Attualità
L’Europa stringe accordi commerciali con la Nuova Zelanda
Il Parlamento europeo ha approvato l’accordo di libero scambio con il Paese australe, in linea con la più ampia strategia dell’UE volta a rafforzare i legami con i paesi che condividono gli stessi principi.
di Antonio Virgili – vicepresidente Lidu onlus
Dopo circa cinque anni di negoziati la Nuova Zelanda diventa un partner importante per l’UE nella regione del Pacifico e svolgerà un ruolo importante anche nei forum multilaterali. Il Parlamento europeo ha infatti approvato l’accordo di libero scambio con il Paese australe, in linea con la più ampia strategia dell’UE volta a rafforzare i legami con i paesi che condividono gli stessi principi. Grazie all’accordo di libero scambio (ALS), verranno eliminati il 100% dei dazi neozelandesi sulle esportazioni UE e il 98,5% dei dazi dell’UE sulle importazioni, dopo sette anni. L’accordo, approvato mercoledì lo scorso novembre con 524 voti favorevoli, 85 contrari e 21 astensioni, salvaguarda tutte le indicazioni geografiche (IG) dell’UE per i vini e le bevande spiritose insieme a un elenco di 163 rinomate IG dell’UE. I contingenti tariffari previsti dall’accordo, ad esempio sulla carne bovina e su diversi prodotti lattiero-caseari, proteggeranno i prodotti agricoli sensibili dell’UE.
Questo accordo di libero scambio è il primo dell’UE a includere impegni esecutivi che rispettano quanto stabilito dall’accordo di Parigi e delle norme fondamentali dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL). Gli scambi bilaterali di merci tra l’UE e la Nuova Zelanda hanno raggiunto i 9,1 miliardi di EUR nel 2022, e l’UE risulta essere il terzo partner commerciale della Nuova Zelanda. Gli scambi commerciali tra la Nuova Zelanda e l’UE dovrebbero aumentare del 30%, secondo i dati forniti dalla Commissione europea. Secondo le stesse proiezioni, i flussi di investimenti dell’UE in Nuova Zelanda potrebbero aumentare di oltre l’80%.
L’accordo commerciale stabilisce impegni sanzionabili in materia di clima e lavoro, di indicazioni geografiche dell’UE protette e crea opportunità per le imprese dell’UE nel mercato degli appalti in parità con le imprese locali. Una volta ratificato dalla Nuova Zelanda, l’accordo entrerà in vigore, probabilmente entro la metà del 2024.
Diversi esponenti del Parlamento europeo si sono espressi molto positivamente per i risultati raggiunti, sottolineando che questi sono anni di crescente frammentazione, di conflittualità e di soluzioni estemporanee prive di lungo respiro, mentre questo accordo include i principi della sostenibilità e della parità. Infatti, per la prima volta in un accordo commerciale dell’UE, potrebbero esserci sanzioni commerciali, come ultima istanza, in caso di gravi violazioni degli impegni fondamentali in materia di lavoro e clima.
L’accordo rimuove anche le tariffe sui beni e servizi verdi, come le energie rinnovabili e i prodotti ad alta efficienza energetica. Il capitolo Commercio e sviluppo sostenibile (TSD) dell’accordo comprende disposizioni sulla riforma del commercio e dei sussidi ai combustibili fossili, sui sistemi alimentari sostenibili e sull’emancipazione delle donne. La Nuova Zelanda è il Paese posto quasi agli antipodi rispetto all’Italia, ha una superficie leggermente inferiore a quella italiana, ma solo cinque milioni di abitanti, il suo capo di Stato è il Re Carlo III, essendo una dei quindici reami del Commonwealth; la sua capitale, Wellington, è quella più a Sud del mondo.