Italiani nel Mondo
Cantanti da ricordare e fare conoscere all’estero: RINO GAETANO – Singers to be remembered and to make known overseas: RINO GAETANO
Cantanti da ricordare e da fare conoscere all’estero: RINO GAETANO
La lingua italiana non è soltanto musica di per sé, è anche la lingua della musica, e allora è la lingua che ispira i nostri cantautori, e perciò vogliamo iniziare una serie di articoli per ricordare nel miglior modo possibile cantautori italiani che sono passati a migliore vita, a farli conoscere all’estero da un pubblico che non ha mai potuto apprezzare la loro musica mentre erano ancora vivi.
Però, prima di continuare, dobbiamo dire che non si può fare un riassunto vero e proprio di carriere importanti entro i limiti di un articolo, non importa in quale testata, soprattutto per i nostri lettori all’estero. Ma non per questo dobbiamo arrenderci.
Infatti, l’unico modo di ricordare questi artisti veri è di fare conoscere le loro opere, e quindi di incoraggiare poi i nostri lettori non solo ad ascoltare altri brani, ma anche di voler imparare la lingua che li definisce come italiani, perché questi brani importanti possono essere apprezzati pienamente soltanto nella lingua originale e, tristemente, questo limite è proprio il motivo per cui molti nostri artisti non hanno avuto il successo internazionale che avrebbero meritato in vita.
Abbiamo scelto il primo cantautore non solo per la sua musica e testi ironici, incisivi e molto, molto ballabili, ma anche perché, in un certo senso, uno dei suoi primi brani aveva previsto il suo destino tragico.
Rino (Salvatore Antonio) Gaetano nacque a Crotone il 29 ottobre 1950, e nel 1960 si trasferì a Roma con i genitori come parte delle onde dell’emigrazione interna che resero la capitale d’Italia la città calabrese più grande. Infatti, Roma diventò poi la base di altre due cantanti calabresi importanti, le sorelle di Bagnara Calabra Mia Martini e Loredana Berté.
Gaetano iniziò il suo percorso artistico con le prime lezioni di chitarra e poi con un’interpretazione sul palco in “Pinocchio” interpretando La Volpe. Già questa interpretazione potrebbe essere vista come l’anteprima dei brani irreverenti che sarebbero diventati una delle qualità che avrebbero portato alla sua fama da cantautore.
Il percorso musicale vero e propria iniziò nel 1973 sotto lo pseudonimo di Kammamuri, con due singoli e il primo album “Ingresso libero”. Purtroppo, con poco successo, ma il tempo lo avrebbe portato alla fama che meritava con il pubblico italiano.
Dopo quella gavetta professionale, nel ’75, lanciò “Ma il cielo è sempre più blu”, ancora oggi suonata regolarmente in Italia e non solo dalla TV e la radio.
Come molte canzoni, questo brano contiene anche commenti sociali, partendo dalle prime righe “”Chi vive in baracca/ chi suda il salario/ chi ama l’amore chi sogni di gloria/ chi ruba pensioni/ chi ha scarsa memoria” che fanno capire come i cantautori, tra cui Gaetano ha un posto particolare, sono spessissimo le voci di classi sociali che non riescono a esprimere le loro preoccupazioni all’élite della nazione, partendo dai politici.
E questi ultimi saranno un bersaglio del cantante calabrese per tutta la sua carriera, e particolarmente in una dei suoi successi più grandi.
Difatti, il brano che Rino Gaetano presentò al Festival della Canzone Italiana di Sanremo nel 1976 fa capire sin dal titolo il senso surreale ed ironico del cantautore “Mio fratello è figlio unico”.
Tra commenti apparentemente banali del testo, questa canzone esprime non solo l’amore per la famiglia, ma fa una denuncia pesantissima delle condizioni sociali in alcune zone nel paese, denunce che valgono ancora nel paese quasi 50 anni dopo la presentazione, compresa la sua Calabria…
Con questo brano Gaetano dimostra il suo animo politico per quel che vede nel paese. Un animo che utilizzerà come arma in un brano che uscirà con tutta la sua forza qualche anno dopo.
Lanciò poi il suo terzo album “Aida” nel 1977 che dimostra la sua maturazione artistica in cui i ritmi cominciano ad avere un ruolo determinante.
La sua voce ruvida diventò poi il segno di riconoscimento e nel 1978 tornò sul palco di Sanremo per presentare una canzone che ancora oggi i giovani ascoltano, anche in tutte le discoteche del paese, “Gianna”.
Questo brano gli valse il terzo posto nella gara sonora più importante del paese e nel brano sappiamo che il messaggio vero non è nelle parole della prima parte che dimostrano la vita notturna della ragazza, ma le domande della seconda parte dove il cantautore calabrese fa le domande che sentiamo ogni giorno nella vita di casa e lavoro.
Come i migliori cantautori, Gaetano vuole che il suo pubblico ascolti le sue canzoni per capire i messaggi che vuole presentare a un paese che stava passando un periodo particolarmente difficile, precisamente a livello politico e tutto questo uscirà senza giochi di parole senza nascondere a chi è indirizzata la canzone.
