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Attualità

“Metamorfosi” permette la realizzazione di strumenti musicali col legno delle barche dei migranti

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La Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti ha realizzato un interessante progetto denominato “Metamorfosi”, creando straordinari strumenti musicali col legno delle barche dei migranti… Strumenti doppiamente straordinari, perché costruiti da detenuti

di Damiana Cicconetti   

Metamorfosi” è il nome dello straordinario progetto realizzato dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti: un’iniziativa nata all’inizio del 2022 che ha fatto sì che il legno delle barche provenienti da Lampedusa ed utilizzate dai migranti per raggiungere il nostro Paese potesse essere riutilizzato per la creazione di meravigliosi strumenti musicali.

…Un legno a cui è così concessa nuova vita, proprio come quella che ricercano i migranti che fuggono dalle loro terre in guerra nel tentativo di trovare migliori esistenze altrove.

Già!

…Questo è il loro sogno!

Un sogno che, nella maggior parte dei casi, non si potrà realizzare.

Perché viaggi sì lunghi ed ardui, in balia del freddo e del maltempo, con imbarcazioni inadatte e, oltretutto, colme di poveri esseri umani non potranno che concludersi in modo tragico. Se non altro nella maggior parte dei casi!

Un sogno che, perciò, non potrà quasi mai realizzarsi perché il mare non sarà, di certo, la via di fuga in cui avevano sperato bensì il loro cimitero.

E il Mar Mediterraneo, in effetti, è il più grande cimitero d’Europa.

Un cimitero che, spesso, non permette di ritrovare né seppellire quei corpi – ovvero quel che ne resta! –: i corpi di poveri esseri umani e – troppo spesso! – di neonati, bambini, donne ed anziani!

Ecco perché quel legno che nasce a nuova vita è oltremodo significativo.

Perché il legno di barche che provocano tante tragedie e tali morti subisce una metamorfosi e crea strumenti di vita, prima ancora che di musica.

Anzi! Il legno di quelle imbarcazioni – ovvero quel che ne resta! – nasce doppiamente a nuova vita, visto che concede l’opportunità di un reinserimento sociale ai detenuti di diverse carceri italiane, offrendo loro la possibilità di imparare mestieri che, altrimenti, rischierebbero di andare perduti per sempre.

Perciò nella Casa di Reclusione di Rebibbia, a Roma, come pure nelle Case Circondariali di Monza e Secondigliano, senza dimenticare, il Carcere Opera di Milano  è stata concessa a molti giovani detenuti la possibilità di imparare professioni antiche e prestigiose quali quella di falegname o, finanche, liutaio.

Un progetto, dunque, doppiamente importante perché il legno delle barche su cui viaggiano i migranti che, in assenza di vie legali e sicure, rischiano di perdere la vita in mare, viene lavorato proprio da chi vive l’esperienza della reclusione e si trova, al pari di quegli stessi migranti, in una condizione di privazione della libertà, seppur per differenti motivi.

Il legno di quelle imbarcazioni, quindi, accomuna i mali dei migranti e dei reclusi, seppur con una differenza sostanziale: ai soli reclusi quel legno potrà regalare nuove opportunità di vita, oltre a creare bellissimi strumenti; mentre ben pochi saranno i migranti che giungeranno, in vita, al termine di quei lunghi ed ardui “viaggi della speranza”.

Ecco perché la trasformazione e, invero, la metamorfosi di cotanto legno è un atto simbolico, che assume le vesti di una riconciliazione sociale.

Ecco perché i concerti eseguiti dai musicisti italiani ma, invero, non solo con tanti e tali particolarissimi e coloratissimi strumenti non possono non essere ancor più emozionanti.

Si è avuto modo di constatarlo il 12 dicembre, quando nella Chiesa Sant’Andrea al Quirinale di Roma il Centro Astalli ha proposto il Concerto di Natale intitolato “La Voce del Mare”: un concerto eseguito dal Quartetto ad archi Henao, che ha suonato proprio con gli strumenti realizzati grazie al legno recuperato dalle barche di Lampedusa.

Un concerto che è stato tenuto alla presenza di rifugiati giunti in Italia su imbarcazioni simili a quelle che hanno permesso la realizzazione di quei meravigliosi strumenti.

…Persone fortunate rispetto a tutti coloro che hanno trovato la morte!

Persone che, senza dubbio, avranno occasione di vivere una vita nuova, proprio come quella concessa ai detenuti che hanno realizzato strumenti così meravigliosi che, poi, sono stati suonati con sapiente maestria dal quartetto Henau, non a caso composto da musicisti provenienti da tre diversi continenti, con culture ed esperienze a dir poco variegate ma che sono perfettamente riusciti ad esibirsi con una voce unica e originale… Proprio come la Voce del Mare!

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