Diritti umani
I venti anni della Legge sull’amministratore di sostegno
In occasione dei 20 anni dalla approvazione della Legge, su iniziativa del locale Gruppo di Cagliari del CSLI, il Corpo Italiano di San Lazzaro ha organizzato a Cagliari, il 10 maggio di quest’anno, un convegno nazionale sul tema, coinvolgendo operatori sociali, psicologi, avvocati, magistrati, amministratori, politici, cittadini e giornalisti.
di Alexander Virgili
L’amministratore di sostegno è una figura istituita venti anni fa con la Legge 6/2004, che ha definito tale figura giuridica e modificato alcuni articoli del Codice civile, per tutelare quelle persone che, a causa di un’infermità o di una menomazione fisica o psichica, si trovano nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi. In occasione dei 20 anni dalla approvazione della Legge, su iniziativa del locale Gruppo di Cagliari del CSLI il Corpo Italiano di San Lazzaro ha organizzato a Cagliari, il 10 maggio di quest’anno, un convegno nazionale sul tema, coinvolgendo operatori sociali, psicologi, avvocati, magistrati, amministratori, politici, cittadini e giornalisti.
Quando ci si trova di fronte a situazioni di incapacità di agire, come ad esempio una persona anziana con problemi di salute o un individuo affetto da disabilità psicofisiche o un minorenne, può diventare necessario affidare la gestione dei loro interessi ad un soggetto terzo. In questi casi, si fa riferimento a figure professionali che si occupano di tutelare e amministrare le persone in condizioni di fragilità. Il tutore curatore è una figura nominata dal giudice, che assume la responsabilità di prendersi cura delle necessità personali e patrimoniali della persona protetta, agendo in base agli interessi di quest’ultima. Dall’altra parte, l’amministratore di sostegno può essere scelto dalla persona interessata, che lo nomina attraverso un atto pubblico. Più precisamente la Legge prevede che: “Il ricorso per l’istituzione dell’amministrazione di sostegno può essere proposto dallo stesso soggetto beneficiario, anche se minore, interdetto o inabilitato, ovvero da uno dei soggetti indicati nell’articolo 417.” L’amministratore si occupa principalmente di gestire gli aspetti economici e finanziari dell’individuo, garantendo la tutela dei suoi beni e interessi. Di fatto, a poco più di 20 anni dalla Legge 6/04, si stima che in Italia siano oramai quasi quattrocentomila le persone tutelate da un amministratore di sostegno (AdS), un numero, si ritiene, che era stato ampiamente sottovalutato quando il testo di Legge venne scritto ed approvato e che ha creato alcune deformazioni nella applicazione della Legge.
Tale numero, in considerazione dell’aumento della durata media della vita e quindi delle persone anziane ci si aspetta crescerà ulteriormente superando nel giro di pochi anni il mezzo milione. Forse la più importante pecca di tale Legge la ha sottolineata il prof. Paolo Cendon, tra gli estensori della Legge sulla amministrazione di sostegno, ricordando che il meccanismo di affidamento richiederebbe diversi gradi di valutazione per comprendere l’effettiva incapacità del soggetto a prendere decisioni autonomamente. In molti casi, però, il giudice che approva l’amministratore di sostegno (come nel caso dei disabili la cui invalidità è facilmente riconoscibile) procede d’ufficio, dando troppa fiducia al parere dei servizi sociali, che però non sempre risultano adeguati e aggiornati. Anche se la Legge prevede esplicitamente che l’amministratore sia scelto tra i familiari più vicini del beneficiario, limitando la scelta di un “soggetto terzo” a casi limite, i giudici per sbrogliare rapidamente le tantissime pratiche, nominano più facilmente avvocati o professionisti con competenze affini considerati noti e ‘affidabili’.
