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Politica

Sardine… catturate in rete da squali? 

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Tempo di lettura: 4 minuti

Dopo una prima improvvisa perplessità su come in pochi giorni, o meglio in poche ore si potessero riunire in piazza circa 6.000 persone, e subito dopo replicarsi con una velocità incredibile su tutto il territorio nazionale, la situazione sembra essersi chiarita

di Ettore Lembo

Un’onda che sembra inarrestabile quelle delle “sardine” che si replicano in varie città d’Italia, ma forse perché opportunamente pompate da media e personaggi che sanno bene come influenzare le masse.

Niente paura, basta evidenziare le incongruenze che ne indicano la precisa collocazione politica in una sinistra estrema, che non vuol più chiamarsi comunista, ma di cui ne ha catturato l’essenza, utilizzando un collaudato sistema: indicare come fascisti coloro i quali non sono allineati al pensiero comune unico imposto, e dichiarandosi quindi antifascisti.

Dopo una prima improvvisa perplessità su come in pochi giorni, o meglio in poche ore si potessero riunire in piazza circa 6.000 persone, e subito dopo replicarsi con una velocità incredibile su tutto il territorio nazionale, la situazione sembra essersi chiarita.

Infatti le indicazioni che via via si ricevono, grazie alle affermazioni dei vari “capò”, inteso come capoccia, lasciano dedurre chiaramente che ciò che poteva apparire un movimento spontaneo, quello delle sardine,  in verità sarebbe un movimento ben strutturato, organizzato ed ideato per condurre una campagna feroce  di opposizione contro chi democraticamente si impegna a vincere la campagna elettorale appena avviata in Emilia, in contrapposizione a chi da sempre ha regnato in quella regione indisturbato e che oggi sembra essere giunto a fine corsa.

In più, a causa della grande instabilità del Governo nazionale di cui fa parte il partito che potrebbe avere tutto l’interesse a spingere il movimento delle sardine, fortemente contestato sia perché non riconosciuto dagli elettori, sia perché ritenuto incapace e privo di legittimità popolare, in previsione di probabili quanto sperate ed attese elezioni politiche, sembra chiaro che dietro le quinte ‘qualcuno’ abbia deciso di promuovere il fenomeno “sardine” su tutto il territorio nazionale.

Del resto non ci vuol nulla ad essere considerati fascisti, basta essere contrari a questa Europa economica a tiratura Franco/Tedesca, voler fermare l’immigrazione clandestina, cercando soluzioni affinché si possano fermare questi spostamenti di esseri umani che provocano destabilizzazioni e disordini, avere rispetto della famiglia tradizionale formata da Mamma e Papà, avere rispetto dello Stato e dei confini della propria Nazione.

Un marchio rispolverato sapientemente in nome di un antifascismo morto e sepolto ma che serve ad una certa area politica per denigrare, offendere, l’avversario.

Sistema che fu utilizzato già numerosi decenni or sono per sconfiggere addirittura compagni di diversa natura, (PCI contro PSI )

Un modello che ritroviamo scorrendo indietro di alcuni anni e che ci porta alla nascita del M5S  con il VaffaDay, quando un comico catturò tantissimi giovani e meno giovani pescando addirittura in aree non di sinistra, convinti di un cambiamento che avrebbe portato dei risultati.

I risultati del M5S sono sotto gli occhi di tutti, un crollo come hanno avuto loro è certamente disarmante, frutto di una impreparazione e di una arroganza, che mette in difficoltà l’Italia.

La matrice ideologica del M5S, oramai è evidente, tutti i collegamenti sono stati fatti, e il risultato si vede.

Per le Sardine la rete che hanno messo in atto gli squali che stanno dietro, e che apparentemente fanno finta di non esserci, è più chiara dal momento che i riferimenti sono precisi e netti.

Probabilmente l’urgenza di organizzarsi data l’imminenza delle elezioni e quindi pescare voti e consensi, magari proprio dal Movimento 5 Stelle, ha fatto commettere alcuni errori macroscopici, nonostante la sponsorizzazione dirompente di alcune testate giornalistiche e di alcune reti televisive, comunemente allineate al pensiero unico imposto o “politicamente corretto” che hanno gridato al fenomeno, di ciò che nulla ha di fenomeno se non ….

Che le “sardine” siano nate per arginare la campagna elettorale in Emilia, lo si evince da diverse affermazioni.

Nessun programma elettorale, nessun obiettivo o indicazione su una prospettiva di visione futura, ma solo la retorica e squallida riproposizione del no ai sovranisti, no ai fascisti, no a chi guida una coalizione democratica che potrebbe vincere le elezioni in Emilia.

La cosa più scandalosa che non può che togliere ogni dubbio sulla identità politica e partitica del movimento, è la frase detta dal principale promotore delle “sardine”: “Bibbiano è solo uno slogan, chi lo usa non ha cervello”, oltre al fatto che sembra essere dipendente di una società di un noto esponente fondatore di diversi partiti confluiti poi in un unico e noto partito che pretende di far ignorare in ogni modo ciò che è avvenuto a Bibbiano.

Chissà se hanno il terrore che si possano scoprire nuove drammatiche responsabilità sulla questione dell’affido dei minori a Bibbiano, ma anche nel resto d’Italia.

Insomma, si ha proprio l’impressione che gli squali abbiano teso una bella rete alle sardine, incaute e forse troppo credulone.

Lo sa bene anche il Sindaco di Palermo, che conosce molto bene la RETE e subito si è prodigato a promuovere le sardine.

Intanto le 5 Stelle …. Stanno a guardare…. Vivendo gli ultimi attimi attraverso la luce riflessa.

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