Arte & Cultura
La magia metaforica dell’arte di Gianni Testa protagonista a ‘Ether, il quinto elemento’
Il nuovo appuntamento di ‘Ether, il quinto elemento’ incontra l’arte di Gianni Testa che esprime “una coerenza e unità e continuità di pensiero, che fanno di lui un sensibile e appassionato testimone della nostra epoca”
Di Macrì Martinelli Carraresi
L‘ arte allegorica e travolgente di Gianni Testa protagonista del nuovo appuntamento di ‘Ether il quinto elemento’, che vede proprio il pittore e scultore romano al centro dell’incontro, intervistato come sempre da Isabel Russinova, Tiziana Primozich e Macrì Martinelli Carraresi, protagoniste del podcast al femminile che potete seguire bisettimanalmente sul canale you tube ‘Ether, il quinto elemento’ e così incontrare, di volta in volta, personalità del mondo dell’arte, dell’attivismo nel sociale, della cultura, del cinema e del teatro.
Per presentare Gianni Testa basta soffermarsi su quello che l‘autorevole storico dell’arte Claudio Strinati, che ha curato il testo introduttivo del catalogo generale del pittore nel 2014, quando espose le sue opere nel prestigioso complesso del Vittoriano a Roma : ”Gianni Testa” , scrive Strinati “ha una carriera ampia e multiforme, ma la sua figura appare oggi chiara, nitida e personalissima esprimendo una coerenza e unità e continuità di pensiero, che fanno di lui un sensibile e appassionato testimone della nostra epoca“ e continua “l’arte di Testa è effettivamente una sorta di metaforica fiamma che invade lo spazio della pittura e forgia tutte le cose in maniera sintetica e unitaria conferendo a tutto ciò che rappresenta lo stesso affiato e la stessa energia.” Tra le opere di Testa i suoi inconfondibili cavalli e le personalissime rappresentazioni allegoriche della Divina Commedia.