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Attualità

Tutti salvi i tredici ragazzi thailandesi intrappolati sottoterra

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Sono rimasti in una grotta sotterranea per diciotto giorni. La maggior parte di loro sta bene ma gli psichiatri temono per la loro salute mentale

di Vito Nicola Lacerenza

Sono in salvo i 12 ragazzi e l’allenatore rimasti intrappolati per 18 giorni in una grotta sotterranea a 30 metri di profondità, nella località di Chiang Rai, nel nord della Thailandia. È la fine di un’odissea che ha visto la morte di un soccorritore, Saman Gunan, ex sommozzatore della marina thailandese morto a 38 anni mentre era impegnato in una operazione di salvataggio. Sullo sfondo di tale tragedia, la Thailandia e il mondo festeggiano la buona riuscita delle operazioni di salvataggio in cui una squadra di 1000 soccorritori, tra militari e civili, si è prodigata giorno e notte per impedire che il gruppo annegasse sottoterra. In Thailandia è cominciata la stagione delle piogge e la probabilità che le tempeste tropicali allaghino le cavità sotterranee è altissima.

Per scongiurare il pericolo di un’inondazione, fin da subito i sommozzatori hanno installato nella grotta, dove erano bloccati i 13 giovani, delle pompe per drenare l’acqua all’esterno della cavità. Estrarre il gruppo da 30 metri di profondità però sembrava un’operazione impossibile, al punto che il nucleo operativo di salvataggio aveva considerato l’ipotesi di riportare i giovani in superficie al termine della stagione delle piogge, ovvero a ottobre. Ma l’arrivo di tempeste tropicali ha spinto i soccorritori ad agire con immediatezza e in soli tre giorni i 13 giovani sono stati tratti in salvo. Ora sono in ospedale e, a parte 2 di loro che pare abbiano contratto un’infezione polmonare, il resto del gruppo gode di buona salute fisica. A preoccupare i medici e gli psichiatri però è lo stato psichico dei ragazzi, traumatizzati dopo essere stati in pericolo di vita per più di due settimane. L’allenatore ha 25 anni ma il resto del gruppo è composto da minorenni, con un età compresa tra gli 11 e i 16 anni, il che, secondo gli psichiatri, potrebbe esporre i ragazzi a disturbi psichici come la depressione. Ora però è tempo di festeggiamenti e a breve i 13 giovani potranno riabbracciare le loro famiglie.

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