E proprio nel 1978 vide l’uscita del brano in cui i suoi bersagli sono nominati senza paura di risposta dagli accusati che vengono identificati esplicitamente nel testo.
Già il titolo della canzone “Nuntereggae più”, un ovvio riferimento alla frase “non ti reggo più”, fa capire che Rino Gaetano era arrivato alla maturità necessaria per mostrare tutta la sua forza musicale contro coloro che lui considerava i responsabili per i problemi del paese.
E prima di ascoltare la canzone dobbiamo fare notare una citazione particolare, quella della loggia massonica deviata “P2” che all’epoca fu il centro di uno scandalo politico enorme che ha ancora un fitto velo di segreti.
Questo scandalo avrebbe avuto poi conseguenze politiche fondamentali per il paese perché fu l’inizio della stagione politica che vide la caduta del Partito Socialista Italiano insieme al sua capo Bettino Craxi, come anche la fine della Democrazia Cristiana, il Partito Comunista Italiano e il Partito Repubblicano Italiano e poi alla “discesa in campo” politico di Silvio Berlusconi. E nel brano Gaetano nomina le sigle di questi e altri partiti…
E tutto questo a causa della delusione popolare verso la politica che questa canzone esprime.
Per chi vuole sapere di più di questo periodo politico storico d’Italia, basta fare ricerche di frasi utilizzate nel brano dal cantautore calabrese. In modo particolare “compromesso (storico)”, “auto blu”, “immunità parlamentare”, “super pensioni”, e il brano contiene anche frasi di rito politico italiano che sono diventati poi luoghi comuni nella lingua italiana.
La sua carriera continuerà poi a gonfie vele fino al 2 giugno 1981, poco prima di sposarsi.
Nella sua canzone di inizio carriera, “La Ballata di Renzo”, Gaetano scrisse come Renzo morì a Roma dopo un incidente stradale e dopo essere stato rifiutato da 5 ospedali.
La notte del 2 giugno, 1981 a via Nomentana a Roma, mentre guidava la sua auto, Rino Gaetano si scontrò con un camion. Come Renzo della canzone, fu portato in 5 ospedali, per cui morì per le ferite a pochi giorni dal suo matrimonio. Un presagio nella canzone che poi si realizzò nella vita vera.
Rino Gaetano ha avuto un ruolo importante nella musica leggera italiana, e ancora oggi è ricordato dal grande pubblico, anche da chi non era ancora nato quando si spense la sua vita.
Purtroppo, a parte qualche brano in Germania e altri in spagnolo, lui non ebbe il riconoscimento internazionale che sicuramente avrebbe meritato.
Perciò, abbiamo deciso di iniziare questa serie di articoli per presentare al mondo artisti italiani come lui che meritano d’essere conosciuti dal grande pubblico internazionale, che conosce poco e niente della profondità del talento musicale nel paese perché, solo in questo modo daremo loro un vero riconoscimento.
E anche in questo modo speriamo d’aver dato spunto ai nostri lettori all’estero non solo di ascoltare le loro canzoni, e così capire l’importanza d’imparare la lingua italiana perché, in tutti sensi, conoscere la nostra lingua vorrebbe anche dire arricchire la vita…
E per i discendenti di emigrati italiani vorrebbe dire anche capire la vera grandezza del nostro, e quindi anche loro, Patrimonio Culturale, che è MOLTO più grande di quel poco che insegnano nelle scuole all’estero….
Singers to be remembered and to make known overseas: RINO GAETANO
PLEASE NOTE FOR OUR ENGLISH LANGUAGE READERS: This article contains 4 videos of Italian songs. In two cases the videos contain the lyrics in English, while the other two will have a link to the lyrics to be able to understand the song.
Italian is not only music on its own, it is also the language of music, and so it is the language that inspires our cantautori (singer songwriters) and therefore we want to start a series of articles to remember in the best possible way Italy’s cantautori who have passed on, and to make them known overseas to an audience that never had the chance to appreciate their music when they were still alive.
However, before continuing, we must say that a real resumé of important careers cannot be done within the limits of an article, no matter in which newspaper, especially for our readers overseas. But this does not mean we should give up trying.
In fact, the only way to remember these true artists is to make their work known, and therefore to then encourage our readers to not only listen to other songs, but also to want to learn the language that defines them as Italians because these important songs can be appreciated fully only in the original language and, sadly, this limitation is precisely the reason many of our artists have not had the international success they deserved in life.
We have chosen the first cantautore not only for his very, very danceable music and lyrics but also because, in a way, one of his first songs had predicted his tragic fate.
Rino (Salvatore Antonio) Gaetano was born in Crotone on October 29, 1959, and moved to Rome with his parents as part of the waves of internal migration that made Italy’s capital the biggest Calabrese city. In fact, Rome then became the base of two other important Calabrese singers, the sisters from Bagnara Calabra, Mia Martini and Loredana Berte.
Gaetano began his artistic path with his first guitar lessons and then an on-stage interpretation of “Pinocchio” in which he played the “Fox”. This interpretation could be seen as the preview of the irreverent songs that would become one of the qualities that would lead to his fame as a cantautore.
