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L’Italia da scoprire: la Val di Noto— Discovering Italy: the Val di Noto

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Tempo di lettura: 8 minuti
di emigrazione e di matrimoni

L’Italia da scoprire: la Val di Noto

La Storia spesso ci mostra come meraviglie possano nascere dalle rovine di disastri come la Fenice dal fuoco ed il luogo dell’articolo di oggi ne è un esempio lampante.

Al contrario dei primi due articoli di questa serie alla scoperta dell’Italia (Ravenna e Gaeta ) non vogliamo indirizzare i nostri lettori a una città particolare per promuovere un territorio, bensì verso un territorio particolare in Sicilia che ha ben otto città riconosciute dall’UNESCO come Patrimonio del Mondo, questo territorio è la Val di Noto che comprende un numero di province che hanno un “timbro” particolare, il Barocco Siciliano, ed in questo caso il tardo periodo Barocco in Italia.

Certamente la Sicilia non fu la zona dove nacque il movimento barocco in Italia, ma è la zona che, più di ogni altra, ha utilizzato lo stile per riprendersi da una catastrofe enorme.

Infatti, il Barocco arrivò in Italia nei primi decenni del ‘600 ed il nome più riconosciuto di questo movimento è sicuramente lo scultore Gian Lorenzo Bernini. Però, l’apice dello stile in Italia è iniziato anni dopo quando l’architetto modenese Guarino Guarini progettò opere importanti a Messina.

Però, come dimostrò lo storico d’arte britannico Anthony Blunt, consigliere d’Arte della Regina Elisabetta, ed incredibilmente anche il “quinto uomo” del notorio nido di spie sovietiche di Cambridge, nel suo “Il Barocco Siciliano” del 1968 sottopose le zone barocche siciliane all’attenzione del mondo tramite quel che lui chiamava “il forte senso della teatralità, attuata mediante la ricerca prospettica e scenografica a scala urbanistica”. Quindi uno stile strettamente siciliano che arrivò definitivamente in seguito a un disastro naturale.

 E la foto di Noto sotto ci fa vedere chiaramente quel che ha colpito Anthony Blunt quando ha scritto il suo libro su questa parte del paese.

Nel 1663 un terremoto colpì la Val di Noto e distrusse Noto, danneggiò gravemente Siracusa e Catania e causò danni enormi a cinquantotto città e centinaia di villaggi.

 Le ricostruzioni del territorio furono affidate al Duca di Camastra, che ebbe pieni poteri, assistito dall’ingegnere militare Carlos de Grunembergh. E l’esito finale dei lavori che avevano intrapreso fu un cambiamento totale del territorio, che perse le sue precedenti sembianze medioevali e assunse le sembianze delle decorazioni dei palazzi, chiese e strutture che ora sono il simbolo inconfondibile della Val di Noto.

 Il turista internazionale che oggi vuole scoprire le bellezze del barocco siciliano ha un imbarazzo di scelta perché otto dei centri hanno avuto il riconoscimento dell’UNESCO. Queste città sono Caltagirone, Militello Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa, e Scicli che vediamo in tutta il loro splendore nel video sotto.

Il turista, italiano o internazionale che sia, troverà città straordinarie, costruite o ricostruite in base geometrica e precisa che non era possibile prima del sisma e che fa capire benissimo l’estensione del disastro del 1693.

Però, ogni città ha mantenuto la propria identità con Caltagirone famosa per le sue ceramiche, lo street food di Catania, il cioccolato di Modica e così via per ogni città e paese.

I lettori che vogliono avere un’idea vera della Val di Noto devono solo guardare una qualsiasi puntata della fiction “Montalbano” perché il paese di “Vigata” inventato dall’autore Andrea Camilleri, che ne è l’ambientazione, è composto da vari luoghi del Ragusano compresa Ragusa stessa, Scicli, Ispica e altri luoghi che mettono in mostra il paesaggio stupendo ed i palazzi bellissimi di questa parte d’Italia. Il video sotto di alcuni di questi luoghi spiega da sè cosa troverà il turista in questo territorio.

