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Ambiente & Turismo

Ambiente, appello del Gna a prossimo Governo: al bando i Pfas in agricoltura

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I Pfas si accumulano nell’ambiente e, attraverso l’acqua e gli alimenti, anche negli organismi viventi, uomo compreso, risultano tossici ad alte concentrazioni

di Romolo Martelloni

”I fanghi industriali nelle campagne e nei terreni agricoli, i famigerati composti Pfas, impiegati fin dagli Anni ’50 nella filiera di numerosi prodotti commerciali, come tappeti, pelli, ma anche nel rivestimento dei contenitori per il cibo, non devono essere piu’ usati come concime in agricoltura. Troppo alta la percentuale di inquinanti che poi si riversano nei prodotti che tutti i giorni andiamo ad ingerire”. E’ quanto si legge nell’ appello del Presidente della Guardia Nazionale Ambientale, Alberto Raggi che ha rivolto al prossimo governo, in particolare ai ministri dell’ Ambiente e dell’ Agricoltura. ”Molte zone di appezzamenti agricoli d’Italia – continua Raggi – sono concimate con i Pfas che, ricordo, sono costituiti da una catena alchilica idrofobica completamente fluorurata che può essere di varia lunghezza. Questa struttura chimica fornisce alle molecole elevata stabilità termica e chimica, rendendoli resistenti alla maggioranza dei processi naturali di degradazione. I Pfas si accumulano nell’ambiente e, attraverso l’acqua e gli alimenti, anche negli organismi viventi, uomo compreso, risultano tossici ad alte concentrazioni”.
Le classi di PFAS più diffuse, si legge ancora nella nota della Gna,  sono il PFOA (acido perfluoroottanoico) e il PFOS (perfluorottanosulfonato): quest’ultimo è usato per esempio nelle schiume antincendio. PFOA e PFOS (8 atomi di carbonio) hanno un’elevata persistenza nell’ambiente (oltre 5 anni), mentre altri PFAS a catena corta (4-6 atomi di carbonio) hanno una persistenza ridotta, misurabile in qualche decina di giorni.
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