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Sei conversazioni d’arte sulle icone di ExpoinCittà

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Un viaggio attraverso la storia dell’arte con sei protagonisti d’eccezione che raccontano le icone di ExpoinCittà e il loro legame con Milano 

eventi-expo-in-cittc3a0-maggio-2015Milano, 25 aprile  – Il semestre di Expo Milano 2015 sarà scandito all’inizio di ogni mese, dal 6 maggio all’1 ottobre 2015, dagli incontri pubblici del ciclo “Sei conversazioni d’arte” sulle icone di ExpoinCittà, che si svolgeranno nella Sala Alessi di Palazzo Marino, la “casa dei milanesi”, per raccontare con competenza scientifica e, allo stesso tempo, intento divulgativo le sei opere d’arte selezionate come le più rappresentative del patrimonio artistico milanese e scelte come “icone” di ExpoinCittà. Sei opere d’arte per identificare, iconicamente appunto, ogni diverso mese del calendario di appuntamenti che accompagnerà la vita culturale di Milano durante l’Esposizione Universale.

Il progetto, promosso dal Comune di Milano, vuole proporre ai milanesi un modo nuovo per guardare la loro città, svelando bellezza, storia e segreti di sei capolavori della storia dell’arte, custoditi ed esposti in alcuni splendidi spazi milanesi, ma diventati simboli di arte e di bellezza in Italia e nel mondo.“Un modo inedito per raccontare il ruolo di Milano, da sempre capitale del pensiero creativo, attraverso il racconto affascinante delle sue opere d’arte, che la nostra città conserva e mostra nelle sue prestigiose sedi espositive – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un progetto che abbiamo fortemente voluto non solo per rendere ancora più consapevoli i milanesi di un patrimonio che è già loro, ma anche per raccontarle a tutti i visitatori che durante il semestre dell’Esposizione Universale visiteranno la nostra città, seguendo le centinaia di appuntamenti di ExpoinCittà. E lo abbiamo fatto aprendo le porte di Palazzo Marino, la “casa dei milanesi”, e chiedendo ad autorevolissimi relatori di raccontarle in modo nuovo e originale.” Che cosa si nasconde quindi dietro alcune delle più belle opere d’arte di Milano? Quale legame custodiscono con la città che le ospita? Il viaggio in sei serate svelerà non solo le opere, ma anche il loro legame con la città e con la sua storia, per fare luce sulle importanti istituzioni culturali che oggi le ospitano, per mostrare quella vitalità creativa che accompagna da sempre Milano. Aneddoti, storie e curiosità che attraversano le discipline e i campi del sapere per raccontare in modo coinvolgente i capolavori milanesi simbolo di ExpoinCittà; un modo diverso e non accademico per scoprire il patrimonio e la storia di Milano nell’anno di Expo 2015. Il 6 maggio inaugura il percorso il capolavoro di Giovanni Pellizza da Volpedo “Il Quarto Stato”, raccontato da Stefano Zuffi, a cui fanno seguito “Il Bacio” di Francesco Hayez (3 giugno) svelato da Fernando Mazzocca, lo “Sposalizio della Vergine” di Raffaello (1 luglio) spiegato da Cristina Acidini, la “Pietà Rondanini” di Michelangelo (4 agosto) narrata da Antonio Paolucci, mentre saranno Luca Massimo Barbero e Marco Carminati a rivelare rispettivamente i segreti de il “Concetto Spaziale” di Lucio Fontana (1 settembre) e dell’”Ultima Cena” di Leonardo (1 ottobre). “Con queste sei conversazioni abbiamo voluto innanzitutto evidenziare l’incredibile ricchezza del patrimonio artistico di Milano – ha dichiarato Marco Carminati, curatore del progetto -. La nostra città possiede ad esempio la più bella opera giovanile di Raffaello Sanzio, il sommo capolavoro della maturità di Leonardo da Vinci e l’opera estrema di Michelangelo Buonarroti. Ma i musei milanesi vantano anche opere che sono state icone potenti e rappresentative di intere epoche: il Bacio di Hayez per il romanticismo, il Quarto Stato per la nascita dell’epopea del lavoro, il Taglio di Fontana per l’irrompere della modernità. A parlare di queste opere saranno persone di diversa formazione (professori universitari, direttori di musei e istituzioni, storici dell’arte divulgatori e giornalisti) tutte però accomunate da una medesima passione: quella di coinvolgere ed entusiasmare il pubblico. Tre conferenzieri saranno milanesi, ma tre verranno dalle più grandi città d’arte italiane (Roma, Firenze e Venezia) a testimoniare che Milano può stare benissimo al passo con loro.” “Milano città aperta, colta, creativa e internazionale – ha dichiarato Claudio Artusi, coordinatore di ExpoinCittà – Abbiamo lanciato in questi giorni il blog multiculturale in sei lingue, tra cui cinese, russo, francese, spagnolo, a breve arabo, oltre che italiano e inglese, in cui studenti e giovani madrelingua raccontano la loro Milano attraverso articoli e testimonianze che saranno online sul sito di ExpoinCittà. Ampio spazio alle iniziative per i giovani, tra cui il concorso #milanoaplacetobe, dedicato ai migliori scatti sulle prospettive più originali dell’area metropolitana.” Ogni icona rappresenta una declinazione di Milano: a place to BE, “il luogo dove stare”, il claim scelto dal Comune di Milano per accompagnare il calendario di ExpoinCittà. Sei concetti – BEginning, BEloved, BElong, BEside, BEyond e BElieve – associati a sei grandi opere a Milano che attraversano la storia dell’arte, raccontate da sei personalità di spicco, storici dell’arte di fama internazionale e grandi divulgatori, che si sono distinti per il loro impegno nella ricerca e nella valorizzazione del nostro patrimonio storico e artistico.

Protagonisti delle sei conversazioni d’arte. Le opere e i luoghi

BEginning

Il Quarto Stato di Giovanni Pellizza da Volpedo: inizialmente intitolato Il cammino dei lavoratori, l’opera è stata terminata nel 1901, è entrata nelle Civiche Gallerie di Milano per pubblica sottoscrizione nel 1920. Restaurato ed esposto nel 1980 alla Galleria d’Arte Moderna, dal 2013 è esposto al Museo del ‘900.

Beloved

Il bacio di Francesco Hayez: realizzato dal pittore italiano nel 1859 su commissione di Alfonso Maria Visconti di Saliceto, che alla propria morte lo regalò alla Pinacoteca dell’Accademia di Brera, dove è tuttora conservato ed esposto.

BElong

Lo Sposalizio della Vergine di Raffaello Sanzio: l’opera, che segna l’inizio della fase della maturità artistica dell’artista, è stata dipinta nel 1504 per la chiesa francescana di Città di Castello, fu donata nel 1804 da Giacomo Sannazzari all’Ospedale Maggiore di Milano e poi acquisita e destinata con decreto vicereale di Eugenio di Beauharnais alla Pinacoteca di Brera dove si trova tutt’oggi.

BEside

Pietà Rondanini di Michelangelo Buonarroti: è l’estremo capolavoro e l’ultima creazione incompiuta del genio toscano, morto nel 1564 mentre la stava scolpendo. Nei secoli visse un lungo avvicendarsi di passaggi di proprietà, quasi nell’oblio, fino a quando nel 1952 venne acquistata dal Comune di Milano ed esposta per la prima volta nel 1956 in occasione della riapertura dei Musei del Castello nel secondo dopoguerra. Dal 2 maggio di quest’anno è esposta con un nuovo allestimento nell’antico Ospedale Spagnolo all’interno del Castello Sforzesco ora Museo della Pietà – Michelangelo.

BEyond

Concetto Spaziale di Lucio Fontana: realizzato nel 1959, è uno dei famosi e straordinari tagli del massimo esponente del movimento artistico italiano dello Spazialismo, la cui attività è sempre stata profondamente legata a Milano. L’opera, che proviene dalla Collezione Boschi Di Stefano di Milano, è esposta nella collezione permanente del Museo del ‘900.

BElieve

Ultima Cena di Leonardo da Vinci: dipinta su muro nel Refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie per volere di Ludovico il Moro, in un arco di tempo che va dal 1494 al 1497. Dopo oltre vent’anni di lavoro, nel 1999, si è concluso l’ultimo intervento conservativo che, grazie alla rimozione di tante ridipinture, ha riportato in luce quanto restava delle stesure originali.

I narratori

Stefano Zuffi, particolarmente impegnato nella divulgazione d’eccellenza dell’arte e del patrimonio culturale, autore di importanti collane di storia dell’arte e vice presidente degli Amici di Brera; Fernando Mazzocca, tra i massimi specialisti dell’età neoclassica, dell‘800 e del primo ‘900, di cui si è occupato con numerosi studi specifici e organizzando grandi mostre; l’ex soprintendente vicario presso la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze e guida fino al 2014 del Polo Museale fiorentino, Cristina Acidini, che negli anni ha promosso, progettato e diretto campagne di restauro di grande importanza; l’attuale Direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci, già Ministro per i Beni Culturali e autore di un importante libro sulle tre Pietà di Michelangelo; Luca Massimo Barbero, uno dei più interessanti critici e curatori nel panorama della critica internazionale, oggi direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini; Marco Carminati, storico dell’arte e curatore del progetto, responsabile delle pagine dell’arte dell’inserto domenicale del Sole24Ore.

 

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