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Politica

GESSICA ROSTELLATO, LO SFOGO ”POLITICO” DI UNA EX GRILLINA

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Pubblichiamo il post dell’ on. Gessica Rostellato, parlamentare del Pd, e Responsabile del Dipartimento Lavoro e Agricoltura presso Federcontribuenti.

”Oggi pomeriggio sono andata a sottoscrivere la mia candidatura per le elezioni politiche del prossimo 4 marzo.
Sono stata inserita al quarto (e ultimo) posto del listino proporzionale.
Mi sembra un’ottima risposta a tutti coloro, sia del Movimento 5 stelle che del Partito democratico, che mi hanno sempre accusato (o l’hanno semplicemente pensato) di aver fatto chissà quale accordo con la dirigenza PD per il mio passaggio.
Come sempre quando la gente non ti crede a parole, bastano il tempo e gli eventi a dimostrare qual’è la verità.
Capisco fosse difficile credere che lo avessi fatto senza motivi di interesse; dopotutto la politica, in qualunque partito, vive più di interessi personali che di altro.
Ribadisco di nuovo, e questa volta sfido chiunque a dirmi che c’è qualcosa sotto, che l’ho ritenuta una scelta di coerenza: il mio unico obiettivo era poter cambiare in meglio il nostro Paese e pensavo che il Movimento 5 stelle potesse essere lo strumento giusto.
Ci avevo creduto dal primo momento, lo avevo creato con fatica sul mio territorio e senza aspettarmi niente in cambio.
Quando mi sono trovata catapultata in Parlamento e nel caos collettivo mi sono sentita dire da Casaleggio padre che non ci dovevamo preoccupare del nostro programma in ambito di lavoro, che potevamo divertirci per 5 anni tanto il programma sul lavoro lo avremmo fatto per le successive elezioni politiche (e la cosa mi ha letteramente sconvolta!) e mi sono resa conto di mese in mese che il mio obiettivo non coincideva più con quello del Movimento (e non avevo cambiato io!), ho avuto il coraggio, prima di tutto, di ammetterlo, dolorosamente, a me stessa e poi di dichiararlo pubblicamente con la mia uscita.
Ho ricevuto talmente tanti insulti che credo mi basteranno per il resto della vita, insulti che spesso andavano oltre ogni limite consentito, soprattutto trattandosi di scelte politiche certamente contestabili, ma che quando sfociavano in minacce del tipo “sappiamo dove abiti” o “sappiamo dove vanno a scuola i tuoi bambini” diventavano qualcosa che la nostra società non dovrebbe proprio conoscere.
Non pretendevo di essere compresa da tutti ma io sapevo che era la cosa giusta da fare, una scelta di onestà, quella vera non quella proclamata.
Ancora oggi è troppo presto perché tutti comprendano ciò che noi uscenti abbiamo denunciato, ma verrà un giorno (perché il tempo è sempre un signore) in cui qualcuno ammetterà che avevamo ragione, ma sarà tardi…
Si, sarebbe stato più facile accettare tutti i cambiamenti, il rinnegamento dei valori, la perdita di tutti i capisaldi, uno a uno….
Se me ne fossi stata buona e zitta oggi sarei probabilmente capolista del Movimento 5 stelle nella mia provincia con riconferma assicurata.
Ma ho preferito alzare la testa e continuare a guardarmi allo specchio senza vergognarmi della mia inerzia.
E ho fatto sicuramente la scelta più dolorosa e complicata della mia (seppur breve) vita politica.
Questa consapevolezza è maturata in un contesto politico, l’ascesa politica di Renzi al Governo, che mi ha fatto sperare che quel cambiamento del Paese che cercavo, potesse trovare il suo compimento nel suo progetto politico.
Il mio passaggio è stato dovuto esclusivamente a questo, al sogno di una Italia moderna e che voleva cambiare, perché in fondo sono sempre rimasta la sognatrice che nel 2009 aveva raccolto centinaia di firme al freddo, sotto la neve e col pancione (a suo tempo per le regionali del Veneto)!
Non lo avrei mai fatto se nel Partito democratico ci fosse stato ancora Letta al governo o Bersani segretario… non vedevo novità o speranza con loro in un partito che avevo dichiarato morto dopo l’uccisione politica di Walter Veltroni, l’unico vero Segretario del Partito Democratico.
Renzi aveva acceso di nuovo in me la speranza di rinascita del centro sinistra, e ho voluto dare, per l’ennesima volta la mia fiducia.
Ho continuato nel Partito Democratico ciò che avevo iniziato nel Movimento 5 Stelle lavorando a favore dei diritti dei lavoratori ma con attenzione anche alle imprese, soprattutto alle più piccole, per eliminare l’inutile burocrazia e modificare le norme ormai obsolete che avevo conosciuto in 10 anni di consulenza del lavoro. Mi sono battuta perchè i lavoratori autonomi potessero avere più tutele e più diritti e un sistema fiscale migliore. Mi sono appassionata al mondo dell’agricoltura, ai problemi delle aziende agricole e al mondo della pesca. Per me è stato una enorme soddisfazione che nell’ultima legge di bilancio i pescatori e gli agricoltori siano stati riconosciuti tra i lavori gravosi, l’ho vista come una grande vittoria per il lavoro di tanti anni.
Le cose che sono rimaste da fare sono così tante ancora per i lavoratori, le imprese e i lavoratori autonomi che spero veramente che chi verrà dopo di me se ne faccia carico e si prenda a cuore le tante questioni aperte da risolvere!

