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Salute

La carne sintetica: il divieto del DDL Lollobrigida e il parere degli esperti

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Vantaggi ambientali nella produzione di carne sintetica. Ma la salute resta il tema più importante. Perciò l’Italia ne vieta produzione e consumo

di Giordana Fauci  

La carne sintetica è carne creata in laboratorio, prelevando cellule da animali vivi o da carni fresche, ovvero estraendone le staminali e facendole proliferare con un bioreattore, così simulando il procedimento che si verifica naturalmente nel corpo di un animale ed ottenendo, infine, un prodotto simile alla carne trita, poi compattata, senza uso di contaminanti né antibiotici.

La carne sintetica si è incominciata a produrre per motivi legati all’ambiente, poiché gli allevamenti intensivi rappresentano una delle principali minacce per il riscaldamento globale; senza, peraltro, dimenticare il consumo di acqua, ma altresì del suolo, sempre più prezioso e, invero, necessario per poter coltivare i mangimi.

Dunque, la carne sintetica potrebbe risolvere, sebbene solo in parte, tanti e tali problemi. Del resto, studi approfonditi hanno dimostrato che con una sola cellula è possibile ottenere ben 10mila chili di carne in poche settimane. Inoltre, a detta dei produttori, la carne sintetica non genera scarti che, a loro volta, originano non pochi danni all’ambiente, oltre a rifiuti che devono, poi, essere necessariamente smaltiti. Né va dimenticata un’’altra annosa questione: se la carne sintetica venisse consumata su larga scala il numero di animali uccisi, a fini alimentari, si ridurrebbe enormemente. Ecco perché le associazioni ambientaliste sono tra le prime sostenitrici della carne sintetica. Non a caso, si stima che, ogni anno, vengono macellati ben 150milioni di animali: in Italia, ad esempio, nel gennaio scorso sono stati macellati 193 mila vitelli, 202 mila agnelli e 1400 cavalli.

Ma a fronte di tali argomentazioni, senza alcun dubbio valide e condivisibili, vi è una tematica che è ancor più rilevante, visto che gli esperti hanno manifestato dubbi sull’uso della carne sintetica e, invero, sui danni che il suo utilizzo può generare nell’uomo: danni letali e, ad onore del vero, gravi forme tumorali.

Di recente, ad esempio, il Professor Giorgio Calabrese, noto medico nutrizionista, ha rilasciato un’intervista in cui ha chiarito che “i meccanismi che si innescano tra le staminali quando si produce carne in vitro potrebbero determinare lo sviluppo di cellule tumorali nell’uomo…”.

La stessa Stefania Ruggeri, ricercatrice CREA – Ente di Ricerca Italiano dedicato alle Filiere Agroalimentari –, nonché Docente alla facoltà di Medicina dell’Università di Roma Tor Vergata, ha spiegato che “per ora non ci sono studi scientifici sufficienti a testimoniare la completa qualità e la sicurezza nutrizionale di questi prodotti… Inoltre, non vi è alcuna necessità di cominciare a consumare carne sintetica, perché, anzi, le raccomandazioni nutrizionali consigliano di ridurre il consumo di carne per tutelare la nostra salute. Quindi, dovremmo piuttosto cercare di consumare più legumi… Ovvero proteine vegetali, presenti nella nostra tradizione mediterranea, anziché carne, indipendentemente dal fatto che possa trattarsi di carne tradizionale o, finanche, biologica e sintetica…”.

Né va sottovalutata l’opinione di Tim Noakesmith, cofondatore di Vow, il quale, parlando della sua polpetta di mammut e, invero, dopo aver ammesso di non averla ancora assaggiata, ha sostenuto che “Non avendo avuto modo di valutare questa proteina per migliaia di anni, non abbiamo idea di come reagirà il nostro sistema immunitario quando la introduciamo nel nostro organismo… E, del resto, stiamo già pensando di riuscire a rendere la carne sintetica più appetibile e digeribile attraverso l’aggiunta di additivi, sì gustosi ma, indubbiamente, poco salutari…”.

Né, da ultimo, va dimenticata l’opinione di chi, come Massimiliano Di Giandomenico, commercializza da sempre carni biologiche a dir poco prelibate, perché provenienti dall’Argentina ma che, al contempo, non disdegna l’idea dell’utilizzo di carni prodotte in vitro, sempre che ne sia accertata la salubrità, si intende: “Perché nel libero mercato vi è spazio per tutti e devono essere appagate le richieste di ciascuno. Nessuno escluso! Purché la salute venga sempre assicurata… Questo è l’unico punto su cui non si può discutere…”.    

Ed è proprio questo, del resto, che è accaduto, un tempo, con la carne vegetale, che però è ben diversa da quella sintetica, perché è realizzata estraendo proteine dai legumi, che, poi, sono mixate con ingredienti di vario tipo, al fine di ottenere un gusto simile a quello della carne tradizionale… Nulla quaestio, dunque, in merito alla sua salubrità!

Completamente differente è, invece, la carne sintetica che, a quanto pare, molto successo sta già avendo all’estero: è il caso dell’Australia, con Wow, come pure di Upside Food, usata nella Silicon Valley, ove, dall’anno 2015, Bill Gates ha finanziato la produzione di filetti di pollo e frutti di mare in provetta. Né, da ultimo, va dimenticata Bruno Cell, produzione nostrana: perché è la prima società italiana a produrre carne colturale.

Non pochi, quindi, sono coloro che si dicono certi che il giro d’affari della carne sintetica nel 2040 arriverà a toccare i 450 miliardi nel mondo: ben un quinto del mercato globale della carne. E, del resto, la carne in vitro, nel tempo, non potrà non arrivare a costare quanto quella naturale, divenendo più accessibile: altro motivo che la renderà più commerciabile, considerato che il primo hamburger sintetico è costato 290mila euro.

Sta di fatto che, per ora, chi desidera assaggiare la carne sintetica dovrà recarsi necessariamente all’estero: in Paesi quali Singapore o negli Stati Uniti, ove la commercializzazione del prodotto è permessa. Perché, di contro, per ciò che concerne l’Europa, l’autorità preposta non si è ancora espressa; né, a dire il vero, le sono finora pervenute richieste ufficiali in merito ad un suo parere. …Un parere che, come per gli insetti, quando arriverà, darà il via all’iter per la commercializzazione.

I tempi, quindi, non tarderanno, di certo, ad arrivare perché l’Unione Europea ha investito ben 7 milioni di euro nella ricerca sulla carne sintetica, reputandola un prodotto di grande interesse, soprattutto per i suoi risvolti positivi sull’ambiente.

L’Italia, tuttavia, muovendosi in anticipo, ha vietato la produzione e la commercializzazione, di alimenti e mangimi sintetici, sia per gli umani che gli animali in un decreto ad hoc, presentato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha evidenziato “la forte volontà di tutela della salute dei cittadini e delle persone…”, annunciando “multe fino a 60 mila Euro per chi violerà la regola…”.

Nel frattempo, però, vige la regola comunitaria della libera circolazione dei beni e dei servizi. Pertanto, se l’UE darà l’ok alla commercializzazione, la carne sintetica sarà importata da altri Paesi che la producono e, quindi, l’Italia, se la ritroverà comunque al supermercato.

Quel che è certo è che, pur rispettando usi e costumi di ognuno e, prima ancora, le più disparate opinioni, vi è un pensiero che non può non essere condiviso da tutti: la salute è – e resta – un tema che non deve essere in alcun modo sottovalutato. Da nessuno!

Del resto, solo il tempo potrà confermare se la carne sintetica è salutare o meno.

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