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Arte & Cultura

Triennale di Milano, il FESTIVAL DEI DIRITTI UMANI parla della libertà d’ espressione

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Oggi, venerdì 5 maggio, alla Triennale di Milano che sta ospitando  il FESTIVAL DEI DIRITTI UMANI, si parla della libertà d’ espressione, in tutte le sue forme

Di Roberta Grendene

Tema del mattino è CYBERBULLI E CYBERPUPE: LIBERTÀ E LIMITI NEL WEB. La proiezione del film “Un bacio“di Ivan Cotroneo è seguita dagli interventi di Angelo Marcello Cardani presidente AGCOM, Giovanni Ziccardi Università Statale di Milano, Silvia Belloni Ordine degli Avvocati Milano. 

A seguire due lezioni interattive; una a cura di Robert F. Kennedy, Human Rights Italia, con Valentina Pagliai, l’altra a cura di Parole O_Stili, con Rosy Russo e Vera Gheno.

 Nel pomeriggio, Ella Kesaeva copresidente di La voce di Beslan, Assa Traoré sorella di Adama, vittima della polizia francese e Cristina Cattaneo Direttore Labanof intervengono nel dibattito ILSILENZIO DEI POTENTI. LA PAROLA DELLE DONNE.

Sempre nel pomeriggio prosegue la programmazione della sezione DOC con la proiezione  dei documentari selezionati da Sole Luna Doc Film Festival: “Alan“di Mohammad Jouri (Iran 2015, 8’), “Sasha” di Fèlix Colomer (Spagna 2016, 54’), “Prison Sisters”di Nima Sarvetsani (Svezia 2016, 90’). Alla sera:” L’Eau Sacrée” di Olivier Jourdain (Belgio 2016, 55’) e 

” A Woman’s Story”  di Azra Rashid (Canada 2015, 52’).

Nella la sezione BOOK viene presentato “Il libro da non nascondere” alla presenza di Angela Gui, figlia di Gui Minhai e l’attivista Marco Del Corona, autore di “Un tè con Mo Yan e altri scrittori cinesi”.

 Infine prevista per la serata la proiezione del film “Free to run” di Pierre Morath, storico, giornalista ed ex atleta (Première italiana). Dalle strade di New York ai sentieri delle Alpi svizzere, da Sao Paulo a Parigi, Pechino o Sydney, la corsa è una pratica che unisce milioni di persone in tutto il mondo. Ma quest’attività sportiva, mezzo di libera espressione del corpo, non è sempre stata così semplice; nel corso dei decenni, la progressiva affermazione della corsa è costellata di episodi che si intrecciano con i più significativi momenti di passaggio della società, come le  lotte per l’emancipazione femminile. Le donne hanno dovuto lottare persino per ottenere il semplice diritto di correre. Da Bobbi Gibb e Kathrine Switzer (le prime donne a partecipare alla maratona di Boston) a Fred Lebow (l’inventore della maratona di New York) e Steve Prefontaine (il James Dean delle piste), un inno al grido di Liberté, Égalité, Course à pied.

Prendendo spunto dal film di Pierre Morath che racconta la corsa come strumento di emancipazione, il Festival dei Diritti Umani invita tutta la cittadinanza a CORRERE PER I DIRITTI UMANI. La partenza dei corridori è prevista alle ore 23 all’ingresso della Triennale di Milano.

La corsa è organizzata in notturna come naturale prosecuzione “outdoor” del film e vede la partecipazione del regista, lo storico, giornalista ed ex atleta Pierre Morath e dei ragazzi richiedenti asilo del Centro Accoglienza Straordinaria di via Corelli, che corrono assieme all’associazione NoWalls, al Gruppo Sportivo Tassisti milanesi e ai preparatori atletici di Almostthere, il cui progetto corale li ha recentemente portati a partecipare alla Milano Marathon. Con questa grande squadra c’ è anche Danilo Goffi, maratoneta azzurro plurimedagliato ad Olimpiadi, Mondiali ed Europei.

L’evento è organizzato in collaborazione con Amnesty International e NoWalls.

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