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Ambiente & Turismo

Gli svuota-cantine abusivi: pagati per il ritiro di rifiuti poi abbandonati sul suolo pubblico

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Gli Agenti della Polizia Locale del Parco delle Valli, a Roma, sgominano una banda di svuota-cantine abusivi, denunciati per gestione e trasporto illegale di rifiuti speciali abbandonati sul suolo pubblico.

di Giordana Fauci

Il 13 febbraio gli Agenti della Polizia Locale del Parco delle Valli, a Roma, hanno scoperto una banda di svuota-cantine abusivi, perciò denunciati per gestione e trasporto illegale di rifiuti speciali e pericoli abbandonati sul suolo pubblico.

Un business non certo nuovo quello degli svuotacantine illegali, che sono soliti farsi “pubblicità” affiggendo cartelli – parimenti abusivi – ben visibili in ogni angolo della città: vi si legge “trasporti, traslochi, sgomberi, svuota cantine e appartamenti…”, con un numero di cellulare da chiamare e, talvolta, l’indicazione di un nome.

Contattati dal cliente di turno, gli improvvisati “traslocatori” si presentano e, senza rilasciare ricevuta né altro, caricano i loro furgoni di oggetti inutilizzati: cucine a gas, frigoriferi, vecchi divani, materassi, tavoli, mobili, sedie e oggetti di ogni genere che, per somme variabili, a partire dai 50 euro, vengono portate via.

Da qui ha inizio il business illegale: anziché essere trasferiti presso le isole ecologiche (disponibili gratuitamente), gli improbabili svuota-cantine spogliano il carico della parte ferrosa, scaricando il resto in strada, ovvero gettando i rifiuti direttamente nei terreni

A quanto pare, gli svuotacantine illegali delinquono da anni nella Capitale.

A confermarlo gli Agenti Nad della Polizia Locale al Parco delle Valli, nel III Municipio di Montesacro che, giorni fa, hanno fatto finire nel mirino l’affare allestito da due ospiti del campo rom di Monte Mario.

Per non dimenticare quel che è emerso al termine dell’attività di monitoraggio nella zona circostante la baraccopoli di via Cesare Lombroso, quando gli agenti dell’Unità SPS (Sicurezza Pubblica ed Emergenziale), in collaborazione con le pattuglie del XIV gruppo Monte Mario, hanno individuato degli uomini alloggiati nel campo, dediti a svolgere ripetutamente un’opera di raccolta e trasporto illegale di rifiuti, prelevati in varie parti della città tramite un’attività abusiva di svuota-cantine.

Anche in tal caso, i cittadini, di nazionalità straniera, dopo aver disassemblato i materiali, per ricavarne la parte ferrosa, abbandonavano le parti residue sui terreni e sulle strade adiacenti la baraccopoli, portando ad un accumulo di rifiuti, spesso pericolosi.

Così, dopo un periodo di osservazione, gli agenti hanno intercettato i responsabili che sono stati fermati a bordo di due autocarri, carichi di circa 3 tonnellate di rifiuti, tra cui elettrodomestici, reti, materassi, parti di mobilio,  vecchie TV, pezzi provenienti da lavorazioni  meccaniche e rifiuti vari, la maggior parte con componenti ferrose.

Il tutto pronto per essere smaltito, come sempre, in modo illegale, dopo l’opera di scomposizione dei materiali e, dunque, con grave impatto ambientale, oltre che economico, in virtù di ulteriori spese necessarie per ripulire le aree dai rifiuti abbandonati.

I responsabili sono stati così denunciati per gestione e trasporto illegale di rifiuti speciali e pericolosi.

Gli agenti hanno inoltre proceduto al sequestro dei mezzi  di trasporto, oltre che dei materiali.

Sequestrata anche targhe contraffatte di veicoli, rinvenute all’interno dello stesso  campo e sulle quali sono ora in corso ulteriori indagini.

Quindi, svuota-cantine ma non solo!

Del resto, già a metà gennaio, la polizia locale aveva interrotto un affare simile, mettendo fine alla cosiddetta gang dell’isola ecologica: due uomini che utilizzavano autocarri posizionati in sosta nelle adiacenze del centro di raccolta Ama di via Ateneo Salesiano per effettuare carichi di materiali di tipo ferroso, ricavati, come sempre, dal disassemblaggio dei rifiuti prelevati dai veicoli dei cittadini che, di volta in volta, venivano adescati mentre si dirigevano verso l’isola ecologica.

Anche in questa circostanza il rifiuto, una volta prelevato, veniva selezionato dai due indagati per ricavare la componente ferrosa, che veniva, infine, caricata all’interno degli autocarri; mentre lo scarto non ferroso veniva abbandonato sul terreno adiacente.

Le verifiche per contrastare i fenomeni illegali sulla gestione ed il trasporto dei rifiuti proseguiranno in altre aree della Capitale.

Un business vergognoso, che si va ad aggiungere ad altri, inevitabilmente creando ulteriori disagi e gravissimi danni all’ambiente della nostra Capitale e, invero, non solo. 

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