ambiti, si connotano per una quasi assenza di poesia e questo la dice lunga sui tempi che stiamo vivendo e sul vuoto con il quale la modernità si dibatte ormai da qualche decennio.

Poetry, a reflection for the 117th anniversary of Joshua Carducci’s death

by Antonio Fugazzotto

A reflection on poetry on the occasion of the 117th anniversary of the death of one of our greatest and most refined poets who lived at the turn of the 19th and 20th centuries. Giosuè Carducci.

A great man of letters and boundless culture who was the first Italian in history to be awarded the Nobel Prize for Literature in 1906. A man of letters who knew how to sing the feeling of life, masterfully combining it with his values of glory, love, beauty and heroism. A poet who effectively and skilfully used rhyme as a light and delicate brush to describe the landscape in often melancholic tones, that spectacle of nature that had been the extraordinary and bewitching protagonist of the canvases of the Impressionist painters he loved and admired so much. Poetry, then.

Let us ask ourselves this question. “What is poetry?”. The answer is that, from an exquisitely technical point of view, poetry is a literary genre in verse characterised by a ‘descriptive plane and a metaphorical one’, but from an emotional point of view, no one can give a concrete, universal and valid answer for everyone. Man has never tried to ‘invent’ a poem, for it springs from his own soul, from his own spirit. All of us feel the need at many moments in our lives to express our feelings or emotional stirrings, and some decide to do so by taking a sheet of paper and a pen in hand and starting to write words that often at first glance seem to make no sense. These words actually serve to make us think, to imagine. They may be many or few, but they all have the same objective, which is to ‘reach’ the soul of the reader.

Someone once said that ‘Poetry is a grace, a chance to detach oneself from the earth for a while and dream, to fly, to use words as hopes, as new eyes to reinvent what we see’. This extraordinary quote makes one reflect on the great, and perhaps only, true value of poetry. We can add that this art form can allow us to go beyond reality, to observe things that are commonly overlooked. It helps us dig deep into our inner selves and tries to leave a mark, a mark that can be a guide for our life’s journey and nourishment for our emotional baggage.

Poetry can arise from a simple gesture, from a simple event, but above all from a transport, from an emotion. It can deal with infinite topics. It can really be about any subject: love, friendship, death, trust, war, family, but essentially about ourselves. The great poet Giuseppe Ungaretti said: ‘To write a short poem, it can take me as long as six months. Time dilates with it, the lyrical transport ends up becoming a reality with a transcendent dimension. Poetry often manages to establish a privileged and precious approach to magic.

Those who manage to express love, even physical love, with poetry make it something pure, something high, something that expresses a connotation of great involvement. Our times, our contemporaneity, in many of their spheres, are characterised by a near-absence of poetry, and this says a lot about the times we are living in and the emptiness with which modernity has been struggling for some decades now.

Antonio Fugazzotto: Regista, Autore TV (RAI – Radio Televisione Italiana)- Conferenziere – Presidente del Circolo politico culturale di Roma CIRCOLO DELLE VITTORIE, Presidente dell’Associazione culturale LA GINESTRA di Santa Restituta (Terni).

Antonio Fugazzotto: Director, TV Author (RAI – Italian Radio Television)- Lecturer – President of Rome’s cultural political club CIRCOLO DELLE VITTORIE, President of the cultural association LA GINESTRA in Santa Restituta (Terni).

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