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Azzera la bolletta

Politica

Consultazioni aperte, ma senza accordo tra i partiti non s’intravede nessuna maggioranza

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Complicano il quadro Salvini e Di Maio che entrambi rivendicano il titolo di premier. Il PD deciso a restare all’opposizione.

 

di Vito Nicola Lacerenza

 

Tra poco le delegazioni dei vari partiti si recheranno al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dare inizio alle consultazioni per la formazione di un nuovo governo, che, ad oggi, sembra essere tutt’altro che scontata, considerando che nessuna forza politica ha i numeri per guidare il Paese da sola. I Cinque Stelle, primo partito, rivendicano al loro leader, Luigi Di Maio, la presidenza del consiglio. Ambita anche dal capo della Lega, Matteo Salvini. Forte della conquistata leadership della coalizione di centrodestra, che, in termini percentuali, supera i pentastellati, grazie ai voti degli alleati,Forza Italia e Fratelli di Italia. Per molti osservatori, una possibile maggioranza di governo potrebbe ottenersi attraverso un’alleanza Cinque  Stelle- Lega. A patto, però, che uno dei loro rispettivi candidati premier faccia un passo indietro. Cosa che, per ora, né Salvini né Di Maio sembrano disposti a fare. Ma la corsa alla presidenza del consiglio non è l’unico ostacolo ad un’ alleanza tra il Movimento e il carroccio.

Ad allontanare i due partiti è il categorico “no” del capo politico grillino ad un accordo che includa anche Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia, condannato per il reato di frode fiscale,  per la legge Severino, non è candidabile fino al 2019. Un vero rompicapo per il capo della Lega, che  ha garantito ai suoi alleati che nessun accordo di governo sarebbe stato fatto senza di loro. In assenza di un’intesa con Salvini, l’unica possibilità per Di Maio di formare una maggioranza resterebbe un’alleanza con il Partito Democratico, dilaniato dalle contrapposizioni interne. Maurizio Martina, segretario reggente del PD, appartenente alla corrente renziana, ha fatto sapere che “il PD continuerà a servire i cittadini dall’opposizione” o, al massimo, potrebbe essere disponibile a far parte di un governo di scopo. Ma le pressioni di coloro a favore di un’alleanza coi pentastellati, all’interno dello stesso partito, diventano sempre più forti.

 

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