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Politica

Giornata della Memoria, Bellanova: un omaggio dolente e commosso ai perseguitati

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La viceministro Teresa Bellanova ha commentato la ricorrenza della Giornata della Memoria

“È accaduto, quindi può accadere di nuovo. Queste parole, dette da chi visse l’orrore dei campi di sterminio, risuonano oggi più attuali che mai. Mentre ci accingiamo a celebrare la Giornata della Memoria, il mio pensiero corre a quella considerazione: custodire la memoria, onorare il ricordo di chi (ebrei, disabili, zingari, omosessuali) perse la vita in un disegno scientifico di annientamento del più debole, del diverso; e allo stesso tempo, fare della memoria un “principio attivo” del nostro quotidiano, sapendo bene di vivere in un tempo rischioso, violento, nel quale riprendono fiato i razzismi, le intolleranze, la xenofobia”. Così la viceministro Teresa Bellanova ha commentato la ricorrenza della Giornata della Memoria.

“In queste occasioni la retorica è sempre in agguato, ma non ho timore di essere retorica se dico che oggi, qui e ora più che mai, celebrare questa Giornata ha il senso di rendere un omaggio dolente e commosso a quei perseguitati e uccisi dalla cieca furia del nazismo e del fascismo, e a chi, sopravvissuto, oggi ci aiuta a ricordare; ma anche riflettere sulla necessità di non dare mai per scontati beni preziosi come la democrazia, la libertà, l’uguaglianza. Oggi che i costruttori di muri (culturali, virtuali, e purtroppo anche materiali) sembrano essere più numerosi dei costruttori di pace, dobbiamo essere consapevoli che per quei beni preziosi bisogna battersi ogni giorno, tenendo presente anche nei più piccoli gesti quotidiani la lezione di quegli anni drammatici. Lavorare ogni giorno per l’inclusione, l’integrazione, la giustizia. Comprendere che la pace, la tolleranza, si costruiscono sapendo bene da che parte stare, che l’indifferenza (quella zona grigia che tanto contribuì a nutrire il nazismo e il fascismo) è più semplice, più conveniente ma pericolosa e dannosa. Che l’intolleranza, il fanatismo, l’esclusione, avvelenano i pozzi del consesso umano e civile. E che sulla scelta da che parte stare, il nostro Paese non tornerà più indietro”.

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