The real musical journey began in 1970 under the pseudonym “Kammamuri”, with two singles and the first album “Ingresso libero” (“Free entry”). Unfortunately, with little success, but time would give him the fame he deserved with the Italian public.
After that professional apprenticeship, in 1975 he launched “Ma il Cielo è sempre più blu” (But the sky is bluer and bluer), still played regularly in Italy and not only on TV and radio.
Like many songs, this one also contains social comments, starting with the first lines (which are translated in the video), which makes us understand how the cantautori, amongst whom Gaetano has a particular place, are very often the voice of social classes that cannot express their worries to the elites of the nation, staring with the politicians.
And the latter will be the target of the Calabrese singer for all his career, and especially in one of his greatest hits.
In fact, the title of the song that Rino Gaetano presented at the 1976 Sanremo Italian Song Festival makes us understand the cantautore’s sense of the surreal and irony, “Mio fratello è figlio unico” (My brother is an only child).
Amidst the apparently banal lyrics (link: (https://theitaliansong.com/songs/mio-fratello-e-figlio-unico/ ) this song expresses not only love for his family, but it is also a very weighty denunciation of the social conditions in certain areas of the country, denunciations that still hold true today almost 50 years after the presentation, including in his Calabria…
With this song Gaetano demonstrates his political spirit for what he sees in the country. A spirit that he will use as a weapon in a song that will be released in full force a few years later.
He then released his third album “Aida” in 1977, which demonstrated his artistic maturity in which ì rhythms began to play a decisive role.
His rough voice became his trademark, and in 1978 he returned to the stage in Sanremo to present a song that young people today still listen to, and played in all the country’s discos, “Gianna”.
This song gave him third place in the country’s most important song competition and in the song we hear the real message, not in the words of the first part which show the girl’s nightlife, but in the questions of the second part where the Calabrese cantautore asks questions we hear every day during life at work and at home.
Like the best cantautori, Gaetano wants his audience to listen to his songs to understand what he wants to present to a country that was passing through a particularly difficult period, especially politically, and all this will come out without plays of words to hide the addresses of the song.
And 1978 was the year that the release of the song in which his targets are named without fear of reply from the accused who are explicitly identified in the lyrics.
The tile of the song, “Nuntireggae più”, an obvious play of words on the Italian phrase “Non ti reggo più” (I can’t stand you anymore), already makes it clear that Rino Gaetano had reached the maturity necessary to show all his musical strength against those he considered responsible for the country’s problems.
And before listening to the song, we must point out a particular mention, that of the false “P2” Masonic lodge which at the time was at the centre of a huge political scandal that still has a thick veil of secrecy.
This scandal would then have fundamental political consequences for the country because it was the start of the political season that saw the fall of the PSI (Italian Socialist Party), together with its leader Bettino Craxi, as well as the end of the Christian Democrats, the Italian Communist Party and the Italian Republican Party, and then the entry into politics of Silvio Berlusconi. And in the song Gaetano uses the acronyms of these and other Parties. (Link to lyrics: https://www.musixmatch.com/lyrics/Rino-Gaetano/Nuntereggae-pi%C3%B9/translation/english ).
https://youtu.be/VxAYJHxg4Zg?si=wrb6wb1-KHSFTDdI
And all this because of the popular disappointment with politics expressed in this song.
For those who want to know more about this historical political period in Italy, they only have to research the phrases in the Calabrese cantautore’s song. Especially “compromesso” (a reference to “historical compromise”, a hypothetical government of the Christian Democrats and the Italian Communist party), “auto blu” (“blue cars”), the official cars of Italian Parliamentarians), “super-pensioni” (very high pensions for politicians), and the song also contains ritual phrases of Italian politics which have become clichés in Italian.
His career continued at full tilt until June 2, 1981, shortly before he was to marry,
In a song at the start of his career “La Ballata di Renzo” (The Ballad of Renzo), Gaetano wrote of how Renzo died in Rome following a road accident after being refused by 5 hospitals. (Link to the lyrics in Italian, no English version is available: https://deandre.forumfree.it/?t=41861303 ).
On the night of June 2, 1981, while he was driving his car on Via Nomentana in Rome, Rino Gaetano collided with a truck. Like Renzo in the song, he was taken to 5 hospitals, and he died of his injuries within days of his wedding. A true case of life copying Art…
Rino Gaetano played an important role in Italian pop music, and he is still remembered by the general public, even by those who had not yet been born when he passed away.
Unfortunately, apart from some songs in German and others in Spanish, he did not get the international recognition he surely deserved.
So, we have decided to start this series of articles to introduce to the world Italian artists like him who deserve to be known by the large international audience that knows little or nothing about the depth of musical talent in the country because only in this way will we them true recognition.
And in this way too we hope to give to our readers overseas the desire not only to listen to their songs, and so to understand the importance of learning Italian because, in every sense, knowing the language would also mean enriching their lives.
And for the descendants of Italian migrants, this would also mean understanding the true greatness of our, and therefore their, Cultural Heritage which is MUCH bigger than the little that is taught at school overseas.