Diritti umani
Ragazza apostrofata come ‘negra’su un treno per Trieste
La giovane ha avvertito la madre che ha denunciato pubblicamente l’episodio:“Mia figlia non avrebbe avuto la forza di renderlo pubblico”.
di Vito Nicola Lacerenza
Shanti è una bella ragazza italiana 23enne di origini indiane e per tale ragione la sua pelle presenta una pigmentazione leggermente più scura, tipica delle popolazioni dell’ India. Il colore della pelle non aveva mai attirato su di lei insulti razzisti, almeno fino a quando Shanti, domenica, salita sul treno freccia rossa Milano-Trieste, ha preso posto accanto a una signora, la quale si è mostrata subito infastidita dalla presenza della nuova compagna di viaggio al suo fianco. La donna, non potendo tollerare il fatto che la 23enne sedesse vicino a lei, ha deciso di sfogare l’insofferenza verso la ragazza gridandole: “io non voglio stare vicina a questa negra”. Sconcertata ma lucida, Shanti ha subito raccontato tutto per telefono a sua madre, Paola Crestani, che ha deciso di “rendere pubblico” l’accaduto. «Mia figlia non avrebbe avuto la forza di rendere pubblico quello che le è successo»- ha detto Paola Crestani, presidente del Centro Italiano Aiuti all’Infanzia, ente autorizzato per le donazioni internazionali. La madre di Shanti è attivamente impegnata nel sociale ed è abituata a vedere il mondo come “un insieme di colori, di persone di diverse lingue e di diverse etnie”. Occupandosi di diritti umani Paola Crestani è in grado di percepire la xenofobia crescente all’interno della nostra società, eppure si chiede, “da madre”, quale ‘soddisfazione’ abbia provato “quella signora” nell’insultare Shanti.