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Politica

Indagati leghisti siciliani per il reato di voto di scambio

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Voti in cambio di posti di lavoro.

di Vito Nicola Lacerenza

Sono i due leghisti siciliani Alessandro Pagano, deputato, e il coordinatore dell’area, Angelo Attaguile, le persone indagate per il reato di voto di scambio. Da un’intercettazione effettuata nell’ambito di un’indagine, condotta dal procuratore di Termini Ambrogio Cartosio, emergerebbe come i due politici avrebbero spinto l’avvocato Salvino Caputo, ex parlamentare condannato, “incandidabile” per la legge Severino, a “fingersi candidato” alle regionali dello scorso novembre, con l’obbiettivo di fare eleggere al suo posto il fratello, Mario. Per riuscire nell’intento, i due hanno fatto stampare un manifesto elettorale senza la foto né il nome del candidato, ma con scritto solamente “Caputo”, il loro cognome. In modo tale da indurre gli elettori a credere che, a correre per la presidenza della regione, fosse  l’ex parlamentare. Decisamente più noto nell’isola rispetto al fratello.

“Un trucco” che ha portato il gip Stefania Gallì ad accusare i due di “attentato ai diritti politici del cittadino”, mentre un’ altra ventina di leghisti siciliani sono indagati a vario titolo. Uno scandalo che ha visto il leader del carroccio, Matteo Salvini, fare i conti con problemi per anni rinfacciati ai partiti di governo. “Deluso e amareggiato” per quanto accaduto, il segretario della Lega ha convocato a Roma i vertici del suo partito in Sicilia, affinché tali “errori non si ripetano in futuro”.

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