Oggi però prendo atto che la mia esperienza parlamentare è conclusa.
Ma è presto per fare un bilancio.
La delusione, che umanamente non posso nascondere, ancora non mi fa vedere le cose in maniera lucida.
Di certo questa esperienza mi ha dato tanto e mi ha tolto altrettanto!
È tempo di tornare a tutto quello che ho lasciato: la mia vita, la mia famiglia, il mio lavoro.
Senza rimpianti, perché so di aver fatto tutto quello che potevo, anche se sapevo che non era mai abbastanza. Ho lavorato fino all’ultimo giorno in Parlamento e continuerò a farlo fino alla fine del mandato e chissà magari anche dopo in altre forme….
Mentre qualcuno già pensava alla propria ricandidatura, io ero li a controllare che gli emendamenti che avevo presentato in legge di bilancio andassero a buon fine, perché prima del mio destino personale è sempre venuto il bene collettivo.
Non ho fatto nulla per me, anche se ne avrei avuto la possibilità, ma non era il mio scopo, non lo è mai stato. Chi mi conosce lo sa.
Qualche cosa sono riuscita a cambiarla e porterà per sempre il mio nome, qualche vita l’ho cambiata, qualche centinaia o migliaia di aziende hanno beneficiato di cose che ho proposto e ottenuto…. e questo per me rimarrà sempre un orgoglio!
Torno alla mia vita che, seppur normale, mi dava tante più soddisfazioni di quelle che ho raccolto in questi 5 anni, torno alla mia serenità nei problemi quotidiani come li ha ognuno di noi.
Lascio volentieri il peso enorme (e spesso difficile da sostenere) di un Paese stanco, affaticato e che non sembra, nonostante tutto, voler cambiare veramente a chi riesce a sostenerlo con molta più disinvoltura e leggerezza.
Probabilmente l’eredità che mi porto dietro è che non vedrò mai più la politica, i partiti e lo Stato con gli stessi occhi.
Molte cose mi saranno più chiare e potrò discernere situazioni che prima mi erano sconosciute.
Sono cresciuta tanto in questi anni, mentalmente e psicologicamente e ringrazio ogni persona che ho incontrato nel mio percorso sia che mi abbia lasciato un’impronta positiva sia che me ne abbia lasciata una negativa… tutto serve, tutto è utile, anche quando fa male!

Nel frattempo i miei bambini gioiscono perché la mamma non andrà più a Roma e potrà stare finalmente con loro, dopo aver perso probabilmente gli anni migliori della loro vita!

Speriamo almeno che ne sia valsa la pena!

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