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Una centrale a carbone uccide 960 persone ogni anno: gli inquietanti dati di Ener2Crowd 

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Una centrale a carbone uccide 960 persone ogni anno: gli inquietanti dati di Ener2Crowd 

La prima piattaforma tutta italiana di lending crowdfunding ambientale, Ener2Crowd, stima che ogni anno almeno 960 persone vengano uccise dalle emissioni di CO2 di una sola centrale a carbone. Un dato significativo e inquietante che fa riflettere sull’importanza di energie rinnovabili e sostenibili. 

di Giulia Di Felice

Secondo gli analisti, Un milione di tonnellate di emissioni avrebbero un “costo di moralità” di circa 240 persone. Questo significa che le emissioni prodotte da solo 4 persone, ogni anno, porterebbero alla morte di una persona.  

Secondo Niccolà Sovico, CEO, ideatore e co-fondatore della piattaforma Ener2Crowd, «si tratta dell’equivalente delle emissioni annuali di 220 mila automobili». Numeri che fanno rabbrividire, se pensiamo a quanto le emissioni incidano nel peggioramento e nel deterioramento del nostro pianeta.  

Si stima infatti che nel 2050, le morti dovute alle emissioni di CO2 potrebbero arrivare a 90 milioni di persone. Le emissioni di CO2 sono strettamente collegate al surriscaldamento globale e, di conseguenza, ad eventi catastrofici come ondate di calore, incendi, inondazioni e altre conseguenze dirette dell’effetto serra.  

Se i numeri sulle centrali a carbone non convincono o sembrano distanti, c’è un altro esempio che forse riusciamo a guardare più da vicino: bastano 36 aerei di linea a ad uccidere 240 persone, in pratica producendo tanta CO2 quanta ne producono quattro persone in un anno. Ma in molto meno tempo.  

Anche le nostre case inquinano, però. I dati dicono che 115 mila appartamenti producono ogni anno un milione di tonnellate di emissioni e che 15 milioni di italiani vivono ancora in abitazioni dalle caratteristiche energetiche arretrate, arrivando a spendere oltre 2.000 euro l’anno per la gestione energetica.  

Attualmente, per fortuna, le misure per prevenire ulteriori emissioni e garantirci un futuro più sostenibile ci sono, basti pensare ai bonus messi in campo dalle istituzioni, come il Superbonus 110% e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta di misure atte non solo ad apportare un beneficio al singolo, ma anche all’intera comunità, poiché adeguando le classi energetiche e diminuendo le emissioni, il rischio di ulteriori catastrofi viene, almeno momentaneamente, aggirato. 

Non fermato, però, perché per fermarlo occorre tempo e soprattutto voglia di investire in un futuro fatto di energie sostenibili e rinnovabili, con un impatto ambientale vicinissimo allo zero.

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