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Politica

Cosa ci facevano i nostri soldati in Iraq in una zona di guerra?

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Tempo di lettura: 3 minuti

Chi ha deciso che il nostro esercito doveva addestrare i Peshmerga?

di Giuseppe Cossari e Paolo Buralli Manfredi – Dna Melbourne

ART. 11: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni rivolte a tale scopo.

Questo il testo dell’articolo 11 nei principi fondamentali della nostra Costituzione, è chiaro che l’articolo in questione non è assolutamente interpretabile, quindi, l’Italia spende 78 milioni di euro al giorno per mantenere un esercito in zone di guerra, agendo contro la Costituzione, spende 20 miliardi di euro per gli aerei F35 che, sempre per Costituzione non potrà mai utilizzare, e 7 miliardi di spese Nato.

Ma l’aberrazione e l’incongruenza continuano e ci illustrano la stupidità dell’Occidente ed in quale illogicità ci siamo infilati: i nostri si trovano in Iraq ma, soprattutto, i nostri addestrano alla guerra i Peschmerga. E chi sono i Peschmerga? I Peschmerga sono i combattenti dello Stato ancora non Stato, del Kurdistan, cioè, noi addestriamo dei soldati a combattere contro l’esercito Turco di Erdogan che è nella Nato, quindi, un nostro alleato! Capite che tutte le sciocchezze su pace, esportazione della Democrazia e aiuto ai popoli in difficoltà sono delle bugie di dimensioni stratosferiche?

Viste tutte queste illogicità, ci chiediamo, chi è al comando dei nostri soldati ed in particolare delle nostre forze speciali? E perché i nostri governi continuano anno dopo anno a confermare la nostra presenza in queste aree di guerra violando la nostra Costituzione?

Ancora non abbiamo risposte certe a queste domande ma possiamo ipotizzare che in quella maledetta area chiamata Penisola Arabica, dove tutto il mondo arabo avrebbe dovuto convivere in pace ed essere un popolo unito, qualcuno alla fine della seconda guerra mondiale, pensò bene che sarebbe stato meglio mantenere quei popoli e quell’area in un eterno caos per mantenerne il controllo, e per gestirne le importanti materie prime di cui il sottosuolo è pieno. Ci riferiamo al gas naturale e al petrolio, i veri motori dell’economia mondiale sino ad oggi.

E forse è per questo che tutti i paesi all’interno della Nato che sono impegnati in quelle aree, compresa l’Italia, rimangono lì anno dopo anno per riscuotere la parte concordata che spetta ad ogni partecipante…. Il proprio pezzettino d’economia, il proprio gallone di petrolio, il proprio metro cubo di gas, altro che aiuto ai popoli o esportazione della Democrazia, questo è il festival dell’ipocrisia!

L’Italia dovrebbe rispettare ogni articolo della sua Costituzione e convertire il Paese in una nazione neutrale, come il Costa Rica e la Svizzera, evitando di avere un esercito che agendo contro la Costituzione ci costa quanto una finanziaria ogni anno!

Fa ridere per non piangere, anche la posizione ipocrita dell’Unione Europea e della sua Commissione, che vieta all’Italia e ad altri Paesi dell’Unione di intervenire con investimenti pubblici a favore di aziende che contano migliaia di lavoratori, che altrimenti perderanno il posto di lavoro. Un esempio per tutti l’ILVA, che avrebbe bisogno di circa due miliardi di euro per rendere l’acciaieria più grande d’Europa un impianto non inquinante ma, proprio per colpa di assurdi trattati firmati con l’Europa, non può spenderli, al contrario può spendere più di 30 miliardi l’anno per agire in aree di guerra e comprare strumenti bellici che, ripetiamo, per Costituzione l’Italia non potrebbe utilizzare!

Chiudiamo facendo un grosso in bocca al lupo ai nostri soldati che hanno perso arti e sono rimasti gravemente feriti in un attentato subìto in un’area dove non avrebbero dovuto trovarsi, e chiediamo a tutti i media Italiani di non dimenticare questi ragazzi e le loro Famiglie, e sostenerli nell’avere quel che gli spetta per il servizio dato ad uno Stato che li ha, contro la Costituzione, inviati in aree di guerra dove, ripetiamo, non avrebbero dovuto trovarsi!

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