Il Convegno si è tenuto in concomitanza con la annuale assemblea generale delle Associazioni, Gruppi e Delegazioni, che collaborano tra loro nel contesto della Lazarus Union International. I lavori sono stati aperti dall’intervento del Dott. Giuseppe Frau, Vicepresidente del Consiglio Regionale della Sardegna e sono stati chiusi, dopo circa tre ore di interventi e di dibattito, dal Prof. Antonio Virgili, Presidente nazionale del Corpo Italiano di San Lazzaro e Vicepresidente internazionale della Lazarus Union. Entrambi questi interventi e vari relatori hanno evidenziato la generale positività della Legge, ma anche le crescenti difficoltà della sua applicazione corretta quando non si incontrino operatori qualificati e sensibili, o anche in assenza di verifiche accurate della corretta interpretazione della Legge 6/2004. Il Convegno è stato anche l’occasione per anticipare e presentare l’iniziativa che il Corpo Italiano di San Lazzaro di intende realizzare: un corso di formazione ed orientamento per quanti vogliano svolgere l’attività di amministratore di sostegno o la stiano già svolgendo. Il corso, offerto gratuitamente dal Corpo, sarà realizzato sia in ambito locale che nazionale e/o in forma mista, cioè sia in presenza che online, e consentirà di valersi delle esperienze e delle testimonianze di numerosi operatori qualificati, garantirà anche una interazione per fornire chiarimenti e rispondere a quesiti specifici.
L’amministrazione di sostegno è un istituto di tutela giuridica importante e delicato, con il quale il Giudice designa una figura “di sostegno” per dare supporto a persone che si trovino, o divengano temporaneamente, in condizioni di fragilità. L’obiettivo è quindi garantire aiuto a persone che perdono, o non hanno in via temporanea o definitiva, sufficiente autonomia di vita, ma tale aiuto non deve ledere la libertà individuale della persona assistita, o almeno si deve contenere l’invadenza nella vita di tale persona. Va quindi ribadito che la nomina dell’Amministratore di Sostegno va effettuata con riguardo alla cura e agli interessi del beneficiario, non solo alla tutela del suo patrimonio; che il beneficiario è limitato solo in alcuni atti affidati dal decreto di nomina alla responsabilità dell’amministratore ma mantiene piena capacità ed autonomia. Inoltre, va definito un progetto personalizzato che risponda alle esigenze dell’amministrato e alle sue priorità, verificando se esiste una eventuale rete di supporto al beneficiario (familiari, operatori sociali, professionisti, operatori sanitari) ed anche ai volontari, che vanno valorizzati in quanto tali, sia individualmente che in quanto appartenenti a associazioni. Con la riforma Cartabia, in un’ottica di semplificazione, sempre mantenendo l’obiettivo di proteggere il beneficiario da eventuali speculazioni, il legislatore – con il D. lgs. 149/2022, la c.d. Riforma Cartabia- ha introdotto una nuova disposizione per gli Amministratori di Sostegno, ovvero il legislatore attribuisce al Notaio la competenza al rilascio delle autorizzazioni per il compimento di negozi giuridici.
Dal Convegno sono emerse alcune criticità, ad esempio nel reperimento di persone o volontari adeguatamente formati e dalle caratteristiche umane idonee per il ruolo di AdS, anche perché questa attività dovrebbe sostanzialmente considerarsi un volontariato gratuito, sebbene sia oramai prassi prevedere almeno alcuni rimborsi per le spese sostenute. L’affidamento di tale incarico ad avvocati, sebbene garantisca uma migliore copertura in campo giuridico, non è sempre ottimale per la specifica formazione di tali professionisti, spesso meno preparati su aspetti socio-psico-relazionali. Non ultimo, gli Enti locali hanno crescenti difficoltà a rispondere alle esigenze della popolazione per la limitatezza dei mezzi economici disponibili e per il crescente numero di persone che presenta tali esigenze di sostegno. Il Corpo Italiano di San Lazzaro, che già nel 2023 aveva realizzato una prima edizione sperimentale, online, del corso di formazione-aggiornamento, confida di poterlo migliorare ulteriormente e di articolarlo in modo utile alle varie finalità e ai destinatari. Pubblico e rappresentanti delle istituzioni si sono mostrati particolarmente interessati al tema, che oramai coinvolge masse crescenti di persone. Il Convegno ha preceduto di un giorno i lavori dell’Assemblea nazionale del Corpo Italiano di San lazzaro, durante tali lavori assembleari si sono discussi e approfonditi vari temi e iniziative che il Corpo conta di realizzare o sta realizzando nelle località italiane dove è presente.