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Cinema & Teatro

“Ti racconto Anna mia”: la straordinaria opera dedicata all’indimenticabile Nannarella

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Venerdì 15 dicembre ha debuttato a teatro “Ti racconto Anna mia”, con la magistrale regia di Mila Moretti e la sapiente interpretazione di Katia La Galante: un’opera da non perdere e che verrà riproposta il 12 e 13 gennaio a Torino e il 25 gennaio a Roma

 di Giordana Fauci 

Venerdì 15 dicembre, presso il Teatro Palmaria di La Spezia, vi è stato lo straordinario debutto dell’opera “Ti racconto Anna mia”, che la regista Mila Moretti ha dedicato ad Anna Magnani, dopo la ri-adattazione del testo “Raccontare Nannarella” di cui è stato autore il padre Mario Moretti, noto drammaturgo scomparso da oltre un decennio. E nelle vesti di “Nannarella” l’attrice Katia La Galante, in un’interpretazione magistrale.

La Galante ama definirsi “un’attrice di provincia…” ma merita di divenire nota ben “oltre provincia…”, vista la perfezione con cui si è calata nel personaggio di Nannarella e, anzi, nei diversi ruoli che Anna Magnani ha interpretato nel corso della carriera.

Perché Katia La Galante, coi suoi monologhi, ha saputo rievocare, oltre la donna, l’indimenticabile mito che è stata ed è ancora oggi la grande Anna tra ricordi, successi artistici e personali ma, finanche, molti drammi e dolori.

Monologhi che non hanno lasciato indifferenti i presenti e che, anzi, hanno coinvolto ognuno, al contempo appassionando.

Non a caso, la scenografia è apparsa volutamente misera: composta solamente da un tavolo, una sedia, un manichino, un giradischi ed uno specchio, con affissi i manifesti dei film di cui è stata interprete Anna Magnani e che, perciò, hanno permesso al pubblico di conoscerla ed amarla ancor più.

Perché Katia La Galante ha saputo rivestire i suoi panni con sapiente maestria, grazie alla sensibilità ed alla indiscussa professionalità che, invero, l’hanno contraddistinta dall’inizio alla fine: sia nei momenti in cui ha rappresentato il dolore dell’idolo Anna, sia nell’ironia che ha volutamente utilizzato per ricordarla.

Il pubblico, pertanto, non ha potuto fare a meno di apprezzarla già dalla prima scena in cui l’attrice, imitando la “camminata alla Magnani…”, tentenna su un paio di scarpe rosse coi tacchi alti e, dopo pochi passi, cade rovinosamente in terra reagendo stizzita e rivolgendosi direttamente agli spettatori per affermare: “La camminata non ha importanza e, poi, che ne so io di come camminava la Magnani. Io cammino come cammino io…”.

Un’affermazione che rappresenta il fil rouge dell’intera rappresentazione, senza alcun dubbio al limite della provocazione.

Perché essere Anna, volerla imitare rappresentandola in scena, non può non avere un unico significato: quello di essere rimasta totalmente ammaliata da un personaggio sì grandioso e che, ancor oggi, esercita attrazione e fascino, necessitando di immensa forza in chi decide di interpretarla, consapevole dell’eccezionalità del mito-Anna rispetto ad un’attrice sì valente ma che ama continuare a definirsi di “provincia…

Perché Anna Magnani è un idolo che, ad onore del vero, è – e rimarrà – tale indipendentemente dal trascorrere del tempo.

Dunque, Nannarella non avrebbe non potuto essere interpretata da un’artista magistrale quale si è dimostrata La Galante, nella sua efficacissima presenza scenica, indubbiamente frutto dell’attenta regia di Mila Moretti, che ha saputo orchestrare con altrettanta perfezione il testo del padre.

Così La Galante ha rappresentato la grande Anna, recitando, come lei, con sorprendente naturalezza in ciascuno dei ruoli interpretati e che testo e regia le hanno cucito addosso a pennello.

Ti racconto Anna mia”, per fortuna, verrà riproposto:

  • il 12 e il 13 gennaio presso il Teatro Blu di Buriasco, a Torino;
  • il 25 gennaio a Roma, al teatro Petrolini.

Un’opera da non perdere, perché non è un mero spettacolo, certamente grandioso, bensì un vero e proprio tributo ad una delle maggiori interpreti femminili della storia del cinema mondiale del Novecento.

Un’interprete che non merita di essere dimenticata, perché è stata la prima donna italiana ad ottenere il riconoscimento mondiale di “grande personalità artistica…”.

Indubbiamente questi i motivi per cui la regista Mila Moretti ha desiderato ricordare Anna Magnani proprio ora, in occasione del cinquantenario della sua morte.

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