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Diritti umani

Relativismo Culturale e Ddl Zan

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Il Ddl Zan pone un problema nel rapporto tra Natura e Cultura, la natura non può che confermarci che i generi sono 2, la cultura in questo corto circuito, relativistico, invece di dirci che le sensibilità possono essere diverse nell’animo umano e che ovviamente vanno rispettate, ha la pretesa di voler modificare una realtà vera con una che non esiste mediante legge.

Di Roberto Giuliano

Freud ci ha insegnato che tutti abbiamo diverse fasi psicologiche nello sviluppo della persona, tra queste fasi c’è quella omosessuale, da lui considerata come una fase di transizione dello sviluppo umano, non a caso l’omosessualità è stata per molto tempo considerata una malattia psichica e moralmente come una perversione, mentre nel passato l’omosessualità era considerata una variante rispetto alla normalità. Si, ma il problema dei problemi è comprendere cosa si intende per normalità. 

L’antropologia ci insegna che questo concetto varia nel tempo e nelle culture, ma le sue evoluzioni hanno sempre tenuto presente almeno un parametro quello biologico sulla riproduzione della specie ed anche il suo mantenimento. Mentre il primo è chiaro il secondo evolve con la conoscenza e la cultura che ne deriva. Se applichiamo la teoria evoluzionista alla cultura possiamo dire che quando essa nel suo processo costante del divenire si scosta dalla sua funzione primaria e cioè l’esistenza della specie essa perisce. Dunque la funzione primaria della sessualità è la procreazione, l’evoluzione culturale ha elaborato anche il piacere del sesso fine a se stesso. In questa prospettiva la sessualità tende alla ricerca del piacere che si manifesta sia in modo etero che omosessuale, visto che l’obbiettivo non è più la procreazione, anzi nel mondo giovanile, essa si ispira a modelli culturali libertari i quali, grazie alla scienza, esistono metodi anticoncezionali proprio per evitare la procreazione.

Inoltre Freud ci ha insegnato che di norma coloro che provano sentimenti forti di disgusto o di panico violento verso l’omosessualità sono persone che non hanno saputo affrontare la loro omosessualità e dunque potremmo definire gli omofobi degli omosessuali  che si vergognano della loro propria omosessualità.  Comunque chiunque usi violenza verso un altro essere umano, va  condannato  con gli eventuali aggravanti. Ma  da qui, proporre modelli comportamentali educativi legati alla omosessualità come modelli eguali a quelli eterosessuali è da ignoranti…CONTINUA A LEGGERE

Fonte: lesfumaturedelgarofanorosso.blogspot.com

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