Emmanuel Casaburi interpreta il ‘malessere’ delle donne vittime di violenza con le parole di Dacia Maraini

L’attore Emmanuel Casaburi celebra la Giornata contro la violenza alle Donne leggendo L’età del malessere di Dacia Maraini davanti al murale di San Lorenzo a Roma che ricorda 107 vittime di femminicidio.

107 sagome bianche di donne che si tengono per mano, tutte uguali. Su ogni sagoma una targhetta con il nome e la data in cui sono state uccise. E’ questa l’immagine che ancora oggi appare su un muro del quartiere san Lorenzo di Roma per ricordare 107 donne che dal 2012 ad oggi sono state vittime di femminicidio. Ed è proprio qui, un luogo ancora poco conosciuto da molti e che in passato è stato anche vittima di atti vandalici, che l’attore Emmanuel Casaburi ha voluto celebrare in un video la sua personale interpretazione della Giornata Internazionale contro la violenza alle Donne. Un video che sta facendo il giro del web per la profondità del messaggio, espresso con garbo e sensibilità e rivolto alle donne, tutte quelle che soffrono un malessere profondo.

Il testo recitato da Casaburi è tratto infatti da un romanzo di Dacia Maraini, L’età del malessere, che narra la storia di una giovane donna sfruttata sentimentalmente e che mai sente realmente di essere amata, svuotata da ogni possibile sogno di realizzazione sentimentale. Un po’ quello con cui molte vittime di femminicidio si scontrano prima di essere martirizzate dai propri compagni, nell’illusione che quegli stessi uomini che dicono di amarle siano davvero capaci di vero amore, e non solo preda di egoismo e smania di possesso. La violenza contro le donne è in aumento purtroppo, il caso orribile di Giulia Cecchettin lo dimostra e preoccupa un‘intera società che, orfana di valori che esaltano il rispetto della dignità umana in ogni caso della vita, vede barbaramente uccisa una giovane laureanda per mano del suo ex fidanzato, solo perché, pur capendo che era diventato ossessivo, non è riuscita a cogliere in tempo il pericolo che stava correndo. Un copione agghiacciante che troppo spesso si ripete e che Emmanuel Casaburi ha voluto interpretare con le parole della Maraini, che bene decodifica i sentimenti di frustrazione al femminile quando una donna capisce di non essere né amata né compresa, ma solo un oggetto di desiderio e di possesso.