Connect with us

Politica

Corsa alla poltrona: inizia la caccia al voto

Published

on

Tempo di lettura: 2 minuti

Promesse fantapolitiche e alleanze a destra e a manca pur di arrivare al “palazzo”. Pensione minima a mille euro, reddito garantito ai giovani senza lavoro, abolizione canone RAI, dimezzamento delle tasse, sono solo alcune delle stravaganti promesse per ingolosire gli elettori.

di Vito Nicola Lacerenza

<<Lavoratori? PRRRRRR>>- è l’indimenticabile pernacchia di Alberto Sordi, accompagnata dal gesto dell’ombrello. Un’ immagine destinata a rivivere ancora, in questa campagna elettorale. In un paese in cui metà degli elettori resta a casa e i giovani rifuggono la politica come non mai, i partiti si abbandonano all’opportunismo  più sfrenato, lanciando proposte irrealizzabili e avventurandosi nelle più disparate alleanze. In barba all’ “appartenenza politica” e alla “bandiera”. “Redditi” a chi è senza lavoro, pensioni a mille euro, abolizione delle tasse “per tutti”, senza distinzione di reddito, oppure la cancellazione del canone Rai. Tagli ed esenzioni da miliardi di euro, in un momento storico in cui il debito pubblico è alle stelle e la ripresa è ancora troppo lenta.  Proposte “dettate” dall’ aritmetica. D’altronde, gli annunci “lacrime e sangue” di montiana memoria non portano voti. E, inoltre, una bella poltrona è molto più comoda di una vera battaglia politica.

Meglio, allora, mettere da parte il rancore e abbandonarsi al consueto valzer elettorale, in cui le alleanze più improbabili prendono vita. Ad aprire le danze ci ha pensato l’attuale presidente del senato Pietro Grasso. Senza dimettersi dal suo incarico super partes, l’ex magistrato è ora l’uomo di punta della formazione politica Liberi e Uguali, che non è altro che l’ex minoranza scissionista del PD. Poco importa, in fondo, che sia stato Renzi a creare la spaccatura o che questa fosse già stata premeditata da D’Alema. Un’ alleanza non è esclusa. Trionfo di una sinistra ritrovata? Certo che no!  Sarebbe, comunque, un ottimo piano B nel caso fallissero le trattative tra PD e i 5stelle su una possibile alleanza. In fondo i 5stelle sono il primo partito, attualmente e il PD solo il terzo. Per coloro che volessero ricordare che i 5 stelle hanno sempre promesso di non volersi alleare mai con i “dinosauri della politica”, ci sarebbe come risposta il pragmatismo politico che potrebbe portare a un’eventuale alleanza tra il leader penta stellato Di Maio e Grasso.

Questo accordo potrebbe essere giudicato come un “eroico” tentativo di formare un governo portando i grillini a Palazzo Chigi. Questa è solo una delle tante imprevedibili manovre elettorali che potrebbero verificarsi. Un triste spettacolo che non potrà che aumentare la disaffezione degli italiani, che dall’inizio della crisi hanno stretto la cinghia fino all’ ultimo foro e che, perciò, dopo il 4 marzo, si aspettano soluzioni concrete ai loro problemi. La ricerca del consenso fa parte della democrazia. Parlare alla pancia della gente, però, è uno sport rischioso che potrebbe caricare sulle spalle dei candidati una responsabilità politica troppo difficile da onorare, soprattutto in tempi di crisi come oggi.

 

Print Friendly, PDF & Email