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Diritti umani

UNICEF: in Iraq, l’epidemia di colera ha già colpito oltre 2.200 persone (20% bambini).

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Necessario agire subito.

124453411-9dca2bb1-818a-41df-8e8a-1d6397a43bc86 novembre 2015 – L’UNICEF è impegnato in Iraq per proteggere le comunità e le famiglie dagli effetti di un’epidemia di colera che ha già colpito più di 2.200 persone – di queste circa il 20% bambini – in 15 dei 18 governatorati del paese. La preoccupazione che la malattia si possa ulteriormente diffondere cresce a causa delle recenti piogge torrenziali e dell’attuale insicurezza. L’UNICEF – insieme con l’OMS – supporta la risposta guidata dal Ministero della Salute dell’Iraq, distribuendo acqua pulita, garantendo cure alle persone che mostrano i sintomi di colera, e promuovendo una campagna di comunicazione nazionale per aiutare le persone a proteggersi. “Sfortunatamente c’è un alto rischio che il colera raggiungerà altre aree dell’Iraq, colpendo i bambini più vulnerabili e quelli sfollati, le donne e le loro famiglie”, ha dichiarato Peter Hawkins, Rappresentante UNICEF in Iraq. “Dobbiamo agire velocemente.” Le piogge intense di fine ottobre hanno inondato diverse aree del paese considerate vulnerabili ad un’epidemia di colera; per esempio, le vaste piogge vicino Baghdad hanno causato lo straripamento delle reti fognarie, con conseguenze su 65.000 residenti nei campi per sfollati a causa delle violenze in Iraq. Da quando, a metà settembre, è stata confermata l’epidemia di colera, l’UNICEF ha supportato la distribuzione di bottiglie d’acqua per 37.000 persone, il trasporto di acqua per una media di 100.000 litri al giorno a sostegno di 5.000 persone. Sono state installate nelle comunità cisterne d’acqua per 15.500 persone, e i kit igienici e per l’acqua sono stati distribuiti a 44.250 famiglie. Per garantire che le forniture d’acqua nelle case siano adeguatamente disinfettate sono stati distribuiti: 1,3 milioni di pastiglie per il trattamento dell’acqua a casa, 1.000 pastiglie per il trattamento dell’acqua nelle comunità e taniche per la distribuzione d’acqua. “Una parte importante del nostro impegno ha l’obiettivo di aiutare le comunità a proteggersi dal colera,” ha dichiarato Hawkins. ”Possono farlo semplicemente, per esempio, utilizzando acqua solo da fonti protette, trattando l’acqua che conservano a casa e dando supporto medico il prima possibile a ogni membro della famiglia che sviluppa diarrea o altri sintomi.” L’UNICEF ha fornito alle autorità mediche 820.000 sacchetti di sali per la reidratazione orale usati per curare i pazienti disidratati. E per assicurare che la minaccia del colera sia completamente compresa dalla comunità, saranno distribuiti nelle case in Iraq materiali informativi sulla malattia, nelle scuole saranno diffusi messaggi informativi e per la prevenzione, effettuate visite a casa, inviati messaggi via SMS, social media e attraverso i media, compresi manifesti nelle aree ad alto rischio. Per sottolineare la pericolosità con cui è vista l’epidemia di colera, l’inizio dell’anno scolastico è stato ritardando di un intero mese in molte parti del paese. Le operazioni umanitarie in Iraq sono ancora ampiamente sotto finanziate. Per continuare la sua risposta all’epidemia di colera, l’UNICEF chiede urgentemente 12,7 milioni di dollari.

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