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Politica

SICUREZZA OFFSHORE: MISE FIRMATA INTESA CON EMILIA-ROMAGNA

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La Regione Emilia-Romagna e il Ministero dello Sviluppo economico hanno presentato un accordo per la collaborazione nelle attività di sicurezza e innovazione nell’ambito della ricerca e coltivazione degli idrocarburi offshore e delle relative infrastrutture. L’intesa è stata presentata a Ravenna alla presenza del Direttore generale per la sicurezza ambientale delle attività minerarie ed energetiche del Mise, Franco Terlizzese; del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale; dell’Assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi;  il presidente della Camera di Commercio di Ravenna, Natalino Gigante e di tutti i rappresentanti delle associazioni di categoria e sindacali, che partecipano ai tavoli di discussione sull’offshore.    

 

L’accordo ha durata di 2 anni a decorrere dalla sua sottoscrizione e sarà rinnovato per il periodo necessario a completare tutte le iniziative necessarie.  Più in particolare l’intesa prevede, tra gli altri, di:

       stabilire un dettagliato programma di monitoraggio fisico ed ambientale delle attività offshore;

       individuare misure integrate di gestione del sito di interesse comunitario (SIC) “Paguro” situato in un’area marina interessata dalle attività estrattive offshore;

       promuovere progetti e azioni pilota multiobiettivo indirizzati all’utilizzo e/o al riutilizzo delle istallazioni offshore (ad esempio per la produzione di energia eolica e fotovoltaica, per finalità turistico-ricreative, per l’istallazione di stazioni oceanografiche e geodetiche permanenti, etc.);

       coinvolgere tutte le parti interessate del sistema e rendere accessibili i dati rilevati nel corso delle attività svolte attraverso i propri siti istituzionali.

Il documento riconosce nel gas naturale una delle risorse rilevanti della Regione Emilia-ROMAGNA e in particolare del territorio di Ravenna, il cui utilizzo nell’attuale fase di transizione verso i nuovi modelli di produzione e consumo dell’energia per la riduzione delle emissioni al 2050 prevista dalla Ue deve essere inserito nell’ambito di una visione complessiva di programmazione, sviluppo e sostenibilità territoriale. Ciò deve avvenire in coerenza ed armonia con la valorizzazione degli altri beni e delle altre risorse esistenti, anche in considerazione del fatto che il gas naturale è, tra le fonti energetiche convenzionali, quella con minor impatto sulla qualità dell’aria e con minor rischio per l’ambiente marino.

L’accordo è dunque un riconoscimento importante a tutela dello sviluppo del settore offshore e della sicurezza dei territori coinvolti dalle estrazioni.

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