Ma la zona non si nota solo per i suoi centri urbani, anche il suo paesaggio ha un ruolo speciale nel renderlo degno di una visita, come la Riserva di Vendicari con la sua spiaggia meravigliosa, la Cava del Carosello a Noto con le sue cascate, e per gli amanti degli animali nel loro contesto naturale ci sono il Parco Marino del Plemmirio (SR) e la riserva naturale Rifugio Isola del Sole (SR) e persino il Centro Ippico As Faldino Ranch che permette al turismo di girare il paesaggio a cavallo.

Non intendiamo annoiare il lettore con un elenco lungo di palazzi, cattedrali e altri luoghi straordinari, ma il link regala a chi vuole viaggiare in questa parte d’Italia, una selezione dei luoghi più importanti da vedere in qualsiasi gita tra le città della Val di Noto.

E la Val di Noto fa capire al turista internazionale altre facce della cucina italiana che spesso non fanno parte dell’idea del nostro paese all’estero. Certo, il turista conosce già i cannoli e gli arancini di Catania (come anche le arancine di Palermo…), ma nella Val di Noto può trovare piatti totalmente diversi da altre zone.

E di nuovo la fiction “Montalbano” fa capire al turista potenziale la ricchezza (in ogni senso) del cibo della Val di Noto che comprende la famosa “pasta ‘Ncasciata”, mangiata in molte puntate della fiction con ovvio piacere degli attori, e l’altrettanto famosa “Pasta alla Norma”, le cipolline, le casatelle di ricotta di Ragusa e molti altri piatti che fanno capire ai nostri lettori all’estero che la cucina italiana è molto più vasta e variegata e con molti più ingredienti di quel che conoscono dai piatti di famiglia. Questa varietà vuol dire che chi visita il nostro paese potrebbe girare da regione a regione per molti anni senza mangiare lo stesso piatto due volte.

E quindi, come il successo di “Montalbano” ha portato turisti italiani a visitare questi luoghi durante le loro vacanze, è ora più che giusto che anche i turisti internazionali comincino a capire che le attrazioni importanti in Italia non si trovano solo a Roma, Firenze e Venezia come la nostra promozione tradizionale tende a fare credere.

Difatti, l’Italia è uno scrigno di tesori sconosciuti che può deliziare turisti di ogni genere ed età, dall’Alta Cultura, allo sport, ad attrazioni naturali e siti archeologici, ma per attirare turisti internazionali abbiamo l’obbligo di pubblicizzarli come meritano, e proprio questo è lo scopo di questa serie di articoli.

Perciò invitiamo i nostri lettori a inviare i loro suggerimenti per altri luoghi, come anche i vostri articoli per la nostra rubrica a: gianni.pezzano@thedailycases.com .   

di emigrazione e di matrimoni

Discovering Italy: the Val di Noto

History often shows us how wonders can come from the ruins of disasters like the Phoenix arising from the ashes and the place of today’s article is a striking example of this.

Unlike the first two articles of this series on discovering Italy (Ravenna and Gaeta) we do not want to direct our readers to a specific city to promote a territory but rather towards a specific territory in Sicily that has eight cities recognized by UNESCO as World Heritage Sites. This territory is called the Val di Noto that includes a number of provinces that have a specific “label”, the Sicilian Baroque, and in these cases the Late Baroque period in Italy.

Certainly Sicily was not the area where the Baroque movement was born in Italy but it is the area that more than any other used the style to recover from a huge catastrophe.

In fact, the Baroque came to Italy in the early 1600s and the most renowned name of this movement is surely the sculpture Gian Lorenzo Bernini. However, the pinnacle of this movement in Italy began years later when the architect Guarino Guarini from Modena designed major works in Messina.

However, as the British Art historian and Queen Elizabeth’s advisor for Art, and incredibly also the “fifth man” of the notorious Oxford ring of Soviet spies, showed in his “Sicilian Baroque” in 1968 that drew the attention of the world to the Baroque areas of Sicily through what he called the “strong sense of theatricality, implemented through the perspective and scenographic research on an urban scale”

And the photo of Noto below let us clearly see what struck Blunt when he wrote his book about this part of the country.

In 1693 an earthquake struck the Val di Noto and destroyed Noto, seriously damaged Syracuse and Catania and caused enormous damage to 58 cities and hundreds of villages.

The reconstruction of the territory was entrusted to the Duke of Camastra, who was given full powers, assisted by the military engineer Carlos de Grunembergh. The final outcome of the work that they began was a total change of the territory that lost its previous medieval appearance and took on the appearance of the decorations of the Palaces, churches and buildings that are now the unmistakeable symbol of the Val di Noto.

Today the international tourist who wants to discover the beauty of Sicilian Baroque is spoilt for choices because eight of the centres have now been recognized by UNESCO. These cities are Caltagirone, Militello Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa, e Scicli that we see in all their splendour in the video below.

Italian or international tourists will find extraordinary cities built or rebuild on a geometric and precise basis that was not possible before the earthquake and this lets us understand full well the extent of the disaster of 1693.

But each city has maintained its own identity with Caltagirone famous for its ceramics, Catania for its street food, Modica for its chocolate and so forth for every city and town.

Readers who want a real idea of the Val di Noto only have to watch any episode of the TV series “Montalbano” because the town of “Vigata” in which the series is set, invented by the author Andrea Camilleri, is made up of various locations from the territory of Ragusa including Ragusa itself, Scicli, Ispica and other places that put on display the stupendous countryside and the beautiful buildings of this part of Italy. The bilingual video below of some of these places explains what tourists will find in this territory.

But the area is not known only for its urban centresas its countryside also has a special role to make it worth the visit, such as the Riserva di  Vendicari with its wonderful beach, Cava del Carosello close to Noto with its waterfalls and for lovers of animal in their natural setting the Marine Park of Plemmirio(SR) and the Rifugio Isola del Sole (SR) nature reserve and even the Centro Ippico As Faldino Ranch (Horse Centre) that would let the tourist wander around the countryside on horseback.

We do not want to bore the reader with a long list of extraordinary palaces, cathedrals and other places but the link in English would give anyone who wants to travel to this part of Italy a selection of the most important places to see in any trip to the cities of the Val di Noto.

And the Val di Noto would make international tourists understand other faces of Italy’s cuisine that are often not part of the idea of our country overseas. Of course the tourist would already know the cannoli and the arancini of Catania (like the arancine of Palermo…) but in the Val di Noto they would find dishes that are totally different from other areas.

And again the TV series “Montalbano” would already have made potential international tourists understand the richness, in every sense, of the food of the Val di Noto that includes the famous “pasta ‘Ncasciata”, eaten in many episodes to the obvious delight of the actors, and the equally famous “Pasta alla Norma”, the cipolline (pickled onions), the casatelle di ricotta (ricotta sweets) of Ragusa and many other dishes that would make our overseas readers understand that Italy’s cuisine is much vaster and varied and with many more ingredients than what they know from their family dishes. This variety means that whoever visits our country could go from region to region for many years without eating the same dish twice.

And therefore, like the success of “Montalbano” has brought Italian tourists to visit these places during their holidays, it is now time and more than proper that international tourists also begin to understand that important attractions in Italy are not found only in Rome, Florence and Venice, as our traditional promotions tend to make people understand.

Indeed, Italy is a trove of unknown treasures that would please tourists of every type and age, from High Culture to sport, to natural attractions and archaeological sites, but to attract international tourists to see them we have a duty to publicize them as they deserve and this is precisely the purpose of this series of articles.

Therefore, we invite our readers to send their suggestions for other places, as well as their own articles for our column to: gianni.pezzano@thedailycases.com .    

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