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Pasqua secondo un capolavoro della musica italiana- Easter according to a masterpiece of Italian Music

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Tempo di lettura: 10 minuti
di emigrazione e di matrimoni

Pasqua secondo un capolavoro della musica italiana

Indubbiamente Pasqua è una delle commemorazioni più importanti del mondo perché la religione nata da quella settimana oltre duemila anni fa, secondo la fede dell’individuo, veramente accaduta e che altri considerano inventata, ha data vita a una religione che ha condizionata la Storia del mondo da allora.

Infatti, il simbolo della croce, un modo orrendo di esecuzione a morte dei Romani, è stata simbolo di pace, ma anche simbolo di atrocità nelle conversioni forzate di intere popolazioni da parte di re europei durante la creazione delle loro colonie, in modo particolare nell’America Latina e in Africa, ma non solo…

Allora, è naturale che la vita di Cristo sia stata soggetto di innumerevoli opere d’Arte. Nel caso dell’articolo di oggi, vogliamo presentare a un pubblico internazionale un’opera di Fabrizio de André, generalmente considerato il cantautore più importante della musica italiana.

Nel suo album “La Buona Novella” De André del 1970, “La Buona Novella” che racconta la Storia di Gesù Cristo non dalla sua nascita, ma partendo dalla vita della madre Maria.

Quel che rende l’opera così importante è il fatto che non presenta la versione “ufficiale” della vita di Cristo della Chiesa Cattolica, o di altre sette del Cristianesimo, cioè, dai Vangeli dei suoi discepoli Matteo, Marco, Luca e Giovanni, ma utilizza la versione dei cosiddetti “Vangeli Apocrifi” che descrivono una vita diversa di quella che conosciamo.

E nell’utilizzare queste opere, De André ci fa ricordare che la Bibbia NON è un libro intoccabile, ma un libro che è stato cambiato nel corso degli oltre venti secoli dalla prima Pasqua, spesso in base a interessi “politici” all’interno del Cristianesimo, e i litigi sulle interpretazioni del messaggio contenuto nella Bibbia hanno dato vita non solo alla varie, e non poche sette cristiane, ma anche a guerre religiose tra di loro, l’ultima dei quali nei Balcani non tanti anni fa.

Come sempre la musica di De André è semplice ma bella, ma la vera forza dell’album è il testo che lo domina. Un testo che ci sfida a rivedere la vita di Cristo non solo tra i luoghi comuni con cui siamo cresciuti, ma nelle parole dei protagonisti di quella prima Settimana Santa che videro Cristo andare verso la sua morte.

E il personaggio che dà il messaggio vero dei Vangeli, e non importa in quale versione del Nuovo Testamento, è quello che meno ci aspetteremmo…

Nel trattare questo album ed i messaggi della Settimana Santa, ne parleremo non solo come avvenimento di alta spiritualità, ma anche dell’orrore di quella fine ed i mezzi utilizzati per castigare Gesù di Nazareth, il presunto “Re degli Ebrei”.

Il primo brano dell’album che vogliamo presentare ai nostri lettori è “Il sogno di Maria” quando la madre di Gesù pensa di sognare la visita dell’Angelo che, in effetti, è la preghiera “Ave Maria” che tutti conosciamo. Ma troppo spesso quando la recitiamo dimentichiamo non solo l’estrema giovinezza di Maria, ma anche la reazione di Giuseppe che doveva essere sconvolto nel trovare al suo ritorno da un lungo viaggio che la sua fidanzata fosse incinta.

E quali immagini utilizzare per raccontare questa scena nella vita di Maria che dal film capolavoro di Pier Paolo Pasolini “Il Vangelo secondo Matteo” che più di ogni altra opera ci fa capire l’epoca della prima Pasqua. E per chi non lo sapesse, il film fu girato a Matera, come si vede benissimo nel filmato sotto.

Il secondo brano è “Maria nella bottega di un falegname” dove, in effetti, il ritmo della canzone è quello del martello del falegname che sta preparando tre croci “due per chi (n.d.r. i due ladroni) disertò per rubare, La più grande per chi guerra insegnò a disertare”, un messaggio che sarà ripetuto nel suo modo più potente nell’ultimo brano.

Inoltre, nelle sue risposte a Maria il falegname fa capire fin troppo bene l’atrocità di quel mezzo per “giustiziare”.

Il terzo brano è “Tre Madri” in cui le madri dei due ladroni che saranno crocifissi con Cristo descrivono la loro disperazione all’imminente morte dei loro figli sapendo che non li vedranno più, ma dicono a Maria che vedrà di nuovo suo figlio, l’atto che lo farà riconoscere come il Messia per chi crede in lui.

È una canzone che riconosce che il dolore di quel giorno duemila anni fa ebbe tre vittime e non solo Gesù.

E per finire la presentazione di questo album non possiamo non includere quel che è sicuramente la canzone più potente de “La Buona Novella”, la straordinaria “Il Testamento di Tito” che mette in mostra tutta la brillantezza di Fabrizio De André.

Non solo il fatto che a dire il vero messaggio di Gesù Cristo è il ladrone Tito, crocifisso al suo fianco, ma lo fa tramite il messaggio religioso più disonorato in tutto il mondo nel corso della vita quotidiana, i Dieci Comandamenti.

Difatti, Tito ci spiega ciascun comandamento utilizzando la propria vita, raccontando la strada che l’aveva portato alla croce.

In ciascuno di loro non solo riconosce la sua vita triste e disperata sin da giovane, ma dimostra anche l’ipocrisia di chi va alla sinagoga (e, per estensione, le chiese d’oggi…) con il proprio schiavo dopo avere infranto a suo turno gli stessi comandamenti.

Poi, quando Tito parla di “non uccidere”, ci fa ricordare che molti cristiani dimenticano una parte essenziale del Cristianesimo quando i ricchi ed i fedeli “Sanno a memoria il diritto divino e scordano sempre il perdono”…

Ed infine, con il suo ultimo respiro Tito ci trasmette il vero messaggio di Gesù Cristo,

Nel dire alla madre “Io nel vedere quest’uomo che muore, Madre, io provo dolore. Nella pietà che non cede al rancore, Madre ho imparato l’amore”, Tito trasmette il messaggio che troppi cristiani non onorano.

La Pasqua è importante proprio perché nel sacrificare la propria vita Gesù Cristo da l’estremo esempio di sacrificio. Come il suo ritorno fa capire ai fedeli che hanno la possibilità di vita nuova.

Certo, è un messaggio per i fedeli cristiani, ma i Dieci Comandamenti non sono limitati solo ai cristiani, ed ogni religione predica tolleranza verso chi è diverso, ma la Storia dimostra che nei giochi di poteri, anche nella vita quotidiana, partendo dal lavoro, pochi utilizzano queste regole fedelmente.

Senza dimenticare che in effetti questi Comandamenti sono anche la basi delle leggi di tutti i paesi, cristiani e non, perché sono la vera base di qualsiasi società civile.

Cioè, tutti dovremmo rispettare il nostro vicino.

Il risultato di non rispettare il nostro vicino si vede ogni giorno nei giornali con titoli che mostrano chiaramente che tutti gli esseri umani, credenti di ogni fede e atei, sono colpevoli della stessa cosa, di dimenticare che ogni individuo ha il diritto a essere amato e non punito per il semplice motivo di “essere diverso”, nella fede, nelle idee personali, oppure nel colore della pelle e origini….

Con “La Buona Novella” Fabrizia De André ci fa ricordare in un modo impeccabile il vero messaggio di questa settimana e, indubbiamente, è un album che dovrebbe essere conosciuto in tutto il mondo e non solo in Italia, non semplicemente per il suo messaggio, ma perché è veramente un’opera straordinaria.

Easter according to a masterpiece of Italian Music

Please Note: This article had four videos in Italian. Three of them already have the subtitles in both English and Italian, the fourth will provide a link to the lyrics in English. In fact, these lyrics are what makes the album presented in the article so important.

 

Undoubtedly, Easter is one of the world’s most important commemorations because the religion born from that week more than two thousand years ago that, depending on the faith of the individual, really happened and that others think was made up, gave birth to a religion that has conditioned the history of the world since then.

In fact, the symbol to the cross, a horrendous means of execution by the Romans, has been the symbol of peace, but also a symbol of atrocities in the forced conversions of whole populations by European kings during the creation of their colonies, particularly in South America and in Africa, and not only…

So, it is natural that the life of Christ has been the subject of countless works of Art. In the case of today’s article, we want to present to an international public a work by Fabrizio De André, generally considered Italian music’s most important cantautore (singer-songwriter).

In his 1970 album “La Buona Novella” (Good News) he tells the story of Jesus Christ, not from his birth, but starting from the life of his mother, Mary.

What makes this work so important is the fact that it does not present the “official” version of the Catholic Church or other Christian sects of Christ’s life, in other words the Gospels of his disciples Matthew, Mark, Luke and John, but it uses the version of the so-called “Apocryphal Gospels” which describe different life than the one we know.

And in using these works De André reminds us that the Bible is NOT an untouchable book, but a book that has been changed over the course of more than twenty centuries since the first Easter, often on the basis of “political” interest within Christianity, and arguments over the interpretations of the message contained in the Bible, have given life not only to the various, and not a few, Christian sects, but also to religious wars between them, the last of which were in the Balkan wars not many years ago.

As always, De André’s music is simple but beautiful, but the real strength of the album is in the lyrics that dominate the album. Lyrics that challenge us to review Christ’s life not only among the clichés we grew up with, but with the words of the protagonists of that first Holy Week who saw Christ go to his death.

And the person who gives the real message of the Gospels, and it does not matter which version, is the one that we would least expect…

In talking about this album and the messages of the Holy Week, we will talk about it not only as an event of high spirituality, but also the horror of that end and the means used to punish Jesus of Nazareth, the alleged “King of the Jews”.

The first song of the album that we want to present to our readers is “Il sogno di Maria” (Mary’s dream) when Jesus’s mother thinks she is dreaming the Angel’s visit which, in effect, is the prayer “Hail Mary” that we all know. But all too often, when we pray to her, we forget not only Mary’s extreme youth, but also the reaction of Joseph who had to have been overwhelmed to find upon his return home from a long journey that his betrothed was pregnant.

And which images to use to narrate this scene of Mary’s life than those of Pier Paolo Pasolini’s masterpiece, “Il Vangelo secondo Matteo” (The Gospel according to Matthew) which, more than any other work, makes us understand the period of the first Easter? For those who do not know, it was filmed in Matera, as we see very well in the video below.

The second track is “Maria nella bottega di un falegname” (Mary in a carpenter’s workshop) where, in effect, the rhythm of the song is that of the carpenter’s hammer as he prepares three crosses, “Two for those who deserted to steal (editor’s note, the two thieves). The biggest for who taught to desert from war”, a message that will be repeated in a more powerful way in the last track.

Furthermore, in his replies to Mary, the carpenter lets us know all too well the atrocity of that means of execution.

The third track is “Tre Madri” (Three Mothers, lyrics in English ) in which the mothers of the two thieves who will be crucified with Christ describe their desperation at the impending death of their sons knowing that they will never see them again, but they tell Mary that she will see her son again, the act that will let him be known as the Messiah for those who believe in him.

It is a song that recognizes that the pain of that day two thousand years ago had three victims and not only Jesus.

And to finish the presentation of this album we cannot exclude what is surely the most powerful song of “La Buona Novella”, the extraordinary “Il Testamento di Tito” (Titu’s Testament) that puts on show all of Fabrizio De André’s brilliance.

Not only does the thief Titus, crucified by his side, tell us Jesus Christ’s true message, but he does so through the religious message most dishonoured around the world in the course of daily life, the Ten Commandments.

In fact, Titus explains each commandment by using his own life and therefore telling us the story of the path that led him to the cross.

In each one of them he not only recognizes his sad and desperate life from an early age, but he also demonstrates the hypocrisy of those who go to the synagogue (and, by extension, today’s churches…) with their slave after having broken the same commandments in turn.

And then, when Titus talks about “Thou shalt not kill” he reminds us that many Christians forget an essential part of Christianity when the rich and the faithful “Know the Divine Right by heart and always forget forgiveness”…

And finally, with his last breath Titus passes onto us Jesus Christ’s true message.

In saying to his mother, “I, on seeing this man dying, Mother, I feel pain. In the pain that does not give in to resentment, Mother, I learnt love”, Titus transmits the message that too many Christians do not honour.

Easter is important precisely because, by sacrificing his life, Jesus Christ gives the ultimate example of sacrifice. Just as his return makes the faithful understand that they have the opportunity for a new life.

Of course, it is a message for the Christian faithful, but the Ten Commandments are not limited only to the Christians, and every religion preaches tolerance towards those who are different, but history shows that in games of power, even in daily life, starting with work, few people follow these rules faithfully.

Without forgetting that in fact these Commandments are also the basis for the laws of all countries, Christian and non-Christian, because they are the true basis of any civil society.

In other words, all of us should respect our neighbour.

The result of not respecting our neighbour is seen every day in the headlines of the newspapers which clearly show that all human beings, believers of every Faith and atheists, are guilty of the same thing, of forgetting that every individual has the same right to be loved, and not punished for the simple reason of “being different”, in Faith, in personal ideas, or in the colour of their skin or origins…

With “La Buona Novella” Fabrizio De André makes us remember in an impeccable way the real message of this week and it is undoubtedly an album that should be known around the world and not only in Italy, not just for its message, but because it really is an extraordinary work.

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