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India, consiglio anziani di Subalpur ordina stupro di gruppo per punire 20enne

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india-stupro-violenza1-770x506Ragazza indiana stuprata da 13 uomini del suo villaggio come “punizione” per essersi fidanzata con un ragazzo di un’altra comunità.

Melbourne 24 gennaio – La polizia indiana ha arrestato 13 uomini accusati di aver stuprato una 20enne del distretto di Birbhum (West Bengal) il 20 gennaio scorso. La notizia è trapelata solo oggi, dopo che i genitori sono riusciti a fuggire dal villaggio portandola  in ospedale. Tutto è iniziato la mattina di tre giorni fa, quando la ragazza ha portato il suo fidanzato nel villaggio di Subalpur per presentarlo ai suoi genitori. Secondo la testimonianza fatta alle forze dell’ordine, il giovane voleva fare una proposta di matrimonio. Ma alcuni abitanti del villaggio, vedendo la coppia, la trascinano al cospetto del morol, il capo-villaggio. Questi ordina di allestire una cosiddetta “kangaroo court”, un illegale tribunale locale: i due vengono legati e “condannati” a pagare una multa di 25mila rupie a testa, poco meno di 300 euro. Di fronte all’impossibilità della famiglia a pagare la somma, il capo villaggio ordina agli altri locali di “divertirsi con lei”. “Gli altri abitanti – racconta la madre – hanno portato via me, mio marito e nostro figlio, che era presente. Poi hanno portato mia figlia nella casa del morol e l’hanno stuprata per tutta la notte”. La mattina seguente gli stupratori la riportano a casa e costringono i genitori a restare chiusi dentro casa. “Dopo averla torturata – spiega la madre – ci hanno intimato di non andare alla polizia”.india Dopo vari tentativi, ieri i genitori sono scappati di casa e hanno portato la figlia in ospedale. Ora è ricoverata a Suri, dove ha denunciato quanto accaduto, riconoscendo i suoi aggressori, tutti tratti in arresto, compreso il capo-villaggio. Noti anche come shalishi sabhas, questi “tribunali” sono diffusi in alcuni villaggi del West Bengal. Nel 2003 il precedente governo aveva tentato di conferire loro una parvenza di legalità, limitandone le aree di competenza a dispute civili e non penali. Tuttavia, la proposta di legge non è mai stata approvata, e quindi nessun morol ha il diritto, né il potere, di intervenire nella vita privata degli abitanti del suo villaggio. L’India, solo un mese fa, aveva ricordato il primo anniversario della violenza carnale ai danni di una studentessa di 23 anni, aggredita su un autobus a New Delhi, seviziata e infine buttata giù dal mezzo. La ragazza, dopo diversi giorni di agonia, era morta in ospedale a Singapore per le gravi lesioni procurate dall’atto di violenza. Una storia che aveva colpito fortemente l’opinione pubblica indiana con la nascita di un forte movimento di protesta contro la violenza alle donne.  Successivamente, il governo aveva imposto pene più severe per i casi di violenza sessuale. Che però proseguono, così come l’usanza di sfigurare le donne con acido.

 

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