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Arte & Cultura

Le canzoni di Natale nel nuovo libro di Enzo Romeo

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Tempo di lettura: 3 minuti

Intervista ad Enzo Romeo che ha da poco pubblicato un libro sulle colonne sonore famose che ci fanno compagnia da quando si è bambini fino all’età adulta a Natale.

Di Francesca Rossetti

Da sempre il Natale è accompagnato da colonne sonore famose che ci fanno compagnia da quando si è bambini fino all’età adulta e che sono sempre collegate a momenti felici vissuti. Ne parliamo con Enzo Romeo che ha da poco pubblicato un libro in materia

Chi è Enzo Romeo e come nasce l’idea di un libro sulle canzoni di Natale?

Sono un giornalista che fa questo mestiere da quando era ragazzo e dunque sono una persona curiosa. L’idea del libro nasce proprio dalla curiosità di capire cosa c’è dietro delle strofe semplici, e a volte perfino banali, che però restituiscono tutta la dolcezza della festa più bella dell’anno e con essa la nostalgia di ciò che è bello e buono, di un modo diverso, finalmente pacificato, di guardare al mondo.

Come sono state raccolte e quali di esse sono maggiormente significative?

Ho scelto le più famose, quelle entrate nell’immaginario collettivo. Ce ne sono altre molto celebri e popolari, ovviamente, ma nel libro rischiavano di risultare come dei doppioni. Perciò mi sono fermato a dieci, iniziando da quelle settecentesche fino ai brani più vicini a noi.

Il Natale nel mondo e le differenze che emergono fra le varie canzoni sia dal punto di vista dell’origine dell’autore sia se si tratta di persona di fede o meno

Direi che c’è un filo conduttore in tutte queste canzoni ed è l’attrazione verso un mistero che si rinnova da oltre duemila anni. L’umanità è chiamata a salvare un bambino che nasce “al freddo e al gelo”. Secondo Antoine de Saint-Exupéry la nostra civiltà si fonda proprio sull’appello alla responsabilità e alla solidarietà verso il più fragile e indifeso. Un invito che il Natale esalta.

Personaggi famosi legati a canzoni natalizie

 Se parliamo degli autori, c’è un santo come Alfonso Maria de’ Liguori e artisti “dannati”. Lennon, ai tempi della guerra in Vietnam, ha legato l’augurio Happy Christmas allo slogan War is over. George Michael è morto proprio il 25 dicembre 2016: un’esistenza tormentata, la sua, conclusasi proprio il giorno di Natale. Ma alla luce della fede possiamo credere che non sia stato il suo Last Christmas, ma l’inizio della vita vera, finalmente pacificata e che mai ha termine. Irving Berlin, l’autore di White Christmas, era un ebreo bielorusso rifugiatosi da bambino negli Stati Uniti per sfuggire ai pogrom che scattavano puntuali proprio in concomitanza con il Natale. Eppure, nonostante questa “distanza”, ha saputo restituire come pochi con la sua canzone la magia natalizia. Ma, aldilà delle singole storie, direi che tutti siamo in qualche modo legati alle canzoni di Natale. Sfido chi dice di non aver mai canticchiato almeno una volta una strofa di questi brani

Altre Sue opere pubblicate e prossime

I miei lavori di saggistica sono ormai tanti. Iniziai nel 1986 occupandomi del confino fascista di Cesare Pavese e ho continuato soprattutto con titoli che riguardano la mia principale specializzazione, che è quella dell’informazione religiosa e vaticana. Ma c’è stato spazio anche per altro, come ad esempio un piccolo libro di racconti sportivi, dove ho inserito qualche riferimento autobiografico. Un po’ di mia storia personale la si può trovare anche in Viva la parrocchia!, uscito per l’AVE qualche mese fa e in cui con un amico rivado agli anni della mia gioventù. Sto lavorando a un testo sulla Cina e alla storia di un prete-operaio emiliano. Ma con il mestiere che faccio non è facile ritagliarsi altro tempo per scrivere. Vedremo.

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