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Mondo

Va a ruba in Cina l’aria imbottigliata

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La vende un’azienda canadese che ha inventato l’inconsueto commercio con il paese più inquinato del mondo.

di Vito Nicola Lacerenza

 

Ci sono luoghi talmente inquinati al mondo, come la Cina, dove persino uscire a prendere una boccata d’aria può rappresentare un serio rischio per la salute. Due imprenditori canadesi, i fratelli Lam e Troy Paquette l’hanno capito e così, quasi per scherzo, hanno “catturato” aria incontaminatain Canadà e l’hanno racchiusa in bombolette di 4,5 litri dotate all’esterno di mascherine. Sul frontespizio della bomboletta c’è, ben visibile, l’etichetta colorata con la scritta “VITALITY AIR”, cioè il nome del brand nato da questa singolare intuizione commerciale, che ha già conquistato un ampio mercato in Cina. I primi a dimostrarsi interessati alla singolare promozione commerciale sono stati gli abitanti di Shijazhuang, città situata nell’estremo nord della Cina e ritenuta “la più inquinata del mondo”, che hanno fatto man bassa del nuovo prodotto.

Poco alla volta “VITALITY AIR” si sta diffondendo in molte cittadine cinesi, soprattutto in quelle, e sono molte, dove è alto il tasso di inquinamento atmosferico. Aumenta ogni giorno il volume di affari dei due intraprendenti fratelli canadesi che hanno avutola la felice intuizione commerciale; anche se la singolare idea di vendere “aria pura” era già stata tentata anni fa da un gruppo di amici napoletani che, non si sa se come iniziativa commerciale o per gioco, avevano messo su una bancarella barattoli con dentro “l’aria del Vesuvio”. La trovata, forse semplicemente goliardico, di “vendere aria pura” non ha consentito a quei giovani napoletani di dare vita ad un business di successo, ma, almeno, a loro va riconosciuto il merito di essere stati i primi ad aver avuto la singolare idea.

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