Attualità
Brexit: Discussione tra il prof. Gianni De Fraja e Giorgio Cremaschi
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Il prof. Gianni De Fraja, docente di Economia presso L’Università di Tor Vergata, favorevole alla permanenza della Gran Bretagna nell’UE, e Giorgio Cremaschi, sindacalista ex Fiom, favorevole alla Brexit si sono confrontati nell’acceso dibattito su Pro\Versi per snocciolare tutte le conseguenze sull’uscita, o meno, del Regno Unito dall’Europa
In occasione del referendum sulla Brexit, Pro\Versi, piattaforma di dibattito sui grandi temi, pubblica una discussione di approfondimento sull’argomento e 2 video interviste (Pro brexit: http://proversi.it/multimedia/dettaglio/27, Contro Brexit: http://proversi.it/multimedia/dettaglio/28), per approfondire i vari aspetti della questione. Il rapporto tra il Regno Unito ed Europa, da sempre caratterizzato da incertezze e ripensamenti, è oggi a un punto di svolta. David Cameron, dopo aver negoziato, nel febbraio del 2016, un accordo con Bruxelles, è stato costretto a indire un referendum popolare, che vede contrapposti il fronte dei “Remain”, pro UE, e quello dei “Leave”, favorevole all’uscita dall’UE. I risvolti economici della questione sono analizzati, nelle video-interviste, dal prof. Gianni De Fraja, docente di Economia presso L’Università di Tor Vergata, favorevole alla permanenza della Gran Bretagna nell’UE, alle cui argomentazioni si contrappongono quelle di Giorgio Cremaschi, sindacalista ex Fiom, favorevole alla Brexit. Per De Fraja la permanenza della Gran Bretagna in UE porta vantaggi ai produttori britannici, derivanti dalla parità di condizioni commerciali e dalla certezza delle regole. Al contrario, la Brexit indebolirebbe la capacità del Regno Unito di attrarre investimenti esteri. Inoltre, per De Fraja, “poter vendere su un mercato unico alle stesse condizioni delle imprese che producono in quel mercato è per le imprese britanniche un vantaggio enorme. Non devono pagare le tariffe, e quindi avere prezzi più alti dei competitori locali; non devono modificare i prodotti a seconda del mercato in cui vendono”. Alla tesi secondo cui, in caso di Brexit, il Regno Unito potrebbe negoziare un nuovo rapporto commerciale con l’UE senza essere vincolato dal diritto comunitario, il prof. De Fraja risponde in questi termini: “l’Unione Europea potrà potenzialmente proibire la vendita di prodotti al Regno Unito se il Regno Unito fosse fuori dall’Unione Europea, prodotti senza il rispetto di certe regole sui diritti di maternità, delle vacanze, sui diritti di perdita del posto del lavoro. Quindi, di fatto, le regole comunitarie non verranno imposte in tutta la nazione ma se si vuole vendere nell’Unione Europea bisognerà rispettare una serie di regole. Per cui la mia ipotesi è che moltissimi produttori nel Regno Unito semplicemente sceglieranno, anche se non sono obbligati dal parlamento inglese, comunque di rispettare le regole comunitarie per poter vendere direttamente nell’Unione Europea”. Inoltre, afferma ancora il prof. De Fraja, “Se il Regno Unito uscisse dall’Unione Europea, andrebbe alla fine della coda per le trattative dei contratti di scambio con gli Stati Uniti. E’ chiaro che uscire dall’Unione Europea indebolirebbe moltissimo la posizione contrattuale del Regno Unito e dei produttori del Regno Unito”. Il docente di Economia dissente anche dall’affermazione secondo cui la Brexit permetterebbe di riprendere il controllo su settori quali il diritto al lavoro, la salute e la sicurezza. Poiché, sostiene, “il piccolo imprenditore edile che costruisce case nel Regno Unito non dovrà ubbidire a regole sulla sicurezza del lavoro, a regole sulle vacanze dei suoi dipendenti, sul tipo di prodotti che si possono usare imposte da Bruxelles”, ma “il parlamento inglese non è assolutamente a favore di avere situazioni di lavoro pericolose, la sicurezza è un valore importante per gli inglesi. Quindi un imprenditore che lavora nel Regno Unito non avrà regole imposte da Bruxelles ma avrà regole molto simili, se non addirittura più forti, imposte dal parlamento inglese”. Di tutt’altro avviso in merito alla Brexit è invece Giorgio Cremaschi, il quale afferma: “penso che l’Unione Europea non sia una struttura democratica, non lo è in nessun modo. Ormai è evidente che è una specie di tecnostruttura di grande burocrazia in cui contano solo i grandi poteri economici e poteri forti. E poi è ovviamente l’accordo tra le principali forze di governo”. Cremaschi dissente dalla tesi secondo cui da solo il Regno Unito non può competere con gli Stati Uniti o con la Cina, poiché dichiara: “Come ha detto il presidente Obama, l’aspetto fondamentale per cui bisogna tenere in piedi la Gran Bretagna nell’Unione Europea è che questo è lo strumento per realizzare il TTIP, cioè il trattato che dà libertà di manovra alle multinazionali in tutto il sistema occidentale. E’ una sorta di extraterritorialità. Quindi, il problema non è se uno è solo o se uno è in compagnia. Il problema è qual è la compagnia, ed è una pessima compagnia, quella dei grandi poteri e delle grandi multinazionali”. Giorgio Cremaschi prende le distanze dall’affermazione secondo cui la Brexit permetterebbe alla Gran Bretagna un maggior controllo sull’immigrazione, poiché, afferma: “in realtà il governo Cameron ha già deciso tutti i controlli possibili sull’immigrazione, compresa quella interna all’Unione Europea. Voglio ricordare che l’Unione Europea ha concesso a Cameron di poter trattare come cittadini europei di serie B gli europei, ad esempio gli italiani, che vanno a lavorare lì, che non avranno più gli stessi diritti dei cittadini inglesi sul piano dello stato sociale e sul piano di tutte le forme di garanzia sociale che ci sono per i cittadini britannici. Quindi, la verità è che già l’Unione Europea ha messo in discussione questi vincoli. Solo che semplicemente vuole avere questi vincoli per le persone ma non per le multinazionali”. È possibile guardare il video pro Brexit al link http://proversi.it/multimedia/dettaglio/27 ed il video contro Brexit al link http://proversi.it/multimedia/dettaglio/28 per leggere la Discussione: http://www.proversi.it/discussioni/pro-contro/104-uscita-della-gran-bretagna-dall-ue Pagina Facebook: https://www.facebook.com/iproversi Profilo Twitter: https://twitter.com/iproversi