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Arte & Cultura

Alla Casa Internazionale delle Donne, Isabel Russinova diventa Olga Brunner 

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Olga Brunner Levi (1885-1961) ha fatto del mecenatismo la sua ragione di vita. Isabel Russinova ne ha tracciato il 7 dicembre un ritratto tra recitazione e musica alla Casa Internazionale delle Donne, arricchendo così di un altro personaggio al femminile la rassegna di A.L.M.A.S, progetto culturale da lei stessa ideato che ha lo scopo di dare luce alle donne della storia italiana che hanno agito per il bene comune.

di M. Martinelli Carraresi

“Approfondire e studiare Olga Brunner Levi mi ha davvero appassionata e, non nascondo che ho trovato tratti della sua vita che mi accomunano a lei, e questo ha  facilitato l’impresa, come ad esempio l’amore per Trieste, il trasporto per la memoria che, sola, sa  unire passato e futuro e che ha portato Olga a  voler creare una Fondazione per la musica  rivolta  soprattutto ai giovani, inoltre l’interesse  per  le storia e la storia del  confine orientale italiano, in  particolare  quella che va  a cavallo delle due guerre mondiali  del secolo scorso e il fatto che Olga sia stata amante, amica e nemica nello stesso tempo di una  figura carismatica e discussa come Gabriele D’Annunzio, hanno completato la fascinazione che mi ha portato alla scrittura di Adagio di Venturina”. Così commenta Isabel Russinova il suo impegno per portare in scena, in anteprima assoluta, Adagio di Venturina, Verde Sinfonia, programmato alla Casa Internazionale delle Donne, all’interno del progetto A.L.M.A.S (arte, letteratura, musica, arte scenica) che lei stessa ha ideato e che è giunto alla sesta edizione, con l’intenzione di animare, attraverso la drammaturgia, le mecenate del nostro paese. Il progetto è sostenuto dal Fondo PSMSAD.

 

 

La vita di Olga Brunner Levi (1885-1961) è stata piena di avventure, non ha avuto figli e ha fatto del mecenatismo la sua ragione di vita.  La piece anima Olga matura, che facendo i conti con i suoi ricordi e le sue aspettative, decide e pianifica di lavorare alla creazione della Fondazione, così che possa sopravviverle, offrendo alla musica e alle giovani generazioni la possibilità di studiare, conoscere, approfondire e divulgare l’arte musicale. Tanti sono stati gli incontri interessanti della sua esistenza, come la relazione con Gabriele D’Annunzio che per lei scrisse e a lei dedicò La rosa della mia guerra, lettere a Venturina, la chiamava così per il colore verde chiaro dei suoi occhi, verdi anche come la pietra dell’avventurina. Olga visse e affrontò la grande guerra e gli anni   che succedettero fino sfociare nel secondo conflitto e il difficile dopo guerra del confine orientale italiano.  Olga  triestina, affascinante pianista e Soprano, figlia di Leopoldo Brunner, industriale e banchiere, suddito austriaco convertitosi all’ italianità, era colta, poliglotta, parlava correntemente tedesco, italiano, francese ed inglese, abile tennista e amante dell’equitazione, fu sposa felice di Ugo Levi, rampollo di un’ antica famiglia d’affari veneziana, laureato in lettere all’Università di Padova, pianista e ricercatore di musica antica, Olga ha condiviso con il marito, per la tutta la vita, la passione per la musica che la portò ad essere un importate mecenate del suo tempo. Nel 1962, alla sua morte il marito mantenne la promessa fattale rispettando il volere di lei, cioè quello di creare una Fondazione per la musica, La Fondazione Ugo e Olga Levi che è ancora oggi un importante realtà: cura una biblioteca per studi storici sulla musica di tutti i paesi del mondo, si occupa di ricerche musicologiche ed etnomusicologiche, organizza concerti e conferenze, sostiene e valorizza i giovani musicisti

La Russinova, dopo aver animato,  sempre  all’ interno del progetto A.L.M.A.S  le  figure di Maria Luisa de Medici, a cui si deve la salvaguardia dei beni culturali della Toscana, Isabella d’Este, grande sostenitrice della cultura, Eva Mameli Calvino, mecenate del creato e scienziata di fama mondiale e precorritrice dei movimenti per la conservazione della natura, Maria Elia, sostenitrice dell’ archeologia e promotrice di azioni volte a valorizzazione la nostra Magna Grecia e  Battista  Sforza, una delle più luminose figure del nostro Medioevo, in questa edizione  ha voluto affrontare la vita e la personalità di una Mecenate della musica: Olga  Brummer Levi infatti ha dedicato la sua esistenza a quella che sentiva come missione di vita, pretendendo, attraverso il suo testamento, che venga fondata una Fondazione capace di sostenere, divulgare, potenziare e valorizzare la musica, i suoi artisti e  i giovani musicisti, la Fondazione ancora oggi è una importante realtà culturale del nostro  paese, con sede a Venezia, ma internazionalmente riconosciuta.

L’evento del 7 dicembre è stato corredato dall’esposizione dei disegni  che la stessa Russinova ha creato per raccontare il personaggio di Olga e dalla conversazione  La musica e il mecenatismo femminile tra le due guerre, con il  Maestro Fabio Lombardi                           

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