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Salute

Non tutti possono accedere al vaccino anticovid

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La domanda sorge spontanea: “Perché?”

Dalla partenza delle inoculazioni sono successe delle reazioni avverse che hanno persino costretto l’Unione Europea, tramite EIMA, a bloccare alcuni vaccini per motivi di decessi degli inoculati e si è letto da grandi e piccoli quotidiani nazionali che una delle reazioni avverse era ed è la possibilità di formazioni di trombi nei soggetti vaccinati.

E dunque per questo che determinate categorie di lavoratori pur rientrando nei criteri di accessibilità degli aventi diritto al vaccino non possono essere vaccinati? La cosa ovviamente ci ha incuriosito e abbiamo scoperto che una delle categorie di lavoratori, oltre al personale marittimo, che non possono accedere al vaccino sono gli addetti di volo delle compagnie aeree.

È risaputo che la pressione, la saturazione d’ossigeno ed il livello d’umidità in un aereo che vola ad altissima quota sul livello del mare, (18000/24000 metri), possono determinare una dilatazione dei vasi sanguinei ed un notevole aumento della pressione arteriosa con il rischio, per l’accumulo di liquidi nel corpo, di provocare una trombosi venosa profonda.

Detto questo e riprendendo le prime righe del nostro articolo la logica ci porta ad una conclusione non positiva per i vaccinati visto che una delle reazioni avverse dei vaccini  è proprio la possibilità che nei vaccinati in condizioni favorevoli si possano venire a formare dei trombi con la conseguenza di rischiare persino la morte su un volo aereo, quindi per il ragionamento logico formulato, forse, avremmo una risposta alla nostra domanda: Perché determinate categorie di lavoratori non possono accedere al vaccino?

Ed è altrettanto chiaro che se questo ragionamento lo facciamo noi che non siamo nel settore del trasporto aereo, con tutta probabilità le compagnie aeree se non si sono fatte questa domanda probabilmente se la faranno, e in relazione al fatto che per motivi non dichiarati ma presumibili, al loro personale di volo è vietato l’accesso al vaccino e con tutta probabilità una volta individuato il problema cercheranno di tutelarsi da tutti i passeggeri vaccinati.

E  quindi, se il nostro ragionamento logico fosse confermato da quello scientifico, di sicuro le suddette compagnie cercheranno di creare un sistema di scarico di responsabilità e per questo tipo di scarico non esistono troppe alternative, o gli eventuali casi di trombosi in volo dati da vaccino se li accolleranno gli Stati che hanno, di fatto, voluto vaccinare più persone possibili, o in un angolo del contratto di volo stipulato tra compagnia e passeggero ci sarà scritto in cirillico ed in un carattere leggibile solo al microscopio che il passeggero vaccinato è a rischio trombosi e si assume tutte le responsabilità qualora il rischio si trasformasse in realtà, concedeteci la battuta: “da lasciapassare verde a cartellino rosso per i voli!!”.

Per quanto detto dunque, se la risposta alla nostra domanda fosse confermata, i vaccinati potrebbero essere esclusi dai voli a lungo raggio od obbligati a firmare delibere di scarico di responsabilità o addirittura, oltre allo scarico di responsabilità, avere l’obbligo di viaggiare in business class o first class perché lo spazio concesso al corpo in quelle classi riduce notevolmente il rischio di trombosi venosa profonda.

Chiudiamo questa nostra riflessione sul fatto che tutte queste situazioni paradossali che si creano giorno dopo giorno ci stanno purtroppo confermando, qualora ce ne fosse ancora il bisogno, che tutti questi vaccini che vengono spinti da una parte del mondo scientifico, dai Governi, da tutto il mainstream, da una parte dei medici ospedalieri e di base, di fatto, sono dei vaccini in fase sperimentale di cui nessuno ha e poteva prevedere le reazioni avverse, che se confermeranno il nostro pensiero logico, con tutta probabilità limiteranno i vaccinati nelle attività che un cittadino compie normalmente. E quindi non ci resta che chiederci: “Se così sarà, chi pagherà gli eventuali disagi o rischi che questi signori correranno dall’inoculazione in poi